Australian Open, la gioia di Nadal: "Grato alla vita: ho pensato anche al ritiro e ora sono qui"

Australian Open

Australian Open, la gioia di Nadal: “Grato alla vita: ho pensato anche al ritiro e ora sono qui”

Dopo la vittoria in semifinale su Berrettini, lo spagnolo si è così espresso: “Chiunque dovrò affrontare, mi servirà esprimermi al mio livello più alto per avere delle possibilità di vittoria”

Pubblicato

il

Rafael Nadal - Australian Open 2022 (Twitter - @AustralianOpen)
Rafael Nadal - Australian Open 2022 (Twitter - @AustralianOpen)
 

Rafa Nadal centra la sua sesta finale all’Australian Open, battendo il nostro Matteo Berrettini 3-6 2-6 6-3 3-6 in 2ore e 55minuti di partita. Il maiorchino, domenica, andrà a caccia del suo secondo titolo nella terra dei canguri (dopo quello del 2009 – vittoria in 5 set su Federer). L’ultima finale disputata, nel primo Slam dell’anno, da parte del mancino di Manacor è stata quella del 2019 (sconfitta per 3 parziali a 0 contro Novak Djokovic). Nell’atto conclusivo dell’edizione 2022 affronterà il N.2 ATP Medvedev, che ha superato Tsitsipas in quattro set. Il sogno del 21° Slam è sempre più concreto, anche se Rafael dice di non dare importanza a questo record. Queste le sue parole più significative nella conferenza dopo la semifinale (quando non sapeva ancora di dover giocare contro Medvedev).

D: Congratulazioni per essere arrivato in finale. Hai parlato molto dei dubbi che avevi sulla tua guarigione. Mi chiedo se c’è stato un momento particolare in cui sei riuscito a superare questi dubbi, in cui hai pensato realmente di poter tornare e raggiungere il livello che hai oggi?

R: “No, i dubbi ci sono sempre stati. Sono stati sei mesi molti difficili, onestamente.Per la vita che ho avuto e che sto avendo, non posso assolutamente lamentarmi, soprattutto se si considerano questi tempi che stiamo affrontando; dove molte persone muoiono in tutto il mondo. Nel senso che i miei mesi non sono stati affatto duri rispetto a tante famiglie che in quegli stessi mesi, hanno perso tante persone care. E’ dura la vita degli altri, non quello che ho vissuto io. Ma, a livello di cose personali, si, perché ovviamente ogni giorno è stato difficile per via dei problemi al piede. Per quanto riguarda il fatto di avere ancora dei dubbi; sinceramente no. Come ho detto l’altro giorno, questi dubbi saranno presenti dentro di me, probabilmente, per il resto della mia carriera. Perché quello che ho, non si può risolvere. Per me, però, è fantastico quello che sto vivendo e sono super felice di poter competere come ho fatto nelle ultime tre settimane. Non solo per il tennis in sé, questo è certo. E’ sorprendente, per me, oltre che essere in grado di giocare al livello che sto esprimendo; anche solo poter nuovamente gareggiare e soprattutto giocare nuovamente a tennis ad alto livello, affrontando i giocatori più importanti del mondo. Questo è per me qualcosa d’incredibile. Come ho già detto, non sto ricercando la storia. Un mese e mezzo fa, non sapevo se sarei stato in grado di poter tornare nel tour. Invece, eccomi qui, grazie alla vita per questo. Questo è tutto”.

D: Solo il fatto che tu abbia appena parlato di quanto sia stato difficile negli ultimi mesi, temevi addirittura che non saresti stato nemmeno qui, ti permette di avere un approccio diverso a questa grande finale. Ti permette di essere più libero mentalmente?

R: “Per me è qualcosa di completamente inaspettato, quindi sono super felice di questo risultato. Certo, tutti mi conoscono e sanno che farò sempre del mio meglio in ogni situazione. Ovviamente, adesso, il mio obbiettivo è vincere. Come ho già detto, per me essere qui e giocare a tennis è un grande regalo. Sto vivendo ora questa situazione in modo diverso rispetto al passato. Ovviamente la sto vivendo sempre con lo spirito competitivo che ho, perché non posso andare contro il mio Dna. Quindi, in un certo senso per me, basta essere quello che sono sempre; e avere la possibilità di competere a questo livello mi dà un’energia positiva per andare avanti. Perché alla fine della giornata, è molto più importante per me avere l’opportunità di giocare a tennis; che di vincere il 21° Slam. Perché ciò, mi rende più felice dal punto di vista della mia vita in generale. Perché vuol dire che posso continuare a fare la cosa che mi piace di più, piuttosto che pensare a raggiungere un altro Slam. Alla fine della giornata, la vita riguarda la felicità e ciò che mi rende felice. Si tratta, solo, di avere la possibilità di fare ciò che mi piace”.

D: Ovviamente non sappiamo ancora chi dovrai affrontare in finale, ma potresti parlare un po’ di Daniil e Stefanos?

R: “Beh, hanno stili di gioco diversi, ma sono tra i migliori giocatori del mondo. Se non sarò in grado di giocare al mio massimo livello, semplicemente non ci sarà alcuna possibilità per me. Però, ovviamente ci proverò. Voglio dire, oggi è il giorno per godermi la vittoria in semifinale e domani io e il mio team inizieremo a pensare a cosa dovrò fare in finale, al quel punto saprò quale avversario avrò davanti. Ma ovviamente cambia giocare contro l’uno o contro l’altro. Ma di sicuro ciò che non cambierà sarà il livello che dovrò esprimere, il più alto possibile”.

D: Hai avuto delle forti emozioni dopo il match point. Mi chiedevo cosa ti passasse per la testa in quei momenti.

R: “Non lo so, come ho detto, ho passato molti momenti difficili, molti giorni di duro lavoro senza vedere la luce. Ma continuando a lavorare e a ricevere costante supporto dal mio team e dalla mia famiglia, sono riuscito a risollevarmi ancora una volta. Ho avuto molte conversazioni, con il mio team e la mia famiglia, su cosa sarebbe accaduto se la situazione fosse rimasta quella di sei mesi fa. Ho pensato che, forse, era arrivato il momento di dire addio. Ma alla fine non sono stati tanti mesi (sorridendo).  Per poter essere dove sono oggi, ho dovuto lavorare così duro; che non riesco a spiegare a parole quanto sia importante per me questo risultato: a livello di energia positiva, di soddisfazione personale. Sono veramente grato a tutti i miei fan e soprattutto alle persone a me vicine, per il supporto ricevuto”.

D: Hai parlato di come i numeri, come il 20° o il 21° Slam, per te non siano così importanti; rispetto alla gioia che provi per essere ritornato a giocare. Ma come descriveresti la sensazione di vincere un Major? L’hai fatto 20 volte. Come sarebbe, invece, la vittoria del 21°?

R: “Non lo so. Sono ancora molto lontano dal 21° Slam. Ogni trionfo, per me, è stato speciale, perché ognuno ha una storia alle spalle; una storia di duro lavoro. Quindi ognuno di essi ha una storia speciale di per sé, soprattutto nel mio caso. Perché molti di questi trionfi, sono arrivati dopo il recupero da infortuni. Quindi, mi sono divertito tanto. Penso sempre che ho vissuto momenti molto complicati a causa dei tanti infortuni che ho avuto in carriera. In compenso, però, come risposta ai momenti difficili, ho potuto godere di tante vittorie e momenti positivi. Per questo vincere è speciale, infatti vincere senza tutto il lavoro che hai alle spalle, ovviamente, non è la stessa cosa. Voglio dire, che ciò che ottieni in modo facile, non ha lo stesso valore di ciò che ti guadagni con il sudore del duro lavoro. Nel mio caso, penso, di essermi potuto godere maggiormente queste vittorie più degli altri; perché in molte situazioni, sono stato vicino a non poter rivivere quei momenti”.

Cipriano Colonna

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement