Mondo Futures: è ancora grande Italia grazie a Lavagno e Oradini

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Mondo Futures: è ancora grande Italia grazie a Lavagno e Oradini

Mentre l’Italia sportiva è ancora scossa dalla mancata qualificazione ai Mondiali di calcio, gli azzurri del tennis raddoppiano negli ITF.

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Edoardo Lavagno (Credit: @edoardolavagno on Instagram)
 

M15 Marrakech (MOR, terra rossa) – VINCITORE: Edoardo Lavagno

Il torneo di Marrakech si conclude nel miglior modo possibile per Edoardo Lavagno (n.390 ATP), che esce vincitore dall’ultima sfida con Nicholas David Ionel (n.353 ATP), testa di serie numero uno e grande favorito alla vigilia, per 6-4 6-2. Il mancino torinese si rende protagonista di una grande prestazione, sulla scia dell’intera trasferta marocchina, e conquista il suo quarto titolo in carriera, poco più di un mese dopo la sua prima affermazione stagionale a Punta Cana. A corredare il tutto arriva anche il nuovo best-ranking, di certo una sensazione familiare per lui, che nel 2021 era stato il secondo italiano in assoluto (dietro solo a Flavio Cobolli) a scalare più posizioni in classifica: basti pensare che a Gennaio 2021 era addirittura fuori dai primi mille al mondo. Abbiamo raggiunto telefonicamente Edoardo per avere un suo commento: “Partita che sapevo sarebbe stata difficile perché con questo avversario ci avevo già giocato a fine 2020 (sul cemento) e ci avevo perso al tie-break del terzo. E’ un giocatore molto solido che serve bene, ma per fortuna ho indovinato tutte le scelte tattiche, rimanendo sempre in controllo dello scambio, per poi cercare di accelerare col mio dritto. Soprattutto sono stato freddo nei momenti che avrebbero potuto diventare pericolosi. Adesso torno in Italia e mi alleno qualche giorno, poi dovrei giocare il Challenger di Sanremo”.

Per quanto riguarda gli altri italiani in tabellone, spicca la vittoria all’esordio del qualificato Andrea Gola sul terzo favorito del seeding Jose Vidal Azorin (n.455 ATP), gran protagonista del finale di stagione scorsa.

M15 Sharm El Sheikh (EGY, cemento) – VINCITORE: Giovanni Oradini

Altro giro, altra doppietta italiana: a Sharm El Sheikh regna infatti Giovanni Oradini (n.546 ATP), al primo hurrà della carriera. Per il prodotto di Mississippi State arriva subito il riscatto dopo la finale persa su questo stesso campo sette giorni fa, per mano di Samuel Ruggeri: battuto in finale 2-6 6-3 6-1 il russo Kirill Kivattsev (n.700 ATP), ancora alla ricerca di bissare il titolo di Georgia nell’ormai lontano 2017. Il roveretano mette la ciliegina sul suo grande inizio di stagione, che l’ha visto arrivare due volte in finale ed altrettante in semifinale; lo abbiamo contattato per conoscere i suoi piani futuri: “Sono ovviamente molto molto contento. Del resto negli ultimi tre mesi stavo giocando bene e quindi diciamo che la vittoria era un po’ nell’aria. Adesso torno a casa per un paio di giorni di riposo poi vado a Padova a giocare le pre-qualificazioni BNL per gli Internazionali di Roma. Poi vedremo assieme al mio coach se andare a Nottingham o a Santa Margherita di Pula. O in subordine a Monastir”.

Buono il torneo anche per Lorenzo Rottoli, che si spinge fino ai quarti contro il finalista Kivattsev: particolarmente intenso il match di secondo turno dal quale esce vincitore contro il connazionale Marco Brugnerotto, tds numero 4, che si arrende dopo circa tre ore di match. Delusione invece per il vincitore di sette giorni fa, Samuel Vincent Ruggeri, che nello speciale remake della finale è sconfitto all’esordio da Francesco Vilardo.

M25 Medellin (COL, terra rossa) – VINCITORE: Benjamin Lock

Il protagonista che non ti aspetti: a Medellin trionfa infatti Benjamin Lock (n.459 ATP), al suo ottavo centro in carriera, il primo da quando la pandemia ha cambiato il corso delle cose. Il 29enne trova quindi il modo di consolarsi dopo la recente retrocessione del suo Zimbabwe in Coppa Davis, competizione della quale lui è ormai un veterano (ha all’attivo circa 50 presenze), anche grazie alla scarsa concorrenza tra i convocabili in nazionale. Nel palmares del nativo di Harare, quello di Medellin è il primo alloro conseguito su una superficie diversa dal cemento, sebbene bisogna considerare determinanti i quasi 1500 metri di altitudine della cittadina colombiana tristemente famosa nella storia. Il tutto, unito alle continue interruzioni per pioggia, ha portato a questo risultato finale, incluse le sorprendenti uscite premature delle teste di serie 1 e 3, Nicolas Mejia (n.260 ATP) e Akira Santillan (n.387 ATP). Il grande sconfitto è tuttavia Oliver Crawford (n.373 ATP), che nonostante abbia tutt’altra prospettiva di carriera rispetto al rivale, non riesce a scrollarsi di dosso il gigante africano, che si assicura il successo nel tie-break decisivo per un punteggio complessivo di 7-6(3) 4-6 7-6(5). Il 22enne di Chicago è ormai a secco da un anno, e tra un infortunio e l’altro sta rischiando di veder scivolare via le belle premesse che il tifo USA riponeva su di lui.

I risultati dal mondo Futures si completano con la vittoria casalinga di due famose conoscenze del circuito challenger, nonché ex Top-100, come Jason Kubler (n.191 ATP) a Canberra e Kenny De Schepper (n.441 ATP) a Toulouse-Balma, quest’ultimo a cinque anni e mezzo di distanza dalla sua ultima volta. Rinky Hijikata (n.258 ATP) vince anche a Calabasas e sembra ormai pronto per il salto di categoria; discorso simile per Mate Valkusz (n.401 ATP), che a Opatija riprende la sua marcia trionfale ai danni del nostro Riccardo Bonadio. Vittorie locali anche per Sidharth Rawat (n.482 ATP) a New Delhi e Carlos Lopez Montagud (n.472 ATP) a Palmanova, quest’ultimo in back-to-back. Alexander Donski (n.525 ATP) e Yuki Mochizuki (n.506 ATP) mettono le mani per la prima volta su un trofeo in questa stagione, nei tornei sempreverdi di Monastir e Antalya. Infine, a Quinta do Lago si impone Valentin Vacherot (n.393 ATP).

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