BJK Cup: la Rep.Ceca vince 3-2 sulla Gran Bretagna al doppio. Staccato il pass per le Finals

Billie Jean King Cup

BJK Cup: la Rep.Ceca vince 3-2 sulla Gran Bretagna al doppio. Staccato il pass per le Finals

Grandi emozioni nella giornata di Praga, con il match risolto solo dal doppio decisivo per le padrone di casa

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Marketa Vondrousova - BJK Cup Praga 2022 (foto ITF Martin Sidorjak)
 

Una sfida che alla fine ha dato forse ben più del previsto quella di Praga, dove la Gran Bretagna, su una superficie dove non certo insegna, ha saputo portare le favorite padrone di casa a un intenso doppio decisivo, in un clima caldo e incerto fino all’ultimo, che alla fine ha premiato la Nazione più continua e con la giocatrice più in forma, cioè Marketa Vondrousova, ingiocabile da fondo e troppo dolce a rete per chiunque, la vera autrice di questo approdo tra le migliori 12 nazioni al mondo. E curiosamente, proprio la partita tra lei e Raducanu(le due numero 1), in teoria la più interessante, è quella che ha dato di meno, come andiamo ora a vedere.

M.Vondrousova (CZE) b. 6-1 6-1 E.Raducanu (GBR)

Che la sfida tra le due numero 1 dei Paesi che apriva il sabato di Billie Jean King Cup a Praga avesse una netta favorita, per esperienza e attitudine e alla superficie, era chiaro. Ma che Marketa Vondrousova, finalista al Roland Garros 2019 e n.32 al mondo, potesse schiacciare in modo così netto la giovane Emma Raducanu, era più una speranza dei tifosi cechi che una solida aspettativa. Ma invece, come andremo a vedere, il gioco da fondo e di costruzione della britannica nulla ha potuto contro le variazioni e la sensibilità tipiche della scuola dell’Est.

Il match- arriva il break in apertura per la Repubblica Ceca, con Raducanu che annulla le prime due, ma cede alla terza con un errore non forzato, da subito un problema. E dopo la conferma del break continua il crollo dell’inglese: doppio break ceduto addirittura a 0, gravissimo con brutti errori, ma Vondrousova ha tutta un’altra marcia sulla terra rossa, com’era prevedibile, e la sta mostrando ampiamente contro una giocatrice anche abbastanza in crisi in questo periodo. Accusa un po’ di tensione nel quarto gioco la ceca e perde uno dei due break, anche a causa di un rientro di qualità da fondo di Raducanu, che sullo scambio può dire la sua, ma le variazioni della n.32 al mondo sono pericolose: qualche errore di troppo porta il game alla Gran Bretagna. Dura però poco la gioia per Raducanu, che subito riperde il servizio, anche a causa però della sensibilità, troppo superiore, di Vondruosova: la muove, accelera, smorza, un vero e proprio assolo della padrona di casa, per un altro break, a 15 stavolta. Altro game gestito con tranquillità da Vondrousova, sì a 30 ma mai in affanno, comandando col servizio e dando poco scampo da fondo, serve un miracolo a Raducanu. Chiude 6-1 in scioltezza un primo set dominato dall’inizio alla fine la n.32 del mondo, con altri errori dell’avversaria(non una novità quest’oggi), che non ha mai tenuto il servizio nel primo parziale. Non riesce però mai a prendere in mano il pallino del gioco la campionessa degli US Open, ancora troppo acerba sulla terra(ieri la prima vittoria da professionista sulla superficie) contro un’avversaria che invece ne è una maestra.

Inizia con il brivido il secondo parziale per Vondrousova, rimontando da 15-40 e infilando quattro punti di fila, un po’ con una mano di Raducanu, un po’ perché oggi è quasi ingiocabile in ogni fondamentale. Non si fa invece pregare la padrona di casa nel game successivo, che subito si porta avanti di un break anche nel secondo, chiudendo la terza palla break con una risposta vincente di rovescio, lato sul quale è deliziosa. Raducanu ha fatto vedere qualche sprazzo, ma ancora troppo timido, riceve però una grande mano da Vondrousova, con tre doppi falli e un errore, primo passaggio a vuoto del match che riapre il parziale. Continua però la spirale di servizi persi, con la Gran Bretagna che ha subito break in ogni game al servizio: riesce ad annullarne una in questo caso, ma l’ennesimo errore sul rovescio di oggi regala il break alla ceca, che stavolta conferma magistralmente ancora trattando Raducanu quasi come una sparring partner. Va poi a chiudere con un altro 6-1 il match Vondrousova, dominando anche il sesto game in risposta, ennesimo break subito da una Raducanu che non ha mai avuto neanche la chance di dire la sua contro una debordante avversaria, che sulla terra era pressoché un ostacolo insormontabile per la n.12 al mondo, solo alla seconda partita da professionista su questa superficie. Anche negli ultimi game però i tanti errori di Emma hanno guidato il punteggio, con la ceca che comunque sicuramente con la spinta e le sue qualità causava questi errori già prima del colpo, con il pensiero per la britannica di dover trovare sempre colpi decisivi(da segnalare però un delizioso lob di rovescio sulla palla break che ha scavato il solco decisivo da parte della ceca, una mano fatata). Si conferma dunque la propensione alla BJK Cup di Marketa Vondrousova, alla settima vittoria su otto match nella competizione.

H.Dart (GBR) b. L.Fruhvirtova(CZE) 6-0 5-7 6-2

Il match che dà il secondo punto alla Gran Bretagna, e forza quindi il doppio decisivo, va visto andando oltre il punteggio, che può trasmettere un senso di dominio contro una quasi completa impotenza, quando il match tra Harriet Dart e Linda Fruhvirtova(all’esordio nella competizione, ha sostituito Martincova) è stata una partita di nervi e cuore, ma anche di tennis puro e colpi pazzeschi. Tecnicamente ha probabilmente offerto anche di più del match precedente, che vedeva coinvolte due top 40, mentre entrambe le due giocatrici qui non rientrano tra le prime 100. Una cosa che, alla luce di cosa hanno dato in campo, appare decisamente inconsueta.

Il match- inizia in modo completamente diverso il secondo singolare di giornata, con i ruoli invertiti: è la Gran Bretagna a partire fortissimo, dando due break alla giovanissima Fruhvirtova, che in realtà sta giocando anche molto bene(ha avuto palla del contro break nel secondo gioco), ma l’inglese sta avendo la meglio attaccando tanto, trovando vincenti e anche giocate di fino non indifferenti. E continua la marcia impressionante di Dart, che tiene il servizio a 30 senza concedere nulla e comandando da fondo, in una partita intensa e molto interessante tecnicamente. Prosegue la condizione a dir poco straripante della n.103 al mondo, che sta letteralmente triturando la sua avversaria, trovando un altro break che sa tanto di primo set, conquistato con un punto meraviglioso: risposta miracolosa, e passante di dritto in corsa da incorniciare, un punto che descrive le condizioni che la stanno tenendo in alto. Porta a casa il primo set con l’ennesimo game dominato la britannica, chiudendolo con un’altra smorzata sensibilissima, oggi abbinata a una perfezione da fondo e al servizio che spiegano il 6-0 ampiamente.

Il secondo parziale si apre ancora all’insegna di Dart, una donna in missione in questo pomeriggio di Praga, che conquista il settimo game su sette giocati, disegnando il campo e chiudendo con un gran dritto vincente. E non accenna a terminare l’emorragia, con Fruhvritova che appare davvero in ko tecnico: doppio break subito a 0 nel terzo game, propiziato da una cifra di errori della ceca ben oltre la linea per rimanere in galleggiamento, ma anche grazie alla britannica che sta volando leggiadra come una farfalla e pungendo come un’ape sulla terra in questo pomeriggio. Avanti con due break e 40-0 la Gran Bretagna, partita ormai in archivio…salvo rientro insperato di Fruhvirtova, che recupera e addirittura trovando finalmente le sensazioni da fondo porta a casa anche il break, per rientrare un po’ nel match, che nel quinto game comandando e disegnando il campo conferma. Il sesto game poteva svoltare la partita, con una palla break per la padrona di casa per recuperare del tutto lo svantaggio, ma proprio lì Dart ritrova il gran tennis che sta mostrando da inizio match e si salva.

Nel game successivo l’ebbrezza della ceca si esaurisce, e ritorna sotto di due break: certo, qualche errore di troppo, ma il dritto stretto che gioca Dart sulla seconda palla break sarebbe da mostrare alle scuole tennis. Succede però l’imprevedibile, con Fruhvirtova che a un passo dal baratro inanella 4 game di fila e cambia del tutto l’inerzia del match, anche a livello di sensazioni. E l’impresa si compie davvero poi con la ceca che vince 7-5 il secondo set, annullando due match point, risalendo da 5-2 e combattendo un mare di occasioni avverse, che peseranno non poco sul morale di Dart, che dal disegnare il campo e mandare di là solo vincenti ormai neanche lo trova più il campo, passata lei in balia dell’avversaria. L’inerzia ora pende totalmente verso la padrona di casa, e dopo un’impresa del genere non potrebbe essere altrimenti.

Tutte le sensazioni che avrebbe potuto trasmettere il secondo set vengono subito cancellate da un inizio di terzo con Dart protagonista: break in apertura e pallina che torna a viaggiare bene e precisa. Conferma poi il vantaggio annullando tre occasioni di fila alla ceca, che aiuta con qualche errore di troppo, come per il primo e buona metà del secondo set. Il copione dei tre parziali sembra procedere uguale, con un altro doppio break da parte della britannica, sempre propositiva sin dalla risposta e brava a salire sulla palla o a prendere campo appena può. Certo, le mani della ceca ci sono, e pesano, ma comunque le giocate di Dart stanno dando tanta speranza ai colori di Sua Maestà. La partita, per quanto ci abbia abituato a non dare niente per scontato appare ormai irrimediabilmente segnata: sul 4-0 arriva il terzo break della Gran Bretagna, con Fruhvirtova che lo cede a 0, ed ha praticamente giocato solo per reazione d’orgoglio nella rimonta del secondo parziale, non riuscendo a rimanere costante e permettendo a Dart troppi vincenti in controllo, oltre a un errore in uscita per regalare il game.

Ma questa partita sembra non voler mai finire, e allora ecco che la n.103 al mondo ancora trema al servizio, e la classe 2005 si va a prendere di forza e chiudendo con lo smash il break. Si potrebbe scrivere un libro sugli umori di Dart e sulla tensione che la attanaglia se deve chiudere, e intanto la Repubblica Ceca arriva 5-2 caricando di pressione l’inglese ora che dovrebbe alzare il tono di voce. E alla fine, quasi un’ora dopo il primo match point, Harriet Dart riesce a portare a casa un match che dopo il secondo set sembrava compromesso, chiudendo 6-2 il terzo set, senza tremare. Nel complesso una buona prestazione della britannica, che a larghi tratti ha espresso un tennis che varrebbe ben altra classifica, ma che ovviamente non poteva durare a lungo, specie con un’avversaria fresca fisicamente e mai arresasi. Complimenti anche a Linda Fruhvirtova, che non ha per niente sfigurato ma non ha saputo avere la forza mentale di durare tutto il match.

K.Muchova e M.Vondrousova b. 6-1 7-5 H.Dart e K.Swann

La più giovane tra le 4, Katie Swann, subisce il break nel game di apertura, con qualche errore di troppo e soprattutto perché prova a scambiare da fondo con Vondrousova, dove ovviamente non può reggere. Il terzo game, con le ceche già sul 2-0, è un esempio del perché sarebbe sempre consigliabile far giocare il punto decisivo(che nella BJK Cup non è previsto) sulla parità, poiché si tratta di un gioco fiume da 18 punti. 6 palle game per Dart e Swann, sempre ricacciate da una Vondrousova in condizioni pazzesche, che praticamente sta giocando da sola, e va a sfruttare poi la prima palla break, che vale il 3-0 pesante. Primi sudori al servizio per la coppia ceca nel sesto game, con Vondrousova che concede qualcosina e le britanniche che osano un po’ di più, riuscendo anche ad issarsi a palla break, sprecata con una risposta messa larga, che ovviamente non ha seguito, con Muchova che entra di prepotenza e alza la saracinesca a rete. E da occasione sprecata a finalizzata è un attimo: le padrone di casa con il terzo break portano a casa 6-1 un primo set dominato dall’inizio alla fine, con la differenza fatta prima di tutto da Marketa Vondrousova, ingiocabile, ma anche per il dislivello tra le “seconde forze”, Muchova superiore a Swann.

Ci sono segnali di reazione da parte delle britanniche in avvio di secondo set, che tolgono il servizio a Muchova chiarendo come non siano disposte ad una facile resa, ma subito si fanno recuperare nel game successivo, con il solito braccio mancino di Marketa che va praticamente da solo. E non si limitano a ricucire lo strappo, ma lo forzano a loro volta, portandosi avanti di un break in un game in cui sia Muchova(con buona guardia a rete) sia Vondrousova(risposta vincente sulla palla break) sono protagoniste, tentando la prima fuga, che viene con grande freddezza mantenuta annullando due palle break nel game a seguire, dove in verità si distingue Swann per buone discese a rete e giuste chiusure. Non sembravano esserci particolari problemi, tutto secondo ordinaria amministrazione, con entrambi i servizi tenuti, ma sul 4-2, 30-30 ecco lo sconvolgimento delle carte: una gran entrata di Swann procura una palla break, finalizzata da un clamoroso errore sullo smash di Muchova, riaprendo il set. A testa alta rimangono a galla, con un game tenuto ai vantaggi senza dover però fronteggiare palle break, e Swann che ormai a rete è una sentenza, quasi in trance agonistica. A seguire il nono game è però tenuto in scioltezza dalla coppia ceca, a 15, amministrando in tranquillità, con buon rendimento al servizio di Muchova. Alla fine, dopo un secondo set di altissima godibilità e da tipiche doppiste, con molte più insidie di quanto fosse lecito attendersi, la coppia ceca strappa il break a 0 nel dodicesimo game, con i primi due punti portati da Muchova e gli ultimi due da Vondrousova. Dall’altro lato vanno fatti comunque complimenti alla Gran Bretagna, che fino al doppio ha giocato alla pari e ha rischiato di fare uno brutto scherzo contro una squadra storicamente propensa alla competizione a squadre per eccellenza. E così, dopo le nostre azzurre vincenti sulla Francia ad Alghero, anche la Repubblica Ceca raggiunge le già qualificate Kazakistan, Spagna e Polonia alle Finals di Billie Jean King Cup del prossimo novembre.

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