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Tra passato e presente, le migliori accademie di tennis del mondo
SPONSORIZZATO – Da Mouratoglou alla Rafa Nadal Academy passando per il Piatti Tennis Center, che ha sgrezzato il talento di Jannik Sinner. I segreti delle migliori 10 accademie del mondo

Se oggi dovessimo fare dieci nomi di Academy della racchetta, senza la pretesa di metterli in ordine e accettando per forza di cose qualche esclusione illustre, quali sarebbero? Non è e non vuole essere una classifica, ma con il proliferare delle accademie di tennis è d’uopo mettere un po’ di ordine in questo mare magnum, che bagna prevalentemente l’Occidente ma di recente ha avuto modo di estendersi anche in Oriente (vedi Sanchez-Casal Tennis Academy).
Premettiamo che frequentare una Academy non è l’unico modo per diventare un tennista professionista, né quello che in percentuale produce la maggior parte dei top 100, ma non c’è dubbio che sia quello più in voga in questo momento. In qualche modo è la strada più glamour, esclusiva, perché l’idea che un ragazzino di 12 o 13 anni dotato del talento necessario si trasferisca in pianta stabile in una struttura che gli offre l’opportunità di trasformare il suo talento in qualcosa di concreto, oltre a un tetto e una formazione scolastica adeguata, solletica gli appetiti di molti appassionati. Per primi i genitori di questi ragazzi.
Il problema è che le Academy non sono accessibili a tutti, per una questione economica (una intera stagione può costare da 20.000 a 70.000 dollari, a meno che non si riesca a ottenere una borsa di studio) e sportiva: anche le accademie più strutturate non possono seguire più di 30-40 atleti professionisti all’anno, dunque campi e allenatori vengono messi a disposizione dei più bravi. Gli altri devono accontentarsi di un programma più breve, di qualche settimana.
Ma andiamo al sodo, alle dieci accademie che abbiamo selezionato. Eccole qui:
- MOURATOGLOU TENNIS ACADEMY (Biot, Francia)
- PIATTI TENNIS CENTER (Bordighera, Italia)
- IMG ACADEMY BOLLETTIERI (Bradenton, Florida – USA)
- SPARTAK TENNIS CLUB (Mosca, Russia)
- RAFA NADAL ACADEMY (Manacor, Spagna – Messico e Kuwait)
- SANCHEZ-CASAL TENNIS ACADEMY (Multisede – Spagna, Cina, USA)
- JC FERRERO EQUILITE ACADEMY (Alicante, Spagna)
- SADDLEBROOK TENNIS ACADEMY by Harry Hopman (Tampa, Florida – USA)
- SAVIANO TENNIS ACADEMY (Davie, Florida – USA)
- GOOD TO GREAT TENNIS ACADEMY (Danderyd, Svezia)
Per approfondirne i motivi, vi rimandiamo a questo articolo de l’Insider del quale vi proponiamo un assaggio in forma grafica.
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Roland Garros, preview finale femminile: Swiatek troppo assetata per il sogno di Muchova
La tennista ceca batte in semifinale Sabalenka e le strappa il posto in finale contro Swiatek: oneri e onori di giocarsi un titolo Slam contro la numero 1 al mondo

Una finale a sorpresa. Torneo di nicchia quello parigino, di quelli che sono per pochi e da cui tutti gli altri se ne tornano (quasi) sempre a mani vuote anche se «l’importante è partecipare». Ma quest’anno al Roland Garros è girata la ruota e a contendersi il titolo femminile con la racchetta inossidabile di Iga Swiatek ci sarà Karolina Muchova. Battendo in semifinale la testa di serie n.2 Aryna Sabalenka, la ventiseienne ceca n.43 del ranking mondiale scrive il suo nome per la prima volta in carriera in una finale Slam.
L’ultima finale giocata da Muchova è quella del Korea Open di Seoul nel 2019 contro Magda Linette, dove in due set conquistò la sua prima vittoria nel circuito WTA. La prima, invece, quella di Praga contro Jin Teichmann sempre lo stesso anno, persa in tre set. Poi, nessun’altra. Insomma, la tennista ceca sulla terra di Porte d’Auteuil sta rincorrendo un sogno e giocherà contro Swiatek per provare a realizzarlo.
Per la tennista polacca sarà una partita meno romantica: se è vero che non c’è due senza tre, Iga è pronta ad alzare la terza coppa parigina. Vinse per la prima volta nel 2020 da n.54 al mondo, poi lo scorso anno. Quando Swiatek – ventiduenne, è sempre bene ricordarlo – entra in una finale Major con questi presupposti è difficile poter considerare l’imprevisto. Sarebbe per la polacca il quarto successo in uno Slam (c’è anche la vittoria allo US Open nel 2022), rientrando in quella nicchia di cui si parlava, di tennisti che hanno vinto le prime quattro finali Major giocate (tra cui Monica Seles e Roger Federer) e uguagliando Serena Williams per il numero di Roland Garros vinti.
Come giocheranno? Lo scompriremo alle ore 15. Muchova farebbe bene a sfruttare le discese a rete e i cambi di ritmo che, se proprio vogliamo trovare un neo nel gioco della polacca, potrebbero essere l’unica strategia per metterla (un po’) in difficoltà. Per il resto, sorpresa sia.
Marianna Piacente
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Roland Garros, Scanagatta: “Djokovic favorito, ma Ruud sembra un moderno Wilander”
Il direttore di Ubitennis commenta le semifinali maschili dello Slam Parigino con le vittorie di Djokovic su Alcaraz e Ruud su Zverev
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Roland Garros, Zverev: “Se dovessi scommettere dei soldi per la finale non li giocherei su Ruud”
“Non voglio togliere meriti ad un grande giocatore come Casper, ma non ero al 100%” ha ammesso Zverev, che ha anche annunciato il forfait da Stoccarda

Le due semifinali maschili del Roland Garros, per un motivo o per l’altro, hanno deluso le aspettative. Chi si aspettava due partite molto combattute è rimasto con l’acquolina in bocca, visto che alla fine soltanto quattro set in due partite si sono giocati davvero. Non si può dire altrettanto del terzo e quarto parziale del match tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, con quest’ultimo evidentemente condizionato dai crampi, così come della terza frazione tra Casper Ruud ed Alexander Zverev, che il tedesco ha lasciato andare senza riuscire ad opporre resistenza. “Si può perdere, ma non così. Sono molto deluso per questa sconfitta” – ha ammesso il tedesco nella sua conferenza stampa post partita.
Ha dato poi anche una notizia importante, ovvero che per “prendersi cura del mio corpo” – come da lui stesso dichiarato – non giocherà il torneo di Stoccarda. Il BOSS Open vede al via, tra gli altri, anche Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, insieme ad altri giocatori di rilievo come Tsitsipas, Fritz, Tiafoe, Hurkacz, Kyrgios e Struff. Sascha rinuncerà dunque alla wild card che gli era stata omaggiata, liberando uno spot che verrà riempito nelle prossime ore. “Non voglio togliere nulla a Ruud, però sì, avevo qualche problema“ – ha specificato Zverev in conferenza, spiegando come al termine dell’allenamento di giovedì si fosse procurato un piccolo strappo alla coscia. Di seguito un estratto della sua conferenza stampa.
D: È stato un periodo molto duro per te, dovendo rientrare da un infortunio. Qual è stata la parte più difficile in questi mesi? È più fisica o mentale?
Alexander Zverev: “Quando ricominci a giocare e inizi a perdere molto più spesso di quanto non fossi abituato, uscendo molto prima dai tornei, è molto difficile. È vero che ero infortunato e che dietro le sconfitte c’è un motivo, ma in un certo senso non vuoi comunque accettarlo. Quella è stata la parte più dura, spero d’ora in poi di essermela lasciata alle spalle. Fino alla semifinale credo di aver giocato un gran tennis, sicuramente ho qualcosa su cui costruire. Nelle ultime due settimane penso di aver giocato esattamente come l’anno scorso, anche se oggi è stata indubbiamente una partita complicata. Le prime 5, tuttavia, credo siano state molto buone”.
D: Tu hai già vinto contro Djokovic, credi che Ruud possa batterlo in finale?
Alexander Zverev: “Casper è arrivato in finale di uno Slam per un motivo. Se sei un finalista Slam hai sicuramente le tue chance perché sei un grande giocatore. Djokovic è il favorito? Certo, senza dubbio. Sa come si fa, però Ruud sta giocando molto bene. Se dovessi scommettere dei soldi, forse non ne giocherei troppi su Casper (sorride, ndr). Però sicuramente merita di essere in finale e avrà le sue possibilità”
D: Djokovic cercherà il suo 23esimo titolo Slam, sarebbe storico. Potrebbe esserci uno scenario peggiore per Casper?
Alexander Zverev: “Credo che non potrebbe essercene uno migliore. Novak è uno dei migliori al mondo, ma quando stai per scrivere la storia inevitabilmente hai un po’ di pressione extra. La finale dello US Open contro Medvedev (quando nel 2021 era ad una sola vittoria dal Grande Slam, ndr) ne è un esempio. Siamo tutti umani, anche Nole“.
D: I tifosi parigini ti adorano, sono state due grandi settimane. Quale credi che sia la più grande sfida a questo punto della tua carriera? Quanto sei motivato a portare il tuo tennis al livello successivo?
Alexander Zverev: “Sono molto motivato, sto facendo il possibile per riuscirci. È difficile parlarne dopo questa sconfitta, perché oggi me le sono prese di santa ragione. Non ho giocato come volevo, però sono contento di essere tornato dove sono adesso dopo l’infortunio. Di solito ci va di più, ho appena giocato una semifinale Slam. Questo per me è molto positivo: ho mancato un’opportunità, ma fa parte della vita. Si va avanti”