[1] J. Sinner b. [7] L. Harris 6-2 6-2

Jannik Sinner sembra aver trovato la miglior forma della stagione al momento giusto, e il naturale corollario è che il sogno torinese sta diventando sempre più concreto. Della sua condizione e della fermezza del suo proposito si è accorto Lloyd Harris (tds N.7), brutalizzato con un doppio 6-2 in 86 minuti. Il tennista azzurro raggiunge così l’ultimo atto nel torneo dove raggiunse la sua prima semifinale ATP nel 2019.

Contro un avversario reduce da 15 vittorie negli ultimi 21 incontri disputati e che solo il mese scorso aveva raggiunto i quarti allo US Open, Sinner ha giocato una delle migliori partite della sua stagione: non ha mai perso il servizio, concedendo tre palle break quando era già avanti di un set e due break, e ha permesso ad Harris di mettere a segno solo un ace e di vincere solo il 55% di punti con la prima – nell’ultimo anno, le cifre del sudafricano sul cemento raccontavano di 12 ace e 77% di conversione con la prima.

In finale (domenica alle 16.30) attende il vincente del match fra Jenson Brooksby e Diego Schwartzman: è avanti 1-0 nei confronti diretti con lo statunitense, mentre non ha mai affrontato El Peque. Sarà la quinta finale dell’anno per Sinner (vittorie a Melbourne 1, Washington e Sofia, sconfitta a Miami), la sesta in carriera (quattro titoli). Al momento raggiungerebbe un best ranking di N.12 ATP, ma in caso di vittoria del titolo potrebbe salire fino all’undicesima posizione. Per quanto riguarda la Race, Sinner è ora a 50 punti dal decimo posto di Norrie e a 210 dal nono di Hurkacz (ultimo slot utile per le Finals), ma in caso di vittoria domani supererà il britannico e si porterà a -110 da Hubi.

Questa è inoltre la tredicesima finale stagionale per un giocatore italiano:

• Sinner a Melbourne 1, Miami, Washington, Sofia e Anversa
• Berrettini a Belgrado 1, Madrid, Queen’s e Wimbledon
• Sonego a Cagliari e Eastbourne
• Travaglia a Melbourne 1
• Cecchinato a Parma

PRIMO SET

Sinner ha aperto l’incontro con un bel passante di dritto lungolinea, e quando l’avversario non è riuscito a mettere la prima per tre volte di fila si è immediatamente appostato sulla riga di fondo, prevalendo facilmente sulla diagonale di sinistra e guadagnandosi il break immediato su due errori di sventaglio del sudafricano.

Nel suo primo turno di battuta, Sinner ha mostrato grande aggressività con la seconda per togliere ad Harris il tempo di sbracciare e controllare lo scambio, e dopo essersi trovato in svantaggio 15-30. Harris è stato decisamente falloso da fondocampo, trovandosi a dover scambiare ad un ritmo decisamente più alto del consueto, e con un doppio fallo ed un rovescio lungolinea in corridoio ha concesso due palle per il 3-0 e servizio Sinner; ha salvato la prima con un servizio vincente, ma sulla successiva l’azzurro ha attaccato la seconda e chiuso il punto con un nerboruto inside-out di dritto, de facto chiudendo il set.

La chiave come detto è stata l’abilità di Sinner di colpire forte e anticipato apparentemente senza sforzo, un’abilità magnificata dalla pulizia del colpo indoor che non toglie solo tempo ma anche letture all’avversario (Harris ha colpito tantissimi dritti in reverse e spesso è sembrato indeciso sulla direzione da prendere nello scambio), e un rendimento decisamente promettente con il servizio ha corredato un set di ottimo livello per l’azzurro, bravo ad uscire da un game potenzialmente complicato con due servizi vincenti che gli hanno dato il 4-0.

Sinner ha avuto poi una palla per il 5-0, ma Harris ha trovato una buona combinazione servizio-rovescio, vincendo il primo game di giornata. Il classe 2001 non ha comunque avuto problemi a chiudere il set, vincendo otto degli ultimi dieci punti al servizio e incamerando il parziale al secondo set point su un errore di rovescio di Harris.

SECONDO SET

Stessa musica e stesso testo: una catenata di rovescio in cross ha dato due palle break in apertura a Sinner, che ha annullato il vantaggio del battitore con una frequenza disarmante – Harris ha annullato la prima con un raro servizio vincente, ma ancora una volta è andato sovraritmo dal lato del rovescio, scentrando il colpo e precipitando rapidamente sullo 0-2. A quel punto il sudafricano si è fatto rimontare da 40-0, fulminato da un vincente di rovescio dal centro e da un inedito passante tagliato, ma è riuscito a tenersi a contatto.

Nel game successivo, però, Sinner ha giocato forse i suoi due migliori punti dell’incontro, superando un Harris molto solido con una combinazione smorzata-volée ed un vincente di rovescio lungolinea in avanzamento (colpito da molto al di sotto del nastro) che ha lasciato fermo il sudafricano. Incassati due diretti in serie, Harris si è sciolto completamente, concedendo un break a zero con un doppio fallo e due errori di dritto.

A quel punto il sudafricano è riuscito a guadagnarsi la prima palla break dell’incontro, quando con una risposta di dritto in allungo un po’ fortunosa ha obbligato Sinner a colpire in corsa da fuori del campo, facendo poi blocco con l’avambraccio per depositare la sfera nel campo aperto. L’altoatesino ha però reagito con un gran servizio centrale, cancellandola. Harris se n’è procurata una seconda su un dritto in contropiede messo lungo da Sinner, ma quest’ultimo ha menato come un ossesso sulla diagonale di rovescio prima di cambiare direzione con un’impercettibile flessione del polso, trovando l’ennesimo vincente. Anche sfortunato però Lloyd, la cui terza opportunità si è dissolta su un errore millimetrico di rovescio, traducendosi nel 5-1 Sinner, che dall’alto di un eccezionale 16/18 con la prima nel parziale non ha avuto problemi a chiudere, raggiungendo la finale.

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