Montecarlo, Tsitsipas non si pone limiti: "Voglio finire l'anno tra i primi due della classifica"

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Montecarlo, Tsitsipas non si pone limiti: “Voglio finire l’anno tra i primi due della classifica”

Il n. 5 del mondo punta in alto: “Anche sull’erba penso di poter ottenere molti punti”. Su Davidovich: “È imprevedibile e gioca meglio quando è sotto”

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Stefanos Tsitsipas - Montecarlo 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
Stefanos Tsitsipas - Montecarlo 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

È uno Stefanos Tsitsipas raggiante quello che si presenta in conferenza stampa, dopo essere diventato bi-campione nel Principato monegasco, ma allo stesso tempo consapevole dei propri mezzi e molto lucido nell’individuare i suoi prossimi ambiziosi obbiettivi. Il greco ha affermato di essere ormai giunto alla quella maturazione tennistica, che gli consente di adattarsi tatticamente al meglio su ogni superficie, sfruttando le peculiarità di ognuna di esse. Ha aggiunto, inoltre, che attraverso un atteggiamento più offensivo potrà ottenere molti punti anche sul cemento, e in particolar modo sull’erba entro la fine della stagione. Questo, secondo il n. 5 ATP, potrà avvenire soltanto se dimostrerà la stessa costanza che ha mostrato finora nella sua carriera sulla superfice, la terra, in cui il suo gioco si esprime al massimo delle potenzialità, anche sulle superfici rapide. Se tutto ciò si realizzerà, Stefanos crede di avere ampie chance di raggiungere l’olimpo del tennis mondiale: i primi due posti del ranking ATP.

D: Congratulazioni Stefanos, ben fatto. Un’impresa davvero eccezionale. Con la Grecia che ha un rappresentante tra i primi tre nel tennis maschile e femminile, pensi che sia giunto il momento per la Grecia di poter avere un torneo ATP per portare il tennis a casa, dai suoi fan?

Stefanos Tsitsipas: “Penso di sì. Io penso che sia arrivato il momento. Cosa posso dirti di più? Non sono molto informato su quando e dove, ma mi piacerebbe vedere un evento a casa, in Grecia. Non ne abbiamo uno da molti anni. Penso che, prima della mia nascita o probabilmente l’anno in cui sono nato, sia stato l’ultimo in cui abbiamo avuto un appuntamento sul calendario. Mi piacerebbe vedere un evento ad Atene e sono molto sicuro che sarebbe uno dei migliori 250 dell’anno, soprattutto se si svolgesse ad Atene. Sono molto convinto che se venisse inserito nella stagione avrebbe questo tipo di riscontro, perché immaginandomelo nella mia testa vedo già un potenziale grande risultato”.

D: Congratulazioni Stefanos, veramente ben fatto. Vorrei chiederti cosa rende speciale per te giocare sulla terra battuta. Perché sembra che il tuo tennis sia leggermente migliore quando giochi sulla terra rispetto alle altre superfici. Voglio dire, giochi bene anche da altre parti e in molti altri posti…

Stefanos Tsitsipas: “Non provarci, non provarci. Non suona molto bene quello che hai appena detto (sorridendo). No, il mio tennis è fantastico, penso ovunque, la terra battuta è forse la superficie su cui posso regolarizzare al meglio il mio gioco. Sai, ho avuto momenti in cui ho cercato di applicare ciò che metto sul campo nei tornei sulla terra, anche sul duro. Non sembra funzionare molto. A volte non è proprio la strada da percorrere. Ma questo mi ha anche fatto imparare molto, per quanto riguarda l’adattarsi e il non dover mai davvero diventare ossessivi sul fatto che, ok, qualunque cosa funzioni sulla terra dovrebbe funzionare per forza su superfici più veloci. Ho avuto difficoltà ad adattarmi all’erba per questo motivo, poi ho cercato nella mia testa il modo migliore per sentirmi maggiormente a mio agio su questa superficie ed essere più offensivo. Dicendomi che per trovare più confidenza con quel tipo di condizioni, avrei dovuto giocare in quel modo anche sulle altre superfici. Ma penso che a volte mi serva solo un po’ più di tempo per adattarmi, attraverso molte sessioni di allenamento e molte partite in campo. Credo fermamente di poter vincere tornei non solo sulla terra battuta ma anche sul cemento e sull’erba, che è la mia superficie preferita, dove però negli ultimi anni non ho proprio fatto bene come avrei voluto. Ma è un mio obiettivo essere competitivo sull’erba, cambiando stile quando dovrò giocare su questi campi”.

Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: Congratulazioni. Sognavi di giocare qui un giorno quando avevi sei anni e magari vincere. Ora, puoi dirci se c’è ancora un sogno? Perché sei stato il numero 3 al mondo. Sei stato finalista al Roland Garros. Hai già vinto sette, otto tornei. Quindi se c’è ancora un sogno, potresti dirci qual è? E se ce n’è più di uno, o uno molto più importante degli altri?

Stefanos Tsitsipas: “Ho una superficie su cui posso adattarmi più facilmente rispetto alle altre e sappiamo qual è. Il mio obiettivo da quando me ne sono reso conto e da quando ho assunto la consapevolezza che sono in grado di vincere punti su questa superficie è quello, il più possibile, di concentrarmi davvero un po’ di più sulle altre superfici. Posso davvero tirare fuori un grande anno, finendo magari anche tra i due migliori tennisti a fine stagione. Quindi nella mia testa ho ben chiaro l’obbiettivo di cercare sempre di trarre il meglio che posso dalla terra, ma anche quello di adattarmi alle altre superfici. Voglio davvero fare bene sul duro e sull’erba quest’anno, perché sento di poter davvero ottenere molti punti lì. Se riesco a vincere le partite con la stessa costanza con cui le vinco sul rosso, penso di avere una grande possibilità di finire l’anno tra i primi due, che è un mio grande obiettivo per essere finalmente lì e far parte di quel gruppo speciale di giocatori”.

D: Sei solo il sesto uomo a vincere consecutivamente questo torneo, e gli altri cinque sono piuttosto bravi. Forse conosci i nomi. Hanno vinto tutti il ​​Roland Garros e tutti sono stati numeri 1 del mondo. Questa statistica è incoraggiante per te, oppure reagisci in altro modo?

Stefanos Tsitsipas: “È molto incoraggiante, assolutamente. Voglio davvero migliorare questa statistica (sorridendo)”.

Gianluca Sartori, Ubitennis: Congratulazioni Stefanos. Ti aspettavi che avresti giocato così bene? Qual è stata la parte più difficile della partita secondo te?

Stefanos Tsitsipas: “Beh, la parte più difficile dell’affrontare Alejandro è che è molto imprevedibile. Fa cose che non vedi fare normalmente agli altri giocatori. Non sai davvero, a volte, cosa aspettarti da lui. In realtà gioca meglio quando è dietro nel punteggio, quando è sotto. Sapevo che se fosse arrivato, diciamo sul 5-4, si sarebbe rilassato. Avrei potuto sicuramente avvertire questa sensazione, come se gli importasse di meno, il che può essere un po’, diciamo, pericoloso quando giochi contro di lui. Questo è anche il motivo per cui ha vinto così tante partite questa settimana, credo, e ha ottenuto vittorie contro giocatori molto rispettati nel nostro mondo tennistico, alcuni dei quali hanno avuto un grande successo con tanti titoli del Grande Slam e nomi rispettati in tutto il Tour ATP. Inoltre ha un gioco, con cui può giocare da ogni lato rovescio, diritto. È solido in battuta. Forse oggi non è stato così bravo come l’ho visto nelle precedenti partite, ma è stata la sua prima finale. Sapevo che questo sarebbe stato probabilmente qualcosa che mi avrebbe avvantaggiato, qualcosa per cui ho più esperienza di lui. Sono stato in situazioni come questa già molte volte prima di oggi. Hai bisogno di rimanere calmo, perché se cominci a lasciare che i nervi influiscano troppo, allora potrebbe non essere un match positivo per te, il risultato potrebbe non essere molto buono”.

Il tabellone completo di Montecarlo

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