La sfida a Google: eliminare i favoritismi verso gli uomini nei risultati di ricerca per “migliori tennisti”

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La sfida a Google: eliminare i favoritismi verso gli uomini nei risultati di ricerca per “migliori tennisti”

Statistiche schiaccianti mostrano che il tennis femminile è molto poco rappresentato nei risultati di ricerca. La federazione britannica spinge per un cambiamento

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Serena Williams - Milano Fashion Week 2022 (foto Instagram @serenawilliams)
 

Proponiamo la traduzione dell’articolo pubblicato da Molly McElwee il 7 Marzo 2022 su The Telegraph

Nella Giornata Internazionale delle Donne, la Lawn Tennis Association ha sfidato Google perché ponga fine ai favoritismi nei confronti dei tennisti uomini. Infatti, secondo una ricerca “shock” pubblicata dall’ente governativo del Tennis Britannico, lo sport femminile nelle ricerche online è stato reso praticamente invisibile.  Nonostante il tennis sia uno degli sport più bilanciati in quanto a parità di genere, con premi in denaro equivalenti nei Major e una buona riconoscibilità globale di diverse atlete donne, pare che gli algoritmi di ricerca online ne stiano ostacolando la reputazione egualitaria.

Analizzando circa 8,000 parole chiave risultanti da oltre 150,000 URL, lo studio sull’Eguaglianza di Genere nelle Ricerche commissionato dalla LTA, ha riscontrato che i risultati e i contenuti forniti dalla piattaforma per termini di ricerca generici sugli atleti sono di default incentrati sugli uomini.

Nella ricerca Google dei “migliori tennisti al mondo”, il 98% dei primi 51 risultati nel “carosello” degli atleti era costituito da uomini, eccetto Serena Williams – l’unica tennista presente. Guardando più da vicino ai risultati della ricerca per immagini con richieste – query – generiche, il 78% delle immagini che apparivano nella parte alta della pagina (quella visibile sullo schermo senza dover scorrere verso il basso) mostra uomini, le tenniste rappresentavano appena il 15% , il resto era composto da risultati misti.

Nei video della prima pagina di risultati per ricerche generiche dei “best”/“topplayer, l’86% dei 269 slot disponibili nel preview frame mostrava atleti uomini – e tra i risultati della sezione key moments dei video, solo il 14% presentava delle donne. Lo studio ha anche evidenziato come, nella sezione “Ricerche correlate”, il 92% delle opzioni disponibili indirizzava gli utenti verso altri contenuti su uomini. Questa situazione pare non essere legata solo al tennis, o allo sport in generale. Come già sottolineato in uno studio del Pew Research Center del 2018, le donne sono ampiamente sottorappresentate nei risultati per ricerche di immagini in moltissime professioni.

Cercando “best tennis players”, Serena Williams è l’unica giocatrice presente nel carosello di ricerca. Credit: Google

La LTA ha scelto la Giornata Internazionale delle Donne per sollecitare diverse organizzazioni, tra cui Google, perché aumentino la visibilità dello sport femminile eliminando quella discriminazione di genere che esiste negli algoritmi dei motori di ricerca per lo sport. “Una maggiore visibilità del tennis femminile e dello sport femminile in generale è fondamentale, perché comunica alle donne che lo sport è qualcosa che le riguarda e può portare a una maggiore partecipazione femminile allo sport spiega la COO del LTA, Julie Porter

“Recentemente, abbiamo visto che le finali femminili dei Grandi Slam hanno attirato più telespettatori di quelle maschili, eppure questa visibilità non è ancora emersa nei risultati dei motori di ricerca. È obiettivamente scioccante riscontrare quanto questi risultati di ricerca siano dominati da informazioni sugli uomini. Sebbene la parità di genere per le ricerche online sia un problema che va oltre il mero ambito sportivo, se la situazione è questa per uno sport con una presenza femminile così forte, si può capire facilmente quanto sia importante affrontare e risolvere il problema”.

Il capitano della squadra britannica del Billie Jean Cup, Anne Keothavong, è preoccupata che questa discriminazione possa influenzare la partecipazione allo sport: “Sapevo che era orientato a favore del genere maschile, ma non mi rendevo conto di quanto. Certo, non so se ci sia davvero da stupirsi, la sensazione è quella di aver fatto molta strada, ma di essere ancora molto distanti dal traguardo. Vogliamo assicurarci che lo sport venga percepito come qualcosa di fruibile da parte degli uomini e delle donne; senza la visibilità di contenuti che ce lo confermano, in tante potrebbero credere che si tratti di qualcosa che non fa per loro.

Un portavoce di Google ha commentato: “Per noi è una priorità lavorare sulla giusta rappresentazione dei generi nell’ambito della Ricerca online. Nel corso degli anni abbiamo fatto dei progressi significativi in questo ambito. Siccome i nostri sistemi organizzano i contenuti del web e le domande frequenti poste dalle persone, i risultati possono riflettere posizioni parzialmente discriminanti o caratterizzate da stereotipi che già esistono sul web e nel mondo reale. Il web è in continua evoluzione e siamo ottimisti riguardo ai miglioramenti che potranno esserci nella corretta rappresentazione dei generi sui media e nella società in generale. Come sempre, siamo impegnati nel miglioramento della Ricerca online e vogliamo renderla utile per tutti”.

Traduzione di Giulia Bosatra

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