A Santiago trionfa Sebastian Baez, finali in tono minore a Biella e Cleveland

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A Santiago trionfa Sebastian Baez, finali in tono minore a Biella e Cleveland

Primo trofeo Challenger per il tedesco Daniel Masur, quarto titolo per Bjorn Fratangelo

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Sebastian Baez - ATP Challenger Santiago del Cile 2021 (via Twitter, @itauchallenger)
 

CHALLENGER 80 SANTIAGO DEL CILE

Nella finale del Challenger 80 di Santiago del Cile il ventenne argentino Sebastian Baez (n.253 ATP) vince il suo secondo torneo nel giro di un mese, dopo il successo di febbraio a Conception, sempre in terra cilena. In una finale molto interessante ha battuto (6-3 7-6) il padrone di casa Marcelo Tomas Barrios Vera (n.263 ATP). Baez è alto appena 1,70, esattamente come il suo connazionale Diego Schartzman, che ricorda un po’ anche nel gioco: grande mobilità di piedi, discreto tocco e incredibili capacità difensive. Certo non ti ruba l’occhio ma che sia avversario ostico potrebbe testimoniarlo lo stesso Francisco Cerundolo, da lui battuto proprio nella finale di Conception.

L’argentino parte un po’ imbastito e perde subito il servizio, per poi riportarsi in parità nel quarto game. E da lì in poi inizia il monologo di Baez che porta a casa il primo parziale e brekka subito Barrios Vera a inizio secondo set. A questo punto però si blocca un po’ e, mentre il servizio perde ulteriormente d’importanza (quattro break a tre per Baez alla fine), la partita si fa un po’ confusa, pur rimanendo di buona qualità. La decisione è così affidata al tie-break dove l’argentino lascia l’avversario a quattro soli punti, solleva il suo secondo trofeo e raggiunge il nuovo best ranking al n.216. Di lui sentiremo ancora parlare.

CHALLENGER 80 BIELLA 4

Il Challenger 80 di Biella 4 si conclude in tono minore con un derby tedesco tra Daniel Masur (n.249 ATP) e Matthias Bachinger (n.269 ATP), entrambi provenienti dalle qualificazioni. Sicuramente gli organizzatori si aspettavano qualcosa di meglio per l’atto conclusivo del quarto torneo andato in scena al PalaPajetta. Purtroppo il livello del gioco ha rispecchiato la classifica dei due protagonisti che, per tutto l’incontro, si sono limitati ad una sorta di palleggio veloce in attesa dell’errore dell’avversario. E a commettere più errori è stato il 33enne Bachinger che, a dispetto della maggiore esperienza e di un pedigree più ‘prestigioso’ (tre Challenger vinti in carriera e n.85 ATP nel 2011), non è mai riuscito a prendere il comando delle operazioni.

Il bavarese, subito in affanno nel primo set, riesce a pareggiare i conti nel secondo parziale, soprattutto per la mancanza di ‘killer instinct’ di Masur che dapprima non riesce a difendere il break procuratosi sul 2-2 e poi non finalizza un match-point sull’8-7 del tie-break, steccando colpevolmente una facile risposta di rovescio. Stesso copione nel set decisivo con Masur che spreca un break di vantaggio, fino a che, nel dodicesimo gioco, non può proprio esimersi dallo sfruttare il secondo dei due match-point. Risultato finale 6-3 6-7 7-5 per il 26enne sassone che conferma i due precedenti a lui favorevoli e ottiene il suo primo successo Challenger, salendo al n.213 ATP.

CHALLENGER 80 CLEVELAND

Finale tutta americana nel Challenger indoor di Cleveland, con il 27enne, di origini molisane, Bjorn Fratangelo (n.286 ATP) che ha la meglio (7-5 6-4) sul più giovane connazionale Jenson Brooksby (n.254 ATP), vincitore in febbraio del Challenger di Potchefstroom 2 in Sudafrica. Quattro break per Fratangelo contro i due per Brooksby hanno deciso l’incontro che è stato tutto un corri e tira da fondocampo, in tipico stile Roddick. Peccato però che nessuno dei due fosse Roddick e così il match ha alternato momenti piacevoli ad altri francamente rivedibili. L’unica costante è stata l’incapacità di entrambi di variare il ritmo degli scambi e l’assoluta casualità delle rarissime discese a rete (la maggior parte delle volte che si sono avvicinati alla rete è stato giusto per recuperare le palline, vista la mancanza dei raccattapalle).

E questa interpretazione monocorde è probabilmente il più grande problema di Fratangelo che, vincitore del Roland Garros Junior 2011, da professionista ha ottenuto, con oggi, appena quattro vittorie Challenger e rarissime apparizioni nel tennis che conta. Ci aspettiamo invece grossi miglioramenti dal ventenne californiano che avrà tempo e modo per completare il proprio gioco, a cominciare da quel servizio che troppo spesso è apparso fragile e attaccabile.

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