Al Challenger di Forlì è ancora il turno di Musetti

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Al Challenger di Forlì è ancora il turno di Musetti

Lorenzo da Carrara bissa il successo di due anni fa superando in finale un bravissimo Francesco Passaro

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SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

Evidentemente Musetti si trova a proprio agio in terra di Romagna e conquista in quel di Forlì il secondo Challenger della sua giovane carriera, dopo la vittoria nel 2020 sempre sul centrale del Villa Carpena. Allora fu lui la sorpresa del torneo, sbucando a fari spenti e bruciando diversi top 100 che non si aspettavano dal ragazzino quelle robe lì. Questa volta era lui il favorito ed è riuscito ad essere all’altezza della sua prima testa di serie pur soffrendo praticamente in tutte le partite, sempre costretto a rimontare (tranne contro Skatov) e spesso sull’orlo della sconfitta. Stesso copione anche oggi con Francesco Passaro, autore di uno splendido torneo, che iniziava conducendo le danze, complice anche un problema fisico del carrarino. Ne abbiamo chiesto il motivo a coach TartariniOggi gli è successo quello che gli capitava talvolta da junior (l’ultima volta nella Next Gen con Baez), cioè la tensione gli blocca il diaframma e gli impedisce una normale respirazione. Tra l’altro gli provoca anche un forte dolore come se avesse una spada piantata nel petto. Succede quando Lorenzo sente molto la partita, come oggi quando ha accusato la responsabilità di dover vincere a tutti i costi. Il problema non si è risolto fino alla fine del secondo set, in cui però è stato bravissimo a rimanere in partita di pura volontà, fino a che non ha recuperato e nel terzo parziale ha potuto finalmente esprimere il proprio gioco’.

Quindi partita di lotta e di sofferenza per Lorenzo che, menomato fisicamente, ha perso tre volte il servizio nel suo primo e problematico set. Intendiamoci, grandi sono stati anche i meriti di Passaro la cui palla (soprattutto di diritto) viaggia veloce e pesante, non disgiunta da una bella sensibilità di tocco che riesce a manifestare nell’uso intelligente della palla corta. Se pensiamo che il tennista perugino a inizio stagione giocava i Futures e che adesso ha una classifica (n.284 ATP) che lo vede quasi dentro alle qualificazioni Slam, capiamo quali siano stati i suoi progressi in questi mesi. Dopo il Challenger di Sanremo questa è la sua seconda finale e appare chiaro come la vittoria sia veramente a portata di racchetta. Ma evidentemente non oggi perché Lorenzo, rimessa in piedi la partita, cominciava a lasciar andare il braccio e a far valere la propria maggior personalità ed esperienza. Così non c’è stata più partita, fino a che, dopo due ore di match chiudeva al secondo match-point col punteggio di 2-6 6-3 6-2 e poteva finalmente alzare le braccia al cielo tra gli applausi scroscianti del foltissimo pubblico presente. Musetti con questa vittoria migliora tra l’altro la propria classifica, risalendo al n.59 ATP, a sole tre posizioni dal proprio best. Adesso per lui inizia la stagione sull’erba: lunedì mattina aereo per Stoccarda alle 9,30 e nel pomeriggio allenamento con Andy Murray. Martedì l’esordio, tutt’altro che banale, con il georgiano Nikoloz Basilashvili (n.24 ATP e quinta testa di serie).

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