Challenger: disastro italiano a Biella. Solo Seppi approda ai quarti

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Challenger: disastro italiano a Biella. Solo Seppi approda ai quarti

Settimana negativa per i colori azzurri, che restano in vita soltanto con Andreas Seppi. Bene il 17enne Luca Nardi nonostante l’eliminazione

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Andreas Seppi - ATP Challenger Biella 2 2021 (foto Felice Calabrò)
 

Ci deve pensare il veterano Andreas Seppi a salvare l’onore dell’Italia tennistica al Challenger 80 di Biella 3; tutti gli altri italiani vengono eliminati, chi lottando strenuamente, chi un po’ meno.

Contro il francese Tristan Lamasine (n.251 ATP), Seppi parte malissimo – praticamente non giocando il primo set. A quel punto però l’inossidabile Andreas mette nello zaino il pesante passivo, i suoi 37 anni e l’anca dolorante e riprende il cammino con la ben nota caparbietà. Così restituisce il 6-1 al transalpino e rinvia tutto al terzo set, dove l’equilibrio viene spezzato da un break di Seppi che sul 5-4 va a servire per il match. Ma era evidentemente destino che la decisione fosse affidata al tie-break dove Seppi è non solo più lucido, ma anche più reattivo fisicamente e lascia a Lamasine quattro soli punti. Punteggio finale 1-6 6-1 7-6.

Si ferma invece al secondo turno Luca Nardi che viene eliminato (6-3 6-4) da Liam Broady (n.170 ATP) con un punteggio fin troppo netto per quello che è visto in campo. Infatti l’azzurro se l’è giocata quasi sempre alla pari, anzi spesso ha dato l’impressione di giocare meglio, senza però riuscire a concretizzare mentre al solido mancino britannico è bastato un solo break per aggiudicarsi il primo set. Nel secondo parziale Broady va avanti 4-1, resiste a una fiammata d’orgoglio del pesarese e chiude senza mai correre troppi rischi. Il torneo di Nardi va in ogni caso valutato più che positivamente, soprattutto per quanto fatto nel primo turno quando è riuscito a prevalere nettamente (6-2  6-2) su Yuichi Sugita (n.108 ATP e testa di serie n.3), dimostrando, nonostante i soli 17 anni, di poter tranquillamente competere a questi livelli. 

Secondo turno fatale anche per Lorenzo Giustino che, dopo aver battuto a sorpresa il giapponese Uchiyama (n.109 ATP e testa di serie n.4), deve cedere (6-4 6-2) al canadese Brayden Schnur, già giustiziere di Napolitano, senza mai intravvedere uno spiraglio (nessun break per lui contro i tre subiti) per entrare in partita. Nemmeno Andrea Arnaboldi riesce ad accedere ai quarti e viene fermato (6-2 7-5) da Illya Marchenko (vincitore in febbraio di Biella 1), dopo che nel primo turno aveva ottenuto una vittoria prestigiosa (6-4 6-3) con l’australiano James Duckworth (n.103 ATP). Fatale lo 0/8 sulle palle break.

Fuori al primo turno Stefano Napolitano che contro il canadese Brayden Schnur (n.216 ATP) incamera la sua settima sconfitta consecutiva (6-2 6-4) e continua a perdere posizioni in classifica (attualmente è n.309 ATP). C’è evidentemente qualcosa che non funziona nel suo percorso di recupero dopo l’operazione al gomito e forse bisogna seriamente ripensare alla sua programmazione per i prossimi mesi, quando non potrà più contare sulle wild card generosamente concesse da babbo Cosimo. Fuori al primo turno anche Giulio Zeppieri che purtroppo non conferma la bella prestazione di Gran Canaria e contro il forte tedesco Peter Gojowczyk (n.126 ATP e quinta testa di serie) vince un primo set molto combattuto per poi scomparire dal campo (6-7 6-0 6-1), complice anche un problema fisico all’inizio del parziale decisivo

CHALLENGER 80 SAN PIETROBURGO 2

Allineato ai quarti di finale anche l’altro torneo in corso di svolgimento questa settimana, sul velocissimo tappeto indoor di San Pietroburgo. Il logico favorito avrebbe dovuto essere il belga Zizou Bergs, vincitore proprio qui la settimana scorsa, che aveva iniziato a spiegare al polacco Kapcer Zuk (n.233 ATP) come non basti dominare nel circuito Future per fare strada nei Challenger. Zuk, dopo aver preso diligentemente appunti per un set e mezzo, ha pensato bene che a quel punto la cattedra toccasse a lui, per continuare la lezione a ruoli invertiti (1-6 6-4 6-3).

A questo punto è francamente difficile indicare un favorito per il torneo russo, ma se dovessimo azzardare un pronostico punteremmo sullo stesso Zuk, oppure sul promettentissimo 19enne ceco Jiri Lehecka cui il n.332 in classifica sta ormai stretto. Non dimentichiamo infine lo statunitense Jack Sock (n.8 ATP nel 2017), in cerca di riscatto dopo tre anni assai tribolati.

L’unico italiano in gara era Alessandro Bega, che ha confermato le sue difficoltà nel circuito Challenger con l’eliminazione al secondo turno delle qualificazioni contro il croato Matija Pecotic.

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