L’incontro lampo di Lorenzo Musetti è stata un’interessante eccezione, ma si torna subito a lottare sulla terra del TC Cagliari. In due ore e venti minuti, Marco Cecchinato supera Thomas Fabbiano per 6-4 4-6 6-3 mettendo a segno quella che è appena la sua seconda vittoria in stagione dopo il successo ai danni di Dellien a Cordoba. È il primo incontro a livello di circuito maggiore tra i due e la superficie è quella preferita dal Ceck, che si prende il primo parziale sfruttando al decimo game l’unica opportunità in risposta dopo averne concesse tre nei due precedenti turni di servizio. Fabbiano pareggia i conti incamerando un secondo set all’insegna dell’equilibrio, ma nel terzo è lui a cedere il break decisivo al sesto gioco quando serve con palle nuove: merito di Marco che risponde bene e gioca con grande aggressività. Come nel primo set, è l’unica palla break concessa da Fabbiano, ma Cecchinato è stato sempre inavvicinabile in battuta, salvando un pericoloso 15-30 al momento di chiudere con un’ottima prima e comunque riuscendo quasi sempre a incidere con il primo colpo dopo il servizio. Per lui, un secondo turno contro il tedesco Yannick Hanfmann che lo ha sconfitto lo scorso agosto al Challenger di Todi.

“Lo conosco, è un ottimo giocatore. Ha un buonissimo servizio e tira molto forte” dice Marco del suo prossimo avversario. Come lo scorso ottobre, il suo cammino in Sardegna comincia con un derby vinto in tre set; può essere di buon auspicio il fatto che in quella occasione si era spinto sino in finale, poi persa contro Djere. “Questa è la mia superficie preferita, devo stringere i denti e soffrire in campo. La scelta di non andare a Miami per allenarmi sulla terra è stata giusta“. Meno soddisfatto invece, come aveva già dichiarato, della trasferta australiana e in generale di aver scelto di andarci. “L’Australia ad inizio anno mi ha dato una bella mazzata: sono pentito di esserci andato“. E sui cattivi risultati in Sudamerica ‘secondo me ha influito il mese australiano, perché non ero pronto fisicamente‘. Nei prossimi due mesi, però, le occasioni di riscatto non mancheranno.

Se il derby nega la possibilità dell’en plein azzurro, Stefano Travaglia non riesce a migliorare lo score italiano (agli ottavi ci saranno tre italiani, uno dei quali senza aver giocato – la testa di serie Sonego).

Nonostante un’ottima partenza contro Gilles Simon, rientrato da una pausa di un paio di mesi e mezzo che avremmo immaginato più lunga, Travaglia non è riuscito a capitalizzare il (comprensibilmente) brutto primo set del francese, ulteriormente complicato dalla scarsissima percentuale di prime di servizio. Bravo Stetone a mettere pressione e a non lasciare mai il piede dall’acceleratore tirando drittoni da ogni piastrella fino ad assicurarsi il 6-1 in meno di mezz’ora. Il successivo break in apertura a favore di Travaglia fa ben sperare, ma Gilou si desta dal suo torpore e si rimette prontamente in corsa, cominciando a muovere meglio la palla e imbrigliando il marchigiano. Si fa pericoloso anche in risposta, Simon, e allunga all’ottavo gioco, complice un grave errore a rete di Travaglia che concede la seconda palla break trasformata dalla risposta vincente. L’inerzia adesso è completamente girata e il 6-3 francese arriva nel giro di un paio di minuti, ma quel che è peggio è che una trentina di minuti più tardi Travaglia ha subito altri due break e si trova sotto 5-2, con Simon pronto a servire per il match. La contro-reazione arriva, l’italiano recupera metà dello svantaggio e sul 5-4 ha sulla racchetta la palla della parità: un rovescio lungoriga lo tradisce e Simon, da buon diavolo del circuito, si prende una vittoria che dopo il primo set sembrava assai improbabile.

Nella giornata di mercoledì non ci saranno italiani in campo, se non in doppio (Sonego e Vavassori sfideranno Pellegrino e Zeppieri). Andranno in scena quattro dei cinque ottavi di finale privi di azzurri: Broady-Struff, Gerasimov-Bedene, Basilashvili-Kovalik e Martin-Fritz.

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