Prima vittoria Challenger per Kacper Zuk

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Prima vittoria Challenger per Kacper Zuk

Il 22enne polacco trionfa a Spalato. A Orlando e Belgrado vincono rispettivamente Brooksby e Carballes Baena

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Kacper Zuk - ATP Challenger Spalato 2021 (via Twitter, @ATPChallenger)
 

È il 22enne Kacper Zuk il campione del Challenger 80 di Spalato 2, grazie alla sua vittoria in finale (6-4 6-2) contro il francese Mathias Bourgue (n.217 ATP). Il giovane polacco, dominatore nei Futures nella scorsa stagione, è partito dalle qualificazioni ed è arrivato ad alzare il suo primo trofeo a livello Challenger perdendo per strada un solo set. La finale è rimasta in equilibrio fino al 4-4 del primo set, quando Zuk ottiene il suo secondo e decisivo break. Infatti, incamerato il primo parziale, il secondo set sarà poco più che una formalità. Il ragazzo è molto bravo, ha un’ottima visione di gioco, buoni fondamentali e quando viene a rete esibisce una mano sorprendentemente educata. Soprattutto sembra saper distinguere con lucidità i momenti della partita, riuscendo così a fare sempre la scelta giusta. Ne sentiremo riparlare eccome.

Il 27enne francese ha invece confermato quel che già si sapeva di lui: giocatore da superfici veloci che possano esaltarne il gran servizio. Peccato che sulla terra la sua arma migliore appaia un po’ spuntata, soprattutto in una giornata questa in cui ha servito solo due ace e ottenuto un modesto 55% di punti sulla prima. E senza servizio Bourgue diventa un avversario molto malleabile, come ha dimostrato Zuk che lo ha letteralmente sbranato per poi brindare al suo nuovo best ranking n.172 ATP.

È Roberto Carballes Baena a trionfare al Challenger 125 di Belgrado, battendo in finale 6-4 7-5 il bosniaco Damir Dzumhur (n.127 ATP e un quarto di nobiltà con i tre ATP 250 e i sei Challenger in bacheca). La partita è stata esattamente quella che ci si aspettava, con il bosniaco a fare gioco, anche se spesso in maniera confusa, e Carballes a recitare il ruolo dello spagnolo da terra battuta: il solito cagnaccio che ti azzanna il polpaccio e non ti molla per nessun motivo. È proprio Carballes a partire forte, strappando subito il servizio all’avversario, salvo poi farsi raggiungere nel quinto game. Sul 4-4 Dzumhur non sfrutta una palla break e, colpito dall’inevitabile nemesi del tennista, è costretto a salutare il primo set.

Nel secondo parziale è il bosniaco a tentare la fuga, forzando un doppio break, ma in questa partita il servizio non è un fattore (come confermano i ben otto break alla fine dell’incontro) e c’è spazio per il recupero dello spagnolo che implacabile si riavvicina. Nonostante tutto nel decimo gioco Dzumhur va a servire per il set, ma non sfrutta il set point che gli capita sulla racchetta e si fa brekkare. A questo punto tutti capiscono che la partita è finita, l’ulteriore break con cui Carballes porta a casa il suo ottavo trofeo è pura formalità. Per lui c’è anche il rientro in top 100, con l’ambizione di raggiungere di nuovo quel n.72 che ottenne nel febbraio 2018.

Il 20enne Jenson Brooksby vince da dominatore il Challenger 80 di Orlando, battendo in finale il connazionale Denis Kudla (n.124 ATP) con il netto punteggio di 6-3 6-3. La partita è stata molto piacevole con entrambi a picchiare duro da fondo, come prevedibile. Ma il pallino del match è sempre stato in mano a Brooksby che domina il primo set con tre break contro uno solo. Nel secondo parziale punteggio in equilibrio fino al sesto game quando il californiano con una risposta fulminante brekka il povero Kudla. Da qui in poi non c’è più storia e Brooksby può alzare il suo secondo trofeo dopo la vittoria a Potchefstroom in febbraio e la finale di Cleveland in marzo. Un giocatore davvero ‘on fire’.

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