La stagione Challenger finisce in modo un po’ malinconico per gli azzurri

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La stagione Challenger finisce in modo un po’ malinconico per gli azzurri

Negli ultimi due tornei dell’anno si salvano solo i giovani Potenza e Lavagno

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Edoardo Lavagno (Credit: @edoardolavagno on Instagram)
 

Quattro gli italiani in tabellone al Challenger 80 di Maia (Portogallo, terra indoor). Subito fuori Riccardo Bonadio e Matteo Viola. Il friulano perde dal padrone di casa, ex-Mississippi State, Nuno Borges (N.210 ATP e quinta testa di serie). Partita combattuta soprattutto nel primo set in cui l’azzurro nel tie-break non sfrutta due set point, il primo sul proprio servizio. Perso il tie-break, Bonny cede di schianto nel secondo set: 7-6(8) 6-2 il punteggio finale. Matteo Viola si arrende 6-3 6-4 al cinese di Taipei Chun-hsin Tseng (N.232 ATP e settima testa di serie), fresco finalista la settimana scorsa sempre qui a Maia. Qualche rimpianto per il mestrino che nel secondo set si era portato avanti 4-2, dando l’impressione di poter portare l’incontro al set decisivo. Un parziale sfavorevole di quattro game consecutivi ci ha consegnato una storia diversa.

Sono stati allora i giovani a tenere alto il tricolore, cominciando da un tonico Luca Potenza che, dopo aver superato le qualificazioni a spese dei francesi Matthieu Perchicolt e Arthur Reymond, ha passato per la prima volta in carriera un turno nel main draw. Vittima il tedesco Louis Wessels (N.357 ATP), che pure nel terzo set si era ritrovato avanti 5-3. Bravissimo il siciliano a portarlo al tie-break e a prevalere col punteggio di 6-4 2-6 7-6(5). Poi un dispettoso virus intestinale gli ha impedito di giocarsi le proprie chances contro lo slovacco Andrej Martin (N.118 ATP e prima testa di serie). Peccato perché saremmo stati curiosi di vedere il ventunenne Luca alle prese con un giocatore di vertice che, ricordiamo, lo scorso anno era in Top 100. Per lui in ogni caso la consolazione del nuovo best ranking al N.549 ATP e un ulteriore passettino in avanti verso una presenza stabile nel circuito Challenger.

Fuori al secondo turno anche Edoardo Lavagno, che supera pure lui le qualificazioni, battendo Daniele Capecchi e Ivan Gakhov, e anche un turno del tabellone principale contro Tiago Cacao (N.468 ATP) per 6-1 2-6 7-6(6). Al secondo turno l’altro portoghese, quel Nuno Borges che già aveva battuto Bonadio, si rivela ostacolo troppo duro per il ventitreenne mancino torinese che però ha tutt’altro che sfigurato, nonostante il punteggio (6-3 6-2) possa far pensare diversamente. Anche a Edoardo la prima vittoria Challenger regala il nuovo best ranking alla posizione N.534 ATP (in proiezione) e soprattutto la conferma, dopo svariati problemi fisici, di potersela tranquillamente giocare a questi livelli.

Al Challenger 80 di Rio de Janeiro (cemento outdoor), Luciano Darderi, evidentemente non troppo a proprio agio sulla superficie, viene eliminato 6-3 6-1 al secondo turno dallo spagnolo Nicolas Alvarez Varona (N.371 ATP), dopo che nel primo aveva superato il serbo Pedja Krstin (N.312 ATP e settima testa di serie). Peccato per l’italo-argentino che avrebbe sicuramente desiderato qualcosa di meglio da quest’ultimo torneo della stagione. Ma, ripetiamolo per l’ennesima volta, a 19 anni questi incidenti di percorso sono assolutamente inevitabili e talvolta addirittura benefici. Lo aspettiamo con grande fiducia nel 2022.

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