Dopo la stupenda cavalcata parigina che gli è valsa lo Slam numero diciannove, Novak Djokovic ritorna sui campi di Wimbledon da campione in carica e come tale, da tradizione, giocherà il primo match sul campo centrale. Nella conferenza stampa che precede il torneo, Djokovic spiega il peso che gli Slam rivestono per lui: “I tornei del Grande Slam sono la motivazione più grande che ho in questa fase della mia carriera. Cerco di raggiungere il picco di forma durante gli Slam. Quindi devo adeguare la mia programmazione per ritagliarmi del tempo da passare con la mia famiglia, riducendo il numero di tornei e sistemando tutto per essere al massimo durante gli Slam”.

Sul suo stato di forma a livello fisico e mentale, Nole si sente piuttosto sicuro: “La fiducia è alta in questo momento, dopo aver vinto due Slam e aver giocato bene al Roland Garros. In Francia ho speso molto a livello fisico, mentale ed emotivo, ma mi ha anche conferito un’incredibile quantità di energia positiva che sto cercando di cavalcare”.

La seconda Coupe des Mousquetaires non è stata però celebrata nel modo più opportuno a causa della vicinanza tra i due Slam: “Non mi sono potuto godere troppo quella vittoria perché quattro giorni dopo aver vinto il Roland Garros ero già sull’erba ad allenarmi. Questa è la stagione tennistica”, spiega il serbo.

Nole si sofferma poi sul tema del GOAT, che infiamma le opinioni di tifosi e giornalisti: “Comprendo che la gente ami discutere su chi è il più grande, chi avrà il maggior numero di titoli eccetera. Ma una volta sul campo, io cerco di rimuovere ogni forma di distrazione. Nel corso degli anni sono riuscito a sviluppare un metodo che mi permette di farlo. Ognuno ha il suo modo di concentrarsi, finora ha funzionato e cercherò di continuare a farlo. Qui a Wimbledon cercherò di viverla giorno per giorno e vedere fino a dove si arriva”.

Il match di apertura di lunedì lo vedrà affrontare la wild card locale Jack Draper, autore di ottime prestazioni al Queen’s: “Non so molto su di lui, l’ho visto giocare un po’ al Queen’s dove ha battuto Sinner. Mi sono allenato con Jannik e ho chiesto qualche informazione sul suo modo di giocare. Dovrò fare il mio dovere, parlare con altri giocatori, guardare dei video delle sue recenti prestazioni. Può essere pericoloso, avrà il supporto del pubblico, nasconde insidie giocare contro un giocatore di casa che non ha nulla fa perdere. Spero di riuscire a preparare il match al meglio e giocare bene“.

Articolo a cura di Giuseppe Di Paola