Sinner riscrive la storia (Cocchi). La strana coppia centra l'impresa mancata a Panatta e Barazzutti (Marianantoni). Super Sinner, Finals ad un passo (Mastroluca). Super Sinner da Finals, con Alcaraz è già futuro (Guerrini). Sinner in semifinale, Berrettini cade (Semeraro, Paglieri). Sonego: "Io bravo ragazzo che in campo si trasforma" (Coluccia)

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Sinner riscrive la storia (Cocchi). La strana coppia centra l’impresa mancata a Panatta e Barazzutti (Marianantoni). Super Sinner, Finals ad un passo (Mastroluca). Super Sinner da Finals, con Alcaraz è già futuro (Guerrini). Sinner in semifinale, Berrettini cade (Semeraro, Paglieri). Sonego: “Io bravo ragazzo che in campo si trasforma” (Coluccia)

La rassegna stampa del 30 ottobre 2021

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Sinner riscrive la storia (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

E’ vero Jannik, il ranking è solo un numero però per oggi puoi sorridere. Puoi goderti la tua prima Top 10. A 20 anni, 2 mesi e 16 giorni, battendo Casper Ruud nei quarti di finale dell’Atp 500 di Vienna, il ragazzo che ha lasciato le montagne di Sesto Pusteria per diventare un campione nell’Accademia di Piatti a Bordighera è numero 9 al mondo. […] E festeggia tutto il tennis italiano, perché mai nella storia avevamo avuto due giocatori contemporaneamente tra i primi 10 al mondo. La vittoria contro il norvegese nella tarda serata di Vienna vale tanto, vale doppio. Oltre alla top 10, la semifinale raggiunta al torneo austriaco spalanca anche le porte delle Finals. Ora Jannik ha superato Hubert Hurkacz che occupava l’ultimo posto utile per raggiungere Torino, l’ottavo (anche se nel ranking appare al 9′ posto per la presenza di Nadal che non giocherà più fino al 2022). La strada è ancora lunga, perché la settimana prossima a Parigi si giocherà un Masters 1000 che grazie alla sua dotazione di punti potrebbe ancora scombinare le carte, ma una cosa è certa: Jannik Sinner è diventato grande. Lo ha dimostrato col piglio con cui è sceso in campo. Doveva vincere e l’ha fatto. Concreto come la gente di montagna, pochi fronzoli. Così, dopo aver portato a casa il primo set 7-5, parte con due break nel secondo che tagliano le gambe a Casper, sempre più fantasma. Si trova sotto 4-0 in un amen e non sa più che salmoni pigliare. Decide tutto Jannik, che ha anche due occasioni del 5-0 ma non vuole esagerare. Finisce 7-56-1 e oggi c’è Tiafoe per andare a caccia della finale: «Mi piace molto giocare qui – dirà Sinner -. Le condizioni sono perfette per chi colpisce la palla in modo pulito e cosa ho fatto. Però ci sono sempre margini di miglioramento». Frenata Berrettini non ha bisogno di fare corse per qualificarsi alle Finals. Lui, a Torino, è già sicuro di andarci, unico italiano a qualificarsi al Masters per ben due volte. In questo 2021 in cui ci siamo abitati a vincere e stravincere, la frenata del numero 7 del mondo contro Carlos Alcaraz fa male al cuore. Non tanto per la sconfitta in sé ma perché la partita è stata talmente avvincente, nelle due ore e 40 in cui ci ha tenuti attaccati allo schermo, che è un peccato non festeggiare anche un successo del nostro Matteo. Oddio, per come era iniziata, sembrava che sarebbe finita ancora peggio per Berrettini che alla vigilia aveva previsto sarebbe stato un incrocio pericoloso: «Mi sono allenato una volta sola con Alcaraz, è davvero molto forte. Non sarà un match facile, dovrò fare grande attenzione». […] Irriconoscibile il finalista di Wimbledon, che si e salvato per miracolo dal cappotto, anche detto bagel, insomma dal 6-0. Carlitos infatti è entrato in partita con gli occhi iniettati di sangue e la fresca sfrontatezza dei suoi 18 anni, ha strappato due volte di fila il servizio a Berretto ed è volato 5-0 in 20 minuti. Matteo ha salvato una palla-break anche nel sesto gioco, poi Alcaraz ha archiviato il primo set per 6-1. Panico anche in avvio di secondo set con altre due palle break da salvare per Berrettini che poi ha ritrovato ritmo, colpi e servizio, portando il set al tie break e allungandosi la vita al terzo set. Una battaglia entusiasmante, con tutto il repertorio tennistico messo in campo da entrambi, con break e controbreak e altro tie break decisivo. A Milano «E stata una delle mie partite migliori di sempre», ha detto Alcaraz. Una consolazione? Lo spagnolo ha confermato che sarà a Milano per le Atp Next Gen Finals al Palalido dal 9 al 13 novembre. Ma c’è da stare sicuri che il prossimo anno si presenterà a Torino a scompigliare le carte dei big.

La strana coppia centra l’impresa mancata a Panatta e Barazzutti (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

La vittoria su Casper Ruud nei quarti di finale a Vienna lancia Jannik Sinner nel club dei “topten” e consente all’Italia di avere per la prima volta nella storia due giocatori contemporaneamente tra primi 10 giocatori del mondo. Nel ranking che l’Atp pubblicherà lunedi prossimo, primo novembre, Matteo Bernettini sarà numero 7 del mondo e Jannik Sinner numero 9 (8 se vince il titolo a Vienna) […] Le prime classifiche computerizzate risalgono al 23 agosto 1973 e da allora soltanto quattro tennisti italiani hanno avuto il privilegio di imitare Sinner: insomma, stiamo parlando di pochi eletti. I Precedenti Adriano Panatta è entrato per la prima volta nel top 10 il 23 agosto 1973, Corrado Barazzutti il 20 febbraio 1978, Fabio Fognini il 19 giugno 2019 e Matteo Berrettini il 28 ottobre 2019. Panatta è rimasto nei top 10 per 52 settimane complessive tra il 1973 e il 1977, Barazzutti per 45 tra il 1978 e il 1979, Fognini per 9 settimane nel corso dei 2019, Berrettini Invece è da 83 settimane consecutive top 10. A 20 anni, 2 mesi e 16 giorni, Sinner è il 23° più giovane top 10 di sempre. Al primo posto di questa classifica svetta inarrivabile lo statunitense Aaron Krickstein che irruppe nel club nel 1984 a soli 17 anni e 11 giorni (e poi riuscì a issarsi fino al sesto posto). Il secondo è Michael Chang a 17 anni, 3 mesi e 21 giorni e il terzo è Boris Becker a 17 anni, 7 mesi e 16 giorni (il tedesco, ancora minorenne, riuscì a vincere Wimbledon per la prima volta nel 1985). Dall’inizio del nuovo millennio solo 7 giocatori hanno raggiunto questo traguardo in modo più rapido di Sinner: si tratta di autentici fuoriclasse come Nadal, Hewitt, Djokovic, Murray, Roddick, Del Potro e Zverev. Fame Ma i traguardi per Sinner, che è nato a San Candido (Bolzano) 11 16 agosto 2001, non finiscono certo ora. Il prossimo è quello di raggiungere la qualificazione per le Nitto ATP Finals di Torino che iniziano il 14 novembre prossimo. Con la semifinale raggiunta a Vienna, Sinner avanza di due posti passando da numero 10 a numero 8 della “race” con 3015 punti. […] Sinner ha 90 punti di ritardo dal numero 7 Casper Ruud appena battuto – distanza che l’altoatesino potrebbe colmare raggiungendo la finale a Vienna – e 60 di vantaggio sul primo inseguitore che è il polacco Hubert Hurkacz (da cui perse la finale a Miami). Lunedì, poi, inizia Parigi-Bercy con una valanga di punti in palio.

Super Sinner, Finals ad un passo (Alessandro Mastroluca, Il Corriere dello Sport)

Jannik Sinner entra nella storia. Batte anche Casper Ruud, numero otto del mondo, e a vent’anni entrerà in Top 10. Per la prima volta la prossima settimana l’Italia avrà due giocatori contemporaneamente fra i primi 10 del mondo. Jannik diventa il quinto italiano in Top 10 nella storia. Ha perso il servizio per la prima volta dai quarti di Anversa, ma la partita contro Ruud non è mai stata in discussione. Netto ed eloquente il 6-4 6-1 sul norvegese, il giocatore con più titoli all’attivo nel 2021 e secondo per numero di partite vinte in stagione. […]. Sinner; impressionante per facilità e completezza di gioco, si rilancia nella corsa alle Nitto ATP Finals. E’ infatti già certo di superare l’amico Hubert Hurkacz. A due settimane dalla prima edizione italiana del torneo, il ventenne di Sesto Pusteria è virtualmente l’ultimo dei qualificati. Sarà comunque decisivo il Masters 1000 di Parigi-Bercy della prossima settimana. BERRETTINI KO. La contro-copertina di giornata spetta a Carlos Alcaraz, miglior teenager nel ranking ATP ha firmato contro Matteo Berrettini la sua seconda vittoria in carriera su un Top 10. la prima l’aveva ottenuta al quinto set su Stefanos Tkitsipas allo US Open. Due partite che raccontano quel che lo spagnolo può diventare, un protagonista delle prossime stagioni, un top player stabile. La strada, nonostante la luce scintillante dei due successi, resta ancora lunga. Lo spagnolo, considerato l’erede di Nadal, ha un tennis completo, offensivo, non elegante ma tremendamente efficace. I due successi più prestigiosi in carriera, contro Tsitsipas e Berrettini, dimostrano che può giocarsela con i Top 10. Anche se il greco non è così incisivo in risposta e non anticipa in maniera sistematica, mentre Berrettini non ha servito come nelle sue giornate migliori. LE PAROLE DI ALCARAZ Alcaraz ha invece giocato, parole sue, uno dei match più belli in carriera. «E’ stata una partita straordinaria. Il mio coach Juan Carlos Fenero mi aveva detto di giocare aggressivo – ha aggiunto -. Volevo comandare lo scambio senza perdere la calma nei turni di risposta». E lo fa, interpretando una partita molto diversa rispetto a quella giocata contro Murray. Sempre in spinta, il diciottenne spagnolo verticalizza appena possibile e vince undici punti in più negli scambi che si chiudono in meno di quattro colpi. E’ notevole la sua capacità di interpretare in pochi giorni partite molto diverse, adattandosi agli avversari senza perdere in efficacia né in intensità. LA PARTITA. Berrettini ha reagito da campione dopo un primo set davvero poco brillante. Sotto 5-0 dopo una ventina di minuti, è apparso semplicemente troppo brutto per essere vero. Berrettini, che Novak Djokovic ha definito a New York un nuovo Juan Martin Del Potro, normalmente fa esplodere la palla. Non dà il meglio quando si ritrova a dover palleggiare da dietro, come tante volte gli è capitato di provare a fare nel primo set. IL RECORD. Nel secondo, il numero 1 azzurro ha fatto valere l’esperienza, si è scavato dentro come dice spesso e ha trovato le risorse per cambiare verso. La maggiore freddezza nei punti chiave del tiebreak inducono i tifosi italiani all’ottimismo. Ma anche nel terzo si è giocato alle condizioni dello spagnolo, che ha fatto più gioco con il diritto rispetto a Berrettini. Alcaraz festeggia così la prima semifinale in carriera in un ATP 500. E’ il terzo più giovane semifinalista nella storia del torneo, dopo il diciassettenne Stefan Edberg (1983) e il diciottenne Roger Federer (1999). In semifinale sfiderà Alexander Zverev che ha eliminato il canadese Felix Auger-Aliassime, a questo punto sempre più indietro rispetto a Jannik Sinner nella corsa per uno degli ultimi due posti alle Nitto ATP Finals di Torino.

Super Sinner da Finals. E con Alcaraz è già futuro (Piero Guerrini, Tuttosport)

Insieme fanno 38 anni, come un uomo maturo. Un tennista più giovane di sua maestà Roger Federer. Ma loro sono in due e sono per la prima volta in semifinale in uno stesso torneo Atp Tour. […] Carlos Alcaraz, ora numero 20 del mondo, 18 anni da Murcia e Jannik Sinner, che travolto Casper Ruud, avvicina il norvegese nella Race per Torino e in classifica mondiale dove si siede rispettivamente al nono posto e all’ottavo che vale il biglietto per le Atp Finals fino alla semifinale odierna contro Tiafoe, bomber assai meno aggraziato e armonioso dell’azzurro. Il quale può agganciare la finale, del resto ha battuto due volte su due lo statunitense. Intanto contando anche la precedente settimana di Anversa annette la settima vittoria consecutiva sul tappeto e tutte senza cedere nemmeno un set. Numero 9 al mondo a vent’anni, cioè top ten. Al cospetto del norvegese che nulla regala, Jannik è andato in un crescendo pazzesco, abbattendosi coma una valanga su Casper È partito come un fulmine, imitando Alcaraz contro Berrettini: break e poi 2-0 e ancora palla break del 4-1. Ma Ruud ha continuato a lottare, ha sfruttato qualche errore di dritto dell’allievo di Riccardo Piatti, ha riportato il set in equilibrio fino al 5-5. Poi la svolta, tre break consecutivi, Casper attonito, le spalle che si in curvano. Dal 5-5 al 4-0, una sinfonia. Per chiudere 7-5 6-1 e prepararsi alla semifinale. Dall’altra parte del tabellone se la giocheranno il ragazzo di Spagna e Sascha Zverev, che al cospetto dei due fenomenali millennials sembra quasi un vecchio lupo, a 24 anni. Con la sfrontatezza dei suoi 18 anni riconoscibili soltanto dai segni dell’acne e con la maturità dell’uomo fatto e finito di cui ha già sembianze corpo muscoloso, Carlos Alcaraz Garfia è entrato nel primo quarto di finale del venerdì viennese non considerando il ritmo del valzer che sembra pervadere ancora le strade della città, perlomeno nella memoria. […] Un turbine che Matteo Berrettini ha trovato perla prima volta nella vita, certo non l’ultima. Il martello ha trovato dall’altra parte una fionda che restituiva con ulteriore forza. Rispondendo sempre ove possibile. Berrettini prima di rendersene conto si è trovato sotto 5-1 in nemmeno mezz’ora. Contro un giocatore che giorno dopo giorno passato tra le mani di Juan Carlos Ferrero sta diventando sempre più aggressivo. Capace di aggredire dalla risposta, prendere il comando delle operazioni e proiettarsi anche a rete. Insomma, non un Nadal 2.0 come spesso è stato descritto da molti, magari prima di vederlo. […]. Ma anche in una simile situazione se non soprattutto, le buone notizie azzurre si vedono eccome. Perché Berretta sa come reagire, ritrova la precisione sposata alla potenza del servizio. Eppure Alcaraz si procura un altra pallabreak. continua a rispondere. Al tie break però l’inesperienza si paga, soprattutto se Matteo è impeccabile. n campo diventa ring. Alcaraz che fa il break, poi lo cede a zero per finire al tie-break. E qui Carlos mostra perché è speciale. Sull’unica seconda palla del romano, Alcaraz entra e conquista il minibreak decisivo. Dopo quasi 3 ore di lotta possedere simili maturità e lucidità non è normale. Detto questo, buon per Berrettini aver riassaporato la lotta sul tappeto indoor che rivedrà a Parigi e soprattutto a Torino per le Atp Finals da protagonista e poi in Davis. Quelli sono i suoi obiettivi

Sinner non si ferma più. Adesso le Finals sono una realtà (Stefano Semeraro, La Stampa)

Magico Jannik Sinner: a Vienna fa un altro passo avanti, batte il numero 8 Atp Casper Ruud (7-5 6-1) e sfonda due porte: quella che lo fa entrare fra i primi 10 del mondo – è il quinto italiano a farcela nell’era Open dopo Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Fabio Fognini e Matteo Berrettini – e quella, per ora virtuale, delle Atp Finals. Con il successo nei quarti, l’11° filato, Jan infatti è entrato fra i primi 8 della Race, ad appena 90 punti proprio da Ruud, il numero 7 della classifica “solare” che pareva inarrivabile fino a due settimane fa, sorpassando e staccando di 60 punti Hubert Hurcacz. In altre parole, oggi di italiani fra i maestri ce ne sarebbero due, Sinner e Berrettini già da tempo qualificato. […] Ma intanto a Vienna non è ancora finita, e oggi Sinner può aumentare il suo tesoretto in semifinale contro Frances Tiafoe, sua antica vittima alle Next Gen di Milano, mentre gli avversari diretti sono ormai ko. Poi il Sinner delle ultime tre settimane è davvero una impressionante macchina da tennis che punta al terzo centro Atp consecutivo in quattro settimane dopo quelli di Sofia e Anversa, il quinto dell’anno. Dal torneo esce invece Matteo Berrettini, che fa posto ad una nuova stella. Si chiama Carlos Alcaraz e da tempo sta pulsando nel cielo degli aficionados. Il successo – sul veloce, al coperto – contro un Berrettini magari appannato ma orgogliosissimo, lo fa crescere ancora di magnitudo. Matteo ha pagato un primo set giocato da dentro gli spogliatoi, sprofondando 5-0 e rischiando il cappotto prima di togliersi la tuta dai pensieri. I restanti due set Berrettini, il numero 7 del mondo, li ha portati al tie-break, spremendosi quello che c’era nei nervi, e con un filo più di brillantezza avrebbe potuto anche spuntarla. Alcaraz che nel terzo è stato avanti 4-1 non ha però rubato nulla, anzi, avrebbe potuto chiudere più velocemente (6-1 6-7 7-6) Trattasi della seconda vittoria più importante della carriera del niño di Murcia dopo quella staccata a settembre agli Us Open contro Stefanos Tsitsipas, che gli consentirà oggi di giocarsi la sua prima semifinale in un “500”. […] Qualche (piccola) battuta a vuoto da teenager ancora ce l’ha, e lo si è visto anche contro Matteo, quando ha allentato la presa lasciandolo rientrare in partita nel secondo e poi nel terzo set; per il resto lascia a bocca aperta. Non solo per la facilità con cui sa fiondare vincenti (24), ma soprattutto per la personalità, la determinazione fra l’hidalgo e il corsaro che esibisce in campo. Negli altri due quarti Zverev ha spento, quasi definitivamente, le speranze di Felix Auger-Aliassime di afferrare l’ultima maniglia per Torino, lasciando comunque un set per strada (6-4 3-6 6-3) a riprova dell’equilibrio che regna ormai all’ombra di Djokovic. Un livellamento confermato dal successo, carambolesco nel finale (6-4 7-6) di Frances Tiafoe su “El Peque” Schwartzman. Oggi Zverev se la vedrà in semifinale con Alcaraz, e si prevede un supplemento di corrida. I ruoli – simbolici, per carità – di matador e toro non sono però poi così facili da assegnare. 

Sinner fenomenale, che lezione a Ruud. Entra nella Top Ten e vede le Finals (Claudio Paglieri, Il Secolo XIX)

Vincendo una partita di straordinaria importanza, contro un avversario fortissimo come il numero 7 del mondo Casper Ruud, Jannik Sinner fa un altro passo avantiverso le Atp Finals agganciando l’ottavo posto della Race 2021 davanti al polacco Hurkacz; entra per la prima volta nella top ten Atp, ancora parzialmente congelata causa Covid; e conquista la semifinale dell’Atp 500 diVienna, con concrete possibilità di andare avanti visto che troverà come avversario l’americano Frances Tiafoe, numero 49, vincitore a sorpresa prima di Tsitsipas e ieri di Schwartzman. La partita tra Sinner e il norvegese, una sorta di spareggio con vista su Torino, è stata nel primo set un autentico braccio di ferro. Tutti e due a picchiare su ogni palla cercando di trovare angoli e guadagnare campo. […] Ottenuto il break nel servizio di apertura, Sinner ha avuto due palle del 4-1 ma si è poi fatto brekkare. Dal 5-4 per Ruud l’altoatesino si è rimesso a macinare gioco inanellando quattro game in fila, fino al 7-5 2-0. Il norvegese, ormai sfiduciato sulla possibilità di vincere la battaglia da fondo, ha provato a mischiare le carte con qualche palla corta e discesa a rete, ma la scelta non ha pagato. Sinner lo ha sommerso 6-1, centrando l’undicesima vittoria in fila. Oggi la classifica della Race che porta a Torino (14-21 novembre) dice Ruud 3105, Sinner 3015 con ulteriore possibilità di salire, Hurkacz 2955, Norrie 2875. Praticamente fuori Auger Aliassime, battuto ieri da Zverev che nell’altra semifinale affronterà il fenomenale Carlos Alcaraz. Il diciottenne spagnolo, indicato da molti come l’erede di Nadal e allenato dall’ex numero 1 Juan Carlos Ferrero, supera un Matteo Berrettini che comincia il match malissimo, forse perché poco motivato (è già qualificato per le Atp Finals), forse semplicemente in cattiva giornata. La prima di servizio non funziona, la seconda nemmeno, il drittone finisce spesso fuori giri. In un amen è 0-5 e palla del cappotto per Alcaraz che è un demone alla risposta e dimostra di trovarsi bene anche sul veloce indoor. Matteo evita l’umiliazione ma non il 6-1. Poi, come a volte accade ai grandi battitori, piano piano ritrova il servizio ed entra in partita. Alcaraz tiene duro fino al tie break, e lì cede 7-2. Terzo set equilibrato, il livello si alza con scambi esaltanti e si torna al gioco decisivo che Alcaraz chiude 7-5 pulendo le righe. «E’ stata la mia miglior partita di sempre – dice alla fine lo spagnolo – ho cercato di giocare sempre in modo aggressivo, e questo è stato decisivo nei momenti importanti». Oggi a mezzogiorno il delicatissimo sorteggio del Masters 1000 di Parigi.

Sonego: “Io bravo ragazzo che in campo si trasforma” (Giorgio Coluccia, Il Corriere dello Sport)

[…] Tra le molteplici certezze del tennis italiano c’è Lorenzo Sonego, uno dei volti nuovi di questa infinita primavera che ha fatto rifiorire il tricolore nazionale. La sconfitta all’Atp 500 di Vienna contro Casper Ruud è già alle spalle, il torinese classe 1995 l’ha catalogata come lezione da imparare per ripartire ancora più forte e proseguire la sua scalata verso le posizioni nobili del gotha tennistico. […] Sonego, questa stagione le lascia un pizzico di rammarico per i risultati più recenti? «Non sono uno che fa risultati ogni settimana, ma quando c’era l’attimo da cogliere ho sfruttato occasioni importanti per mettermi in mostra. Ogni torneo è diverso, non mi piace giocare ovunque e tantomeno illudermi pensando di poter vincere sempre. Voglio migliorarmi ancora, l’annata è stata positiva e mi riferisco anche a quando ho rimediato sconfitte al primo turno. Il tutto fa parte di un percorso di crescita». Com’è II suo approccio dl fronte alle sconfitte? «Ci sta di perdere, soprattutto in uno sport da dentro o fuori come il tennis. L’importante è uscire dal campo dopo aver lottato e aver dato tutto. Per me le sconfitte non sono mai state un problema, anzi mi danno modo di imparare e di riflettere sugli errori commessi». Dal 2022 cosa si aspetta per compiere un nuovo salto di qualità? «Sto cercando più continuità di risultati. Poi, certo, il grande sogno è rappresentato dalle ATP Finals anche se entrare tra i primi otto è una cosa davvero difficile. Intanto penso a chiudere questa stagione con il Masters 1000 Parigi-Bercy e la Coppa Davis». Le pesa l’etichetta del bravo ragazzo? «No, mi piace perché riflette quello che sono e corrisponde al vero. Mi descriverei come un lottatore con il sorriso. A me diverte stare in campo e giocare a tennis. Spesso gioco per e con il pubblico. Mi piace caricare la gente, portarla dalla mia parte e seguire l’istinto con le sensazioni che mi trasmette». Da tempo sta lavorando anche sulla componente mentale. Quanto è diventata importarne? «Il mio tennis è molto legato all’atteggiamento. Se riesco ad avere quello giusto, di conseguenza, gioco molto meglio a prescindere dall’avversario che ho di fronte. Ormai lavoro da quattro anni con un mental coach, Lorenzo Beltrame, che conosce le dinamiche delle partite avendo giocato a tennis e facendo parte di questo mondo a tutti gli effetti». Dalla vicenda dl Simone Biles in poi la salute mentale ha acquisito una forte predominanza. «Sì, all’inizio con Beltrame ero scettico e mi sembrava strano dovermi relazionare con lui. Infatti succedeva sporadicamente. Adesso siamo all’opposto, abbiamo incontri molto frequenti e per me è diventato fondamentale, soprattutto nelle piccole cose tipo quei dettagli che, sbagliando, pensi non possano incidere. Mi ha aiutato molto sulla concentrazione, da cui poi derivano la capacità di rimanere rilassato o tenere i nervi saldi nei momenti decisivi». Qual e il grande obiettivo per l’anno prossimo? «Arrivare il più avanti possibile nei tornei del Grande Slam. Però mi piacerebbe stupire ancora agli Internazionali di Roma, che dopo quanto ho vissuto a maggio ormai sono entrati nel mio cuore». Chi vincerà le ATP Finals? «Io dico Berrettini. Può giocarsela con tutti, per me ha un servizio di grande efficacia nonostante dicano che tecnicamente non sia dei migliori. Giocherà in casa, l’ho sentito parecchio carico dopo un anno strepitoso». Invece II suo nuovo Torino dl Juric le sta piacendo? «In questa stagione non sono ancora andato allo stadio, ma l’anno scorso c’ero quando abbiamo battuto 3-1 la Roma. Per adesso mi accontento di guardarlo in tv anche se spesso sono in giro per il mondo e devo accontentarmi degli highlights. La squadra mi piace, le prestazioni sono buone e speriamo finalmente di riuscire ad aprire un ciclo»

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