⚠️ Warning 2X24: Una seconda e imprevedibile seconda settimana di Roland Garros tanto che c'è Rafa in finale, pensate un po' ?

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⚠️ Warning 2X24: Una seconda e imprevedibile seconda settimana di Roland Garros tanto che c’è Rafa in finale, pensate un po’ ?

L’edizione 2×24 di Warning, la simpatica e irriverente newsletter di Ubitennis che esce ogni venerdì

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Noi ci avevamo quasi creduto che Zverev avrebbe vinto il primo set, quattro set point consecutivi nel tiebreak ci sembrava un margine rassicurante, invece a Rafa sono bastati un paio di punti dei suoi per “vincere un set da fenomeno”, così hanno detto almeno in telecronaca. A noi Zverev sembrava aver perso il set da idiota.

Una volè non impossibile messa lunga e una veronica di rovescio giocata come se fosse un colpo mai eseguito prima, tanto che darà fiato a Panatta per criticare questi nuovi giovani almeno fino al 2025, in aggiunta a colpi direzionati proprio dove Rafa aspettava, oppure una manifesta incapacità di giocare dritti stretti o di avere una mano decente nei recuperi di smorzata, eh ma il tennis femminile signora mia.

La partita è finita là, almeno per quanto ci riguarda, anche perché Sascha e Rafa nel secondo parziale si sono messi a giocare come Sara Errani e Irina Begu, doppi falli e una serie di break infiniti. Dopo due ore di gioco stavano ancora 2-1 al secondo, dopo tre ore ancora doveva finire il secondo set. Sergi Bruguera sugli spalti pensava solo a una pistola. Poi però, quando c’era aria di tiebreak, Sascha è caduto male a terra e si è fracassato la caviglia. Rafa è accorso sul luogo del misfatto con calma e si muoveva come gli umarell quando guardano gli operai in cantiere.

 

Zverev è rientrato in campo con le stampelle, e quindi tutto si è ammantato di tristezza, però ci ha permesso di uscire di casa alle 18 e 20, not too bad direbbe Djokovic. Conseguenze di tutto ciò? Rafa in finale per la 14esima volta, 13 vinte lo sapete benissimo. Daniil Medvedev tornerà numero 1 il 13 giugno, Sascha sarà numero due.  

A questo punto però potrebbe esserci la svolta horror, proprio come nella quarta stagione di Stranger Things, che stufa di giocare con i fumetti e gli anni ‘80 ha preso la piega Nightmare anni ‘90. E quindi MARIN CILIC. Il croato è arrivato in semi al Roland Garros con il vessillo della NATO, spazzando via i russi Medvedev e Rublev. L’unica semi Slam che mancava nel palmares di questo gran giocatore è proprio quella di Parigi.

Mariano lo sapete benissimo come funziona: ogni tanto gli prende il matto, fa due settimane da paura e arriva in fondo agli Slam. Uno lo ha vinto, US Open 2014, due volte ha perso due finali e tutte e due le volte perchè era praticamente rotto, e già qui vediamo i tifosi di Roger andare a cercare l’unsubscribe (nella motivazione mettete pure Lesa maestà così vi contiamo); magari Roger li avrebbe vinti uguale, chissà, ma intanto questo rimane. Ad ogni modo Mariano sta giocando un gran tennis, sbaglia poco, Ubaldo lo apprezza molto e anche in conferenza stampa glielo ha fatto notare. I risultati di Cilic, che è stato anche 3 ATP e ha vinto la Coppa Davis, sono una roba di straordinaria importanza. Perché sono stati raggiunti mentre i mammasantissima di questo sport si distraevano dalle vittorie quindici giorni l’ANNO, a essere generosi, e praticamente mai insieme. Coordinavano le “ferie”, così da lasciare praticamente zero agli altri, costretti a fare i “matti” per quindici giorni per arrivare a vincere un major.

Ah, ci sarebbe anche Ruud, oramai una certezza del rosso, bravo pure a regolare Holger Rune, che per quanto ci riguarda è la cosa più vicina a Marat Safin dai tempi di Safin, appunto. Chi vince fra questi due? Boh, ma tanto è indifferente, no?

Sera e notte con Rafa e Nole

Non sappiamo voi, ma noi verso le undici e mezza ci siamo stufati. Belli i primi due set, livello assurdo, fisicità ai massimi, il tennis come la boxe, il duello, i più arditi magari avranno usato anche la parola epica, insomma: quello che volete, solo che a una certa pure dei malati di tennis come noi si stufano. Perché Noval il terzo set non l’ha giocato appena ha capito che era compromesso, tanto mica perdeva? Ecco spiegata l’inutilità del ⅗, anche quando c’è una partita del genere, per molti la più bella possibile, pensa come sono abituati. Quattro ore di partita, ma chi ha 4 ore per fare una cosa nella vita

Uno si mette alle nove di sera davanti al divano, inizia a vedere la partita. Magari ha cenato, forse meglio cenare durante così si ammazza il tempo. Si fanno le undici, i figli dormono, moglie quasi, anche cane e gatto che stavano davanti la TV muoiono di sonno intorpiditi da quell’infinito e sincopato scambiare da fondo campo. Sono le prime vittime. Noi resistiamo tenaci. A mezzanotte apriamo il frigorifero, così, senza tante pretese, giusto per sgranchire le gambe. In lontananza sentiamo Rafa coi soliti gridi ad ogni dritto e rovescio. Guardiamo l’orologio, è l’una di notte e ancora non è finita. Decidiamo che il quinto set proprio lo saltiamo. Ma Djokovic risparmia qualche ora di sonno ai tifosi suoi e di Rafa. I die hard fan. A metà tiebreak spegniamo e andiamo a letto indignati, ci siamo cascati ancora.

Noi siamo gente malata, così dice moglie, tennisti che giocano i campionati a squadre delle mezze pippe e che a volte fra gioco e tifo stiamo 6,7 ore sul campo. Ma 4 ore di fila per vedere una cosa noi non le abbiamo mai. Per noi si deve giocare due su tre, tre ore di match massimo, come per i film ma giusto se li fa Scorsese, che pure lui ha rotto: accorcia Martin che ci viene sonno.

Su questa cosa molti non saranno d’accordo, che si tengano pure i cinque set con un paio di questi buoni, tre se gli dice bene, poi tanta inutilità di gioco. Eh però l’epica. Ah vabbè allora.

La sessione serale di Parigi inizia alle nove, quella del Foro Italico alle sette e mezza e si gioca due su tre, due partite direte voi ma una non conta niente rispondiamo noi. Gli spalti non erano pieni anche per Rafa contro Nole, invece quando stavano giocando Cilic e Rublev verso le undici la gente ha deciso che era meglio andare per locali che vedere un altro paio d’ore di quella roba. Clarey del New York Times, uno che abbiamo visto essere intervistato a Roma da giornalisti nel classico inception del tennis scritto, dice che il primo anno di Mauresmo come direttrice non è andato bene, “fra night session e scarso accesso dei giornalisti ai giocatori”. Ah ecco, lui è abituato a intervistare Federer in macchina, ecco perché quindi Amelie non è stata brava. La sessione serale è stata un mezzo fallimento quando ci sono stati match importanti, nessuno si è lamentato quando hanno giocato Gaston e Rune, anche perché a vederli erano in dodici visto che c’era Real Madrid Liverpool là vicino. Qualcuno dice: devono giocare le donne di sera, altri rispondono che “le loro partite durano troppo poco”. Basta abbassare i prezzi del serale e rendere accessibile il tennis a tutti, ma capiamo che i signori dei diritti TV preferiscono avere 4 ore di Rafa Nole in TV, che di solito si spengono da sole se uno non preme i tasti del telecomando. 

Su Iga Swiatek non c’è niente da dire, non ricordiamo gli slam vinti da Serena Williams nel suo momento migliore ma forse l’americana perdeva qualche game in più per strada. Pegula ha raccolto cinque game nei quarti, Kasatkina ha fatto peggio: tre game vinti, e lei era quella che per qualcuno aveva il gioco vario per mettere in difficoltà Iga, certamente. Il problema, a nostro modesto avviso, è che per contrastare Swiatek serva anzitutto un’atleta, una che corra e colpisca bene, servirebbe poi pure il servizio e vabbè ci siamo capiti, attualmente non ci sono giocatrici del genere. Ash dove sei, ci manchi.

Ogni volta che Camila Giorgi vince due partite di fila partono le analisi. E anche le speranze. Capirete che dopo la vittoria su Aryna Sabalenka, il prototipo perfetto della tennista muscolosa incapace di colpire una seconda palla di servizio in kick e cercare una variazione che una alle mazzate da fondo campo su ogni palla, per Giorgi si era parlato anche di possibile arrivo in fondo al tabellone. Brividi. Poi è bastata un’onesta tennista come Daria Kasatkina a batterla. La russa ha ricordato a Camila che il tennis è anche uno sport di intelligenza, che in campo si gioca anche secondo il gioco dell’avversario. E quindi palle alte, lente, ogni tanto un rovescio in back, variazioni al servizio. Tanto è bastato per mandare in tilt Camila, che ha giocato come al solito. Bum bum bum 6-2 6-2 e andiamo a vedere Instagram, che ora ha aggiornato il layout e quindi c’è da studiare per il nuovo piano editoriale.

Martina Trevisan ha vinto dieci partite di fila arrivando fino alla semifinale del Roland Garros, ha fatto pure meglio dell’edizione 2020 quando si fermò ai quarti. Si è guadagnata le attenzioni di tutti quelli a cui si scalda il cuore quando vedono il tricolore, capirai con l’Italia che zompa i mondiali si saranno detti di buttarsi sul tennis.

E quindi con Berrettini e Sinner che fanno a gara a chi gioca di meno ecco che a costoro non è parso vero di arrivare al venerdì del Roland Garros con Martina. Che vabbè il sorriso e i problemi, come se gli altri non li avessero, però quanto urla Martina. Anche dopo aver colpito la palla, tanto che Gauff si è lamentata dopo due game. Poi l’americana ha preferito concentrarsi sul match, palla alta e al centro, per non dare angolo. Tanto è bastato. Vediamo se Martina, che lascia il torneo come numero uno azzurra, darà seguito a queste performance. Ma anche non lo facesse, per noi ha svoltato visto che avrà un ranking che le eviterà le qualificazioni, quindi potrà partecipare anche lei a pieno titolo al grande gioco del tennis femminile di livello pro, nel quale a parte Iga chiunque può vincere una partita contro chiunque. Bellissimo, no?

Su Coco Gauff poco da dire rispetto a quando l’abbiamo scoperta. Sta crescendo fisicamente, sembra una grande atleta; il tennis è quel che è: buon rovescio, dritto onesto e mano da carrozziere. Pare basti per fare una finale Slam. Però: Coco ha 18 anni e quando c’è stato da scrivere sulla telecamera ha siglato con un “peace, end gun violence”. Diciotto anni, praticamente gli stessi che Roger, Rafa e Novak hanno passato a fare cuoricini, scrivere ciao mamma, forza Milan, Hala Real e buon compleanno nonnina. Capite la differenza?


E a voi come piace l’ottavo di finale?

Eh ma voi parlate male dei giornalisti, non si trattano i colleghi così, non si può dire più niente al giorno d’oggi, vabbè i titoli non li fa il giornalista. Incredibile la capacità del giornalismo di oggi di flirtare con la fregna appena è possibile: viva gli stereopi di genere, viva il grande giornalismo. Rimane una sola domanda: ma se ‘sta roba della Stampa si paga, per Warning quanto dovremmo chiedere?

(A margine mettiamo che mentre Trevisan vinceva le partite qualche altro giornalista si è vantato di averla scoperta illo tempore, eh vabbè ognuno si eccita come può. Nel messaggio di rivendicazione hanno scritto però che il dritto di Martina ricordava quello di SAMPRAS. Ce lo ricordavamo diverso ‘sto Sampras).


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Roland Garros: Giorgi doma Cornet e lo Chatrier e vola al secondo turno

È una vittoria di carattere quella di Camila Giorgi all’esordio a Parigi, la sesta consecutiva contro Alizé Cornet. Ora la attende una tra Collins e Pegula

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Camila Giorgi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

C. Giorgi b. A. Cornet 6-3 6-4

Dopo il primo successo di un italiano targato Matteo Arnaldi, anche dal tabellone femminile giungono notizie positive. L’esordio di Camila Giorgi è vincente e per larghi tratti anche convincente, come in tutto l’arco del primo set e sul finire di partita. I precedenti con Alizé Cornet parlavano chiaro – 5-2 in favore dell’italiana, che ha vinto tutte le ultime cinque partite contro la sua rivale odierna – e il pronostico è stato rispettato.

Non è però stata una passeggiata, anzi, perché come prevedibile bastava poco per infiammare il Philippe-Chatrier, soprattutto con una giocatrice dallo spirito caliente come la francese. Non può bastare però a Cornet il carattere in una partita da 25 errori e 5 soli vincenti, specialmente contro una tennista come Giorgi, che attende ora di sapere chi sfiderà al secondo turno tra Collins e Pegula.

 

Primo set: Giorgi ottiene quattro break e si porta in vantaggio

Nelle prime fasi del match gli scambi sono ridotti all’osso. Nonostante due doppi falli Cornet tiene faticando il suo primo turno di battuta, Giorgi invece ci riesce più facilmente. La prima a mettere il naso avanti è proprio l’italiana, che prevale nelle rare occasioni in cui si allungano gli scambi e si porta sul 2-1 e servizio. Quando Camila mette i piedi dentro il campo non c’è storia e, nonostante debba cedere la battuta nel quarto game, si riporta subito in vantaggio nel quinto, insistendo molto spesso sul rovescio della francese: sulla diagonale sinistra fa quasi sempre punto.

Questa volta l’allungo riesce: la n°2 d’Italia si porta sul 4-2 e mette in ghiaccio il primo set. Nonostante alcune folate di vento che potrebbero destabilizzarla, Giorgi non ha problemi a comandare da fondo a partire fin dalla risposta, riuscendo alla terza occasione del game ad ottenere un nuovo break con cui, di fatto, ipoteca la prima frazione. Due doppi falli sul 30-30 del 5-2 la obbligano a restituire uno dei due break di vantaggio, subito però ripreso un paio di minuti più tardi con un game che vale anche il 6-3 definitivo. Se il numero dei gratuiti è piuttosto equivalente, impressiona quello dei vincenti: 11-1 in favore dell’azzurra, sicuramente più solida della sua avversaria.

Secondo set: lo Chatrier accende la partita, bravissima Camila a chiudere in due

Nel secondo parziale entrambe le giocatrici migliorano i propri numeri al servizio, alzando le percentuali di prime palle in campo e di punti vinti con la prima che nella frazione inaugurale erano state molto basse. Il match inizia a farsi più vibrante e Cornet entra finalmente nel match per meriti propri, annullando tre palle break nel secondo gioco e riuscendo a tenere la battuta per la prima volta dall’inizio dell’incontro. In questa fase ci sono più scambi rispetto all’inizio e la transalpina riesce ad essere maggiormente incisiva, reggendo lo scambio da fondo e concedendo meno. Dall’1-1 si susseguono tre break consecutivi, due dei quali a favore di Cornet che, alla seconda occasione, riesce ad allungare.

Il Philippe Chatrier, dopo un primo set con pochi acuti, si scalda con il passare dei minuti e prova a dare tutto il suo sostegno alla padrona di casa, che approfitta della situazione favorevole e sale 4-2. Sembra che l’incontro sia indirizzato verso il terzo set, ma da quel momento una Giorgi di ghiaccio non perderà più neanche un game, riemergendo dalle sabbie mobili con grande carattere e intelligenza. Riprese in mano le redini degli scambi, l’azzurra conquista 16 degli ultimi 21 punti, ribalta il secondo parziale e si impone 6-3 6-4 in un’ora e tre quarti. Al secondo turno Camila aspetta sicuramente una statunitense: o Danielle Collins, finalista dell’Australian Open 2022, o la n°3 del mondo Jessica Pegula.

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Roland Garros: Hurkacz e Khachanov vincono al quinto, Tsitsipas ci va vicino ma chiude in quattro set

Subito in difficoltà le teste di serie maschili nel primo giorno di Roland Garros, brave e fortunate a salvare la pelle. Cade subito Evans, Fucsovics attende Djokovic

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© Corinne Dubreuil/FFT

Finalmente si comincia! Dopo tanta attesa a Parigi parte il Roland Garros 2023 che, negli scampoli iniziali della prima giornata, non ha regalato grandi sorprese (anche se c’è già chi ha rischiato tantissimo). Nel tabellone maschile i primi big a scendere in campo sono Karen Khachanov e Hubert Hurkacz, entrambi costretti al set decisivo rispettivamente contro Constant Lestienne e David Goffin, mentre Stefanos Tsitsipas ha avuto la meglio di Jiri Vesely al tie-break del quarto. Ecco come sono andate le primissime partite.

Primo giro, primo quinto set: Hurkcacz sopravvive a Goffin

[13] H. Hurkacz b. D. Goffin 6-3 5-7 6-4 2-6 6-4

Debutto piuttosto complicato a Parigi per Hubert Hurkacz, che ha bisogno di oltre tre ore e mezza per avere la meglio di un mai domo David Goffin, che per la prima volta in carriera perde una partita al quinto set al Roland Garros. Si comincia subito all’insegna dell’equilibrio, con un break per parte ad inizio partita. Quando entra la prima il polacco è quasi ingiocabile ed è lui a compiere il primo scatto importante, con un nuovo break nell’ottavo gioco e il 6-3 del primo parziale, in cui ha vinto gli ultimi 12 punti in battuta. Anche nel secondo è Hurkacz a partire meglio, con l’allungo nel terzo gioco che sembra dare l’impressione di un match sotto controllo. Sarà però solo il primo dei tanti ribaltamenti di fronte, visto che dal 2-4 Goffin sale in cattedra – complice anche il rendimento in battuta un po’ in calo del suo avversario – e vince cinque degli ultimi sei giochi, pareggiando i conti: 7-5.

 

L’inerzia della partita si sposta lentamente verso la metà campo del belga, che dopo essere risalito da 0-40 nel game inaugurale del terzo è il primo a portarsi avanti di un break. Sul 3-1 e servizio, tuttavia, Goffin perde immediatamente il vantaggio conquistato con tanta fatica e, sul 4-4, accade lo stesso: Hurkacz ringrazia il suo avversario, particolarmente falloso, e si riporta avanti: 6-4. Il n°13 del mondo non riesce proprio a scrollarsi di dosso l’esperto rivale, sempre bravo a restare attaccato all’incontro. Goffin intravede un varco ad inizio quarto set e lo sfrutta pienamente, breakkando in apertura e in chiusura e rimandando ogni discorso al quinto set: 6-2.

Il bilancio al quinto set dei due giocatori al Roland Garros è totalmente opposto: 5-0 quello del belga, 0-2 quello del polacco. Tocca però ad Hurkacz smentire questi numeri e portare a casa una sudatissima vittoria al Roland Garros, grazie ad un break point cancellato all’alba del set decisivo e al break definitivo ottenuto nel quinto gioco. L’ago della bilancia dell’intero incontro è stato il servizio del polacco: incisivo nel primo, terzo e quinto parziale (quelli vinti), ben meno nel secondo e nel quarto (persi). Dopo 3h40 la testa di serie n°13 vince a fatica 6-3 5-7 6-4 2-6 6-4 e raggiunge Tallon Griekspoor al secondo turno. Anche l’olandese è stato costretto al quinto set dal qualificato Pedro Martinez, decisamente a suo agio su questi campi, che si è sciolto a soli due game dal traguardo. Avanti di due set e un break nel quarto (4-2), lo spagnolo ha perso la battuta nel settimo game e si è progressivamente spento, cedendo 6-4 2-6 0-6 7-5 6-3.

Lestienne ad un passo dalla gloria, ma Khachanov rimonta da 0-2

[11] K. Khachanov b. C. Lestienne 3-6 1-6 6-2 6-1 6-3

Non ha mai perso al primo turno del Roland Garros e anche oggi, con il settimo successo in altrettante occasioni, conferma la sua tradizione fortunata. Ma quanta fatica ha dovuto fare Karen Khachanov per avere la meglio di Constant Lestienne, semplicemente fenomenale per poco più di due set e fermato nel terzo da qualche problema fisico. Il francese, che prima del 2023 non aveva mai giocato una partita nel tabellone principale di uno Slam, non trema affatto all’esordio assoluto nello Slam di casa. Quando non è impegnato con il tennis Constant si diletta con la magia, intrattenendo i propri estimatori a feste e matrimoni. Nei primi due set sembra quasi di assistere ad uno spettacolo: aiutato anche dal suo avversario, che fa davvero tanta fatica soprattutto dalla parte del rovescio, Lestienne è semplicemente dominante.

Dopo essersi costruito un bel vantaggio, con i primi due parziali vinti 6-3 e 6-1, il transalpino accusa un problema fisico all’inizio del terzo, chiamando un medical time out per gestire un fastidio alle game, probabilmente ai polpacci. La sua mobilità inizia a farsi più limitata, consentendo al russo di alzare il livello e rientrare in partita. In poco più di un’ora e mezza il n°11 ATP riesce a raddrizzare l’incontro, acciuffando il suo rivale con un 6-2 6-1 che rimanda ogni discorso al quinto. Sembra tutto apparecchiato per una facile vittoria per Khachanov, con il n°69 del ranking che accarezza anche l’idea del ritiro, ma alla fine preferisce restare in campo. Fa bene a farlo, perché nel frattempo ha recuperato un po’ di energie e nel quinto set riesce a dare battaglia. Sul 2-3 risale da 0-40 e resta ancora per un po’ in partita, spinto da un pubblico in fermento che, tuttavia, non riesce ad evitare la sua nona sconfitta di seguito. “Ho giocato anche un po’ contro me stesso oggi” – ha detto Karen nell’intervista post partita. Ed è verissimo, perché se è riuscito a restare in partita è probabilmente solo o quasi grazie al suo carattere (e ad un servizio ritrovato). Per la terza volta in carriera Khachanov rimonta da due set di svantaggio e approda al secondo turno, dove affronterà il qualificato Radu Albot. Il moldavo ha avuto la meglio sulla wild card statunitense Patrick Kypson in quasi tre ore: 6-3 6-2 4-6 6-1 il punteggio finale.

Anche Tsitsipas vicinissimo al quinto set, ma Vesely si scioglie sul più bello

[5] S. Tsitsipas b. [PR] J. Vesely 7-5 6-3 4-6 7-6(7)

Non doveva essere un esordio complicato sulla carta per Stefanos Tsitsipas, che invece ha faticato ben più del previsto per domare Jiri Vesely, in tabellone sfruttando il ranking protetto essendo precipitato fuori dai primi 400 del mondo (n°452). Non è però certamente quella la sua classifica veritiera, come dimostrano le oltre tre ore giocate quasi alla pari con il n°5 ATP, sicuramente oggi non nella sua miglior versione, ma comunque resta un top5. Il greco in avvio ha subito avuto problemi, cedendo la battuta nel terzo gioco e non riuscendo mai a conquistare più di due punti in risposta. Fino al 5-3 in suo favore è un grande Vesely quello che incanta il Philippe-Chatrier, colto però dal braccino ad un passo dal traguardo. Senza fare nulla di che, infatti, il greco riesce a rientrare in partita, approfittando di un prolungato passaggio a vuoto del ceco, che perde gli ultimi quattro game del set e lo cede 7-5. Nel secondo parziale il livello del n°5 del tabellone inizia a salire, concedendo ben poco al servizio e piazzando un chirurgico break nel sesto gioco, difeso fino al 6-3 che gli porta due set di vantaggio.

La bilancia della partita sembra pendere tutta in favore del grande favorito, che tiene a zero i primi tre turni di battuta della terza frazione, pur senza riuscire a rendersi minaccioso in risposta. Il primo a dover annullare una palla break in questo set è però proprio Tsitsipas, riuscendoci sotto 3-4, ma inaspettatamente ne arrivano altre due nel decimo game. Questa volta Vesely non si lascia sfuggire una grande opportunità, trovando il break e allungando la partita: 6-4. Il greco pare decisamente più frastornato, non riuscendo più a comandare nonostante un avversario non così mobile. La scelta di giocare spesso il contropiede sicuramente non è delle migliori, e nemmeno avanti di un break nel quarto Stef riesce ad allungare, venendo immediatamente ripreso. Entrambi annullano break point nelle fasi cruciali del set e si arriva al tie-break, dominato da Vesely. Dominato, sì, peccato che ad un passo dal quinto set il ceco si sciolga nuovamente. Il n°452 ATP si procura quattro set point, tre dei quali consecutivi, ma se li gioca malissimo. “Mi sono detto che non c’era nessuna possibilità che questa partita potesse andare al quinto – ha poi dichiarato Tsitsipas nell’intervista a caldo. Chissà quanto ci credeva davvero sotto 3-6 nel tie-break, ma alla fine ha avuto ragione lui. Al primo match point l’ellenico trionfa 7-5 6-3 4-6 7-6(7) in 3h15, raggiungendo il secondo round dove attende Nava o Carballes Baena.

Cressy ed Evans salutano subito Parigi, Fucsovics aspetta Djokovic

Tra gli altri match di primo turno sorprende la vittoria di Thanasi Kokkinakis, che elimina il n°20 del seeding Daniel Evans e approda al secondo turno a Parigi otto anni dopo l’ultima volta. In tabellone grazie ad una wild card – sfruttando l’accordo tra la federazione francese e quella australiana – il n°107 ATP approfitta del tanto caldo, sfruttando la sua pesantezza di palla superiore rispetto a quella del britannico e prevalendo con un triplo 6-4 in due ore e mezza. Cruciali, nel primo e secondo set, i rispettivi settimi game, che nel primo parziale hanno consegnato il vantaggio a Kokkinakis e nel secondo gli hanno permesso di rientrare in partita. I tanti errori di Evans gli sono costati un break pesante anche a metà terzo set, recuperato quasi in extremis ma poi perso subito nel nono gioco. Al secondo turno per l’australiano ci sarà uno tra Wawrinka e Ramos Vinolas.

Fa meno rumore la sconfitta di Maxime Cressy, che nonostante il divario in classifica con Sebastian Ofner non partiva certo favorito. La terra battuta proprio non è la superficie prediletta dello statunitense, n°42 ATP, che nonostante i 13 ace paga principalmente i pochi punti conquistati con la seconda di servizio (16/44), riuscendo a sfruttare solo due palle break su nove. L’austriaco, n°118 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, si impone 6-4 7-6(6) 6-2 e vince una partita in uno Slam per la prima volta dal 2017, quando a Wimbledon batté Bellucci all’esordio nel main draw (lui che proveniva dalle qualificazioni) spingendosi fino al terzo turno ed inchinandosi solo ad Alexander Zverev. Da quel momento Ofner era riuscito a disputare soltanto un match nel tabellone principale di un Major, proprio al Roland Garros (l’anno scorso) e venendo fermato ancora da Zverev, questa volta al primo turno.

Buona vittoria anche per Marton Fucsovics, protagonista pochi giorni fa di un acceso battibecco con Baez, che prevale in quattro set contro la wild card di casa Hugo Grenier. Il punteggio finale recita 6-3 5-7 6-1 6-3 in favore dell’ungherese, che con ogni probabilità sarà il prossimo avversario di Novak Djokovic, in campo domani contro Kovacevic.

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Roland Garros, programma lunedì 29 maggio: Sinner apre il serale sul Centrale. Alcaraz-Cobolli su Lenglen. Esordio per Djokovic e Thiem

Cocciaretto-Kvitova chiudono la giornata su Lenglen. Fognini (contro Aliassime) e Trevisan (contro Svitolina) uno dopo l’altro sul Simonne-Mathies

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Jannik Sinner - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La seconda giornata del Roland Garros prevede l’esordio di tanti big, tra cui l’attuale numero 1 del mondo e colui che occupava quella posizione la settimana scorsa. Stiamo parlando di Carlso Alcaraz, impegnato contro il qualificato Flavio Cobolli, come terzo match sul Court Suzanne-Lenglen, alle ore 16 circa, mentre l’attuale numero 3 del mondo Novak Djokovic nel suo match di primo turno se la vedrà con Aleksandar Kovacevic alle 14 circa sul centrale. Sempre sul Court Philippe Chatrier, ma non prima delle 20:15, scenderà in campo Jannik Sinner, testa di serie numer 8, contro il francese Alexandre Muller. Tra i vari big citiamo anche il due volte finalista Dominic Thiem, programmato sul campo 6 contro l’argentino Pedro Cachin come terzo match (16 circa).

Gli altri azzurri a disputare il loro incontro di primo turno ci sono Martina Trevisan (tds numero 26) opposta alla recente vincitrice del torneo di Strasburgo, Elina Svitolina. Prima di lei, alle 13 circa, sempre sul campo Simonne-Mathieu, ci sarà Fabio Fognini contro Felix Auger-Aliassime. Cocciaretto invece chiuderà il programma sul Lenglen contro la decima favorita Kvitova. Sul court 14, anche Cecchinato è programmato come match conclusivo, non prima delle 17 contro la stellina locale Luca Van Assche. Di seguito il programma completo.

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