La folla australiana è in estasi per la rinascita di Thanasi Kokkinakis. In quello che si può definire il suo torneo di casa (essendo nato e residente ad Adelaide), il giocatore classe ’96, fuori dai radar nel periodo recente si è spinto fino alle semifinali dopo aver ottenuto la wild card dagli organizzatori. Kokkinakis ha messo in fila Millman, Tiafoe e ora anche Mikael Ymer nel match dei quarti programmato nella sessione serale. L’incontro è durato 2 ore e 45 e si è deciso su pochissimi punti, come dimostra la statistica dei punti totali vinti: 105-104 per l’australiano. Il primo set – senza break point – si è deciso al tie-break, dove Ymer ha mancato tre palle set per poi perdere 11-9 il gioco decisivo. Il giovane svedese ha trovato il break nel primo game del secondo set e ha costretto il suo avversario al terzo. Kokkinakis non ha gestito un vantaggio di 3-0, ma sul 5-4 ha chiuso il match in risposta alla prima occasione utile.

Ad Adelaide Thanasi tornerà a giocare una semifinale nel circuito ATP dopo quasi 5 anni dall’ultima (e anche unica) volta. A Los Cabos nell’estate 2017 perse da Berdych in rimonta. L’anno successivo conquistò la vittoria più bella della sua carriera sui campi di Miami, quando sorprese l’allora campione uscente Roger Federer nel secondo turno del torneo. Ora è sceso al 171esimo posto del ranking ATP, ben lontano dal suo best ranking (numero 69, nel giugno 2015 quando a 19 anni veniva ancora considerato una grande promessa del tennis aussie). La ‘semi’ a casa sua lo aiuterà perlomeno a rientrare nei primi 150 del mondo. Sarà almeno numero 144.

Si giocare le possibilità di risalire ulteriormente contro il numero 1 del tabellone Gael Monfils. Nei quarti ha confermato il buono stato di forma: ha dato seguito alla vittoria in scioltezza del secondo round contro Francisco Cerundolo battendo 6-4 6-1 lo statunitense Tommy Paul. Nella parte bassa del tabellone invece Marin Cilic e Karen Khachanov si incontreranno per la terza volta. Tutti e due hanno superato in due set l’ostacolo dei quarti, Marin in poco più di un’ora contro Djere, mentre il russo ha dovuto soffrire di più (quasi due ore e secondo set con ben 6 break totali) per avere la meglio di Gerasimov. Nell’ultima delle due sfide Cilic ha portato gli head to head sul 2-0 in suo favore, vincendo in tre set a San Pietroburgo.