Coppa Davis
Coppa Davis: Berrettini rimonta Coric, Croazia battuta
Prestazione in crescendo di Matteo Berrettini che si impone 6-1 al terzo su Borna Coric. Italia-Croazia 2-0

M. Berrettini b. B. Coric 6-7(4) 6-2 6-1

Il risultato è quello che conta e Matteo Berrettini regala la vittoria all’Italia nel tie contro la Croazia battendo in rimonta Borna Coric, dopo che Lorenzo Musetti aveva ottenuto il primo punto regolando in due set il Borna numero 2, Gojo. “Il capitano mi aveva detto che non bisognava giocare bene, bisognava metterci il cuore” è il commento finale dell’azzurro che fotografa abbastanza bene questo secondo rubber dei nostri. Magari non una prestazione maiuscola di Berrettini, reduce dai quarti di finale allo US Open, torneo in cui non si era espresso al meglio – quel meglio raggiunto sull’erba inglese e poi sparito con il Covid e la conseguente, dolorosa rinuncia a Wimbledon. Non che dall’altra parte della rete Coric abbia offerto una performance ai livelli che gli hanno portato il trofeo a Cincinnati, anzi, non ci si è nemmeno avvicinato, peraltro dimenticandosi degli sprazzi di gioco aggressivo che avevano fatto la differenza in Ohio. Match di livello non clamoroso, dunque, ma con un Berrettini in evidente crescita nell’arco della sfida e con un atteggiamento viepiù positivo al quale ci aveva disabituati nella trasferta nordamericana e che, con qualche complicità dell’avversario, ha risposto al primo set perso al tie-break con un parziale di 12 giochi a 1 che lascia pochi dubbi. Sconfitta dello scorso anno contro la Croazia forse non pienamente vendicata perché quella di Madrid giunse nella fase a eliminazione diretta; aspettiamo allora aspettare il prosieguo del girone. E aspettiamo innanzitutto il doppio perché, se ormai ininfluente per l’esito del tie, potrebbe non esserlo nei conteggi per andare a Malaga.
IL MATCH – Prima sfida in carriera tra Matteo Berrettini e Borna Coric, con il tennista italiano che addirittura non ha mai sfidato prima d’ora un croato nel circuito maggiore. Molto più forte il legame di Borna Coric con i suoi avversari, come ad esempio il rapporto con Riccardo Piatti tra il 2017 e il 2019. Il giocatore croato ha sfidato per ben dodici volte in carriera tennisti italiani, con il bilancio di sei vittorie (una per ritiro contro Simone Bolelli a Marrakech nel 2016) e sei sconfitte. L’ultima vittoria però è stata molto importante, con il primo turno di Cincinnati vinto contro Lorenzo Musetti che è stato poi il preludio alla vittoria del torneo, il suo primo Masters 1000. Allo US Open però il croato ha deluso, venendo eliminato al secondo turno da Jenson Brooksby dopo aver sofferto al primo turno contro il modesto Couacaud.
Come Gojo, anche Coric parte bene tenendo facilmente il suo turno di servizio. Chi parte male è Berrettini, che sbaglia tre dritti piuttosto semplici e consegna il break in avvio a Coric. Il tennista italiano sembra lontano dalla sua versione migliore, sia negli spostamenti che nel suo colpo più forte, il dritto. Il croato però gli dà una grossa mano nel settimo game, con due doppi falli che regalano la prima palla break del set al tennista italiano. Sulla palla break però Berrettini spreca una volée non impossibile dopo che Coric aveva sbagliato la direzione del passante. Un altro errore di Coric dà un’altra opportunità a Berrettini che questa volta non spreca con un bellissimo passante di dritto in corsa. I problemi di Berrettini tornano sul 4-5 e servizio, con l’italiano che si fa rimontare da 40-15 e con un dritto steccato concede un set point a Coric, che spreca malamente con un bruttissimo dritto. Berrettini scampato il pericolo risale di tono e con un ace e uno splendido dritto chiude il game.
Per decidere il primo set serve il tie-break, e già nel primo punto Coric rischia tantissimo, con una brutta volée che permette a Berrettini di passarlo, ma il rovescio di Berrettini muore sul nastro. Il primo minibreak è a favore del croato, che sfrutta un errore di dritto di Berrettini. La fortuna aiuta il croato nel punto del 3-1 che entra di millimetri, ma Berrettini legittima il vantaggio croato con un pessimo dritto che porta Coric sul 5-1. Coric va sopra di quattro set point, ma il primo vola via su un rovescio fuori di Coric. Berrettini prova ad allungare il tiebreak ma un dritto a metà rete da buona posizione lo condanna a lasciare il primo set.
Nel secondo set Berrettini sembra più pimpante, e si prende una palla break con una risposta vincente incrociata di dritto. Il tennista italiano si prende il break in avvio con un doppio fallo di Coric. Il break subito fa malissimo a Coric, che comincia a sbagliare tanto e concede altre tre palle break a Berrettini, con Coric che si tira su dallo 0-40 con un paio di errori di Matteo e un bel servizio. Ai vantaggi un pessimo rovescio di Coric vale un’altra palla break, salvata con una buona seconda in kick sul rovescio dell’italiano. Le prime difficoltà del set per Berrettini arrivano sul 4-2, Berrettini prima sbaglia una palla corta e dopo spedisce il dritto a metà rete per regalare una palla break a Coric. Sulla palla break il rovescio in back di Berrettini passa di pochissimo sopra la rete e sorprende Coric, che affonda il dritto d’attacco in rete. L’italiano si scrolla di dosso il croato nell’ottavo game, con il rovescio di Coric che su palla break termina fuori e il set si chiude sul 6-2 per Berrettini.
Nella partita finale, si comincia subito con una palla break da annullare per Matteo, ma in realtà ci pensa Coric, la cui risposta alla seconda manca il campo. Un po’ come il dritto sul primo set point nel primo set, tirato talmente piano che la palla croata era deragliata in corridoio. Pare pronto a cedere, Borna, che nel quarto game attacca il rovescio azzurro però troppo bene, profondo e angolato, costringendo così Berrettini a staccare la mano sinistra e a tirare il passante solo di polso: gli viene benissimo, lasciando di sasso l’avversario. E sembra pure arrabbiarsi mimando poi il rovescio monomane, Matteo, quasi a dire “perché non me lo avete insegnato così?” In ogni caso, è uno di quei punti che meritano di indirizzare l’andamento del game e, trattandosi di turno di servizio croato, ciò significa break, finalizzato con una volée finalmente da spingere e finalmente spinta con decisione. Da lì è ormai tutto in discesa e pochi minuti dopo Berrettini chiude il suo match: la Croazia è battuta.
(ha collaborato Michelangelo Sottili)
Coppa Davis
David Haggerty (ITF): “La nuova formula della Coppa Davis funziona”
Nonostante la fine del contratto con Kosmos per la gestione della Coppa Davis, il presidente dell’ITF David Haggerty ribadisce che la nuova formula per la competizione a squadre è la scelta vincente

Presente a Nizza per la presentazione della Hopman Cup che si svolgerà a luglio nella settimana che segue Wimbledon, il presidente dell’International Tennis Federation (ITF) David Haggerty ha ribadito che la tanto criticata nuova formula della Coppa Davis “ha funzionato”.
A gennaio, l’ITF si è trovata costretta a riprendere il controllo dell’organizzazione dell’evento, ponendo fine alla collaborazione con Kosmos, il gruppo di investimento presieduto dal calciatore spagnolo Gerard Piqué, iniziato nel 2018 e che doveva durare ben 25 anni. Sulle ragioni della fine della partnership, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Con l’arrivo di Kosmos nel 2018, la formula della competizione a squadre più antica della storia dello sport era stata modificata con il consenso dell’ITF. Le tradizionali partite in casa o in trasferta sono state abbandonate a favore di fasi giocate in un unico luogo. Questo nuovo sistema ha faticato a convincere giocatori e tifosi e continua a far discutere.
La fine della collaborazione aveva fatto sperare le tante voci contrarie su un possibile “ritorno al passato” o, quantomeno a una ridefinizione dell’attuale formula. Haggerty però sembra convinto: “Abbiamo un modello che funziona”, anche se “continuiamo a lavorare per migliorare il format”.
Ricordiamo che, dopo un primo turno eliminatorio che si è giocato all’inizio di questo febbraio, 12 nazioni si sono qualificate (Cile, Corea del Sud, Croazia, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Ceca, Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera) per una fase a gironi che si giocherà dal 12 al 17 settembre in quattro città diverse (delle quali ancora non si conosce il nome, però ci rivediamo a Bologna), a cui parteciperanno anche Italia, Spagna, Australia e Canada, ammesse senza passare dalle qualificazioni. Gran finale con la fase a eliminazione diretta a Malaga dal 21 al 26 novembre.
Coppa Davis
Coppa Davis, sorteggiati i tie dei World Group. Ma cosa succederà nel 2024?
Ecco tutti gli accoppiamenti delle sfide di settembre dei due gruppi mondiali. Le vincitrici del World Group I giocheranno le qualificazioni per le Finals 2024

Mattinata dedicata ai sorteggi quella di giovedì negli uffici dell’ITF a Londra. 48 sono stati i nomi delle nazioni estratti dall’urna per 24 sfide settembrine con il tradizionale formato casa-trasferta con cinque incontri individuali (rubber) al meglio dei meno tradizionali tre set. Il tutto su due giorni, anche se in realtà sono complessivamente tre perché la squadra di casa può scegliere se giocare venerdì e sabato oppure sabato e domenica. Il weekend sarà naturalmente quello del 15-17 settembre, dunque la settimana successiva allo US Open.
Ai tie validi per il World Group I prenderanno parte le 12 nazioni uscite sconfitte dalle qualificazioni disputate lo scorso fine settimana e le 12 vincitrici dei playoff del Gruppo I, con il sorteggio che ha tenuto conto del ranking ITF. Le vincenti di settembre, leggiamo nel comunicato della Federazione Internazionale, saranno ammesse ai Qualifiers del febbraio 2024, validi per guadagnarsi la possibilità di disputare le Finals. Eravamo però rimasti, dopo la rottura fra Kosmos e ITF, che il format non sarebbe cambiato… per quest’anno. Ci stanno dicendo che questa formula verrà confermata?
Perché, tralasciando (si fa per dire) il fallimento della collaborazione con il gruppo di Piqué e i cambi in corsa delle ultime edizioni, la parte del comunicato in cui quelli dell’ITF si dicevano “concentrati sulla crescita futura della più ampia competizione sportiva annuale a squadre” faceva presagire un nuovo cambiamento. Lo scopriremo, abbiamo quasi un’intera stagione davanti prima che sia battuta la prima palla del prossimo tie. Vediamoli, allora, questi abbinamenti, tenendo presente che la nazione con la (c) ha la scelta del campo (l’asterisco significa che tale prerogativa è stata sorteggiata) e i numeri indicano la testa di serie.
World Group I
Bosnia ed Erzegovina (c)* vs Germania (1)
Bulgaria (c)* vs Kazakistan (2)
Belgio (3) (c)* vs Uzbekistan
Argentina (4) (c)* vs Lituania
Ucraina (c)* vs Colombia (5)
Ungheria (6) (c)* vs Turchia
Israele (c) vs Giappone (7)
Austria (8) (c) vs Portogallo
Grecia (c)* vs Slovacchia (9)
Perù (c)* vs Norvegia ((10)
Romania (11) (c)* vs Taiwan
Danimarca (c)* vs Brasile (12)
Dodici sono i tie anche per il World Group II. Nell’urna, le perdenti dei playoff di cui sopra e le vincitrici dei playoff del Gruppo II. Le vincitrici delle sfide elencate qui sotto e le perdenti di quelle sopra giocheranno i playoff 2024 del Gruppo I.
World Group II
Monaco (c)* vs Ecuador (1)
India (2) (c)* vs Marocco
Nuova Zelanda (3) (c) vs Thailandia
Messico (4) (c)* vs Cina
Pakistan (5) (c)* vs Indonesia
Uruguay (6) (c)* vs Egitto
Libano (7) (c)* vs Giamaica
Slovenia (8) (c)* vs Lussemburgo
Georgia (c)* vs Tunisia (9)
El Salvador (10) (c)* vs Irlanda
Hong Kong (11) (c)* vs Lettonia
Polonia (12) (c)* vs Barbados
L’ultima informazione è che Pakistan e Uruguay sono pari nel ranking, per cui le rispettive teste di serie son state assegnate tirando una moneta – o con il sistema che sono soliti usare negli uffici dell’ITF.
Coppa Davis
Giudicelli, vicepresidente ITF: “Mahut è un ignorante, ormai può andare in pensione”
L’ex Presidente della Federtennis francese replica duramente a Nicolas Mahut, che di recente aveva criticato il format che la Coppa Davis ha assunto dal 2019

L’ultimo weekend di tennis andato in archivio ha regalato agli appassionati tante belle storie, a cominciare dall’inaspettato trionfo a Lione di Alycia Parks, che non nasconde le sue ambizioni e aspira alla top10 entro fine anno. Nell’altro torneo in programma a livello WTA Zhu Lin ha vinto in Thailandia il primo titolo in carriera, lei che è reduce dalla sorprendente campagna australiana. Anche la 29enne cinese sta contribuendo e non poco alla lenta ma costante rinascita del tennis cinese, con tante ragazze pronte a lasciare il segno.
Il circuito ATP si è invece fermato per una settimana, lasciando spazio alle qualificazioni di Coppa Davis (qui le 16 squadre qualificate per la fase a gironi di metà settembre), che hanno visto tanti pronostici rispettati ma anche qualcuno ribaltato. Un esempio sono le inattese vittorie di Finlandia, che per la prima volta nella sua storia parteciperà alle Finals, così come quella della Svizzera, capace di ribaltare la Germania di uno spento Zverev.
Tra le 16 qualificate a settembre ci sarà anche l’eclettica Francia, che ha faticato molto più del previsto contro l’Ungheria, prevalendo 3-2 al match decisivo. Contando che Fucsovics, numero uno ungherese, ha perso (da favorito) entrambi i suoi match di singolare, lo smacco per i transalpini era davvero dietro l’angolo. Una delle due partite perse è stato il doppio, dove i francesi sulla carta partivano decisamente più avanti rispetto a Marozsan/Valkusz, capaci però di imporsi in due set su Rinderknech/Mahut.
Proprio quest’ultimo è stato preso di mira da Bernard Giudicelli, attuale vicepresidente della ITF ed ex presidente della Federtennis francese, che lo ha invitato ad andare in pensione. Tra i due non è mai corso buon sangue, come dimostra un’intervista, questa volta da parte del tennista transalpino, in cui non vedeva di buon occhio l’elezione di Giudicelli alla presidenza della Federazione del suo paese.
Il motivo del nuovo battibecco tra i due risiede questa volta proprio nella Coppa Davis. Mahut non ha mai nascosto le sue perplessità riguardo al nuovo format (quello in vigore dal 2019), mentre la FFT – nella figura di Giudicelli – si è sempre detta favorevole al cambiamento. “Abbiamo buttato via quattro anni. Bernard sa che cosa penso delle sue decisioni da vicepresidente dell’ITF e presidente della FFT: ha grandi responsabilità per questo fiasco, ma vedo che non si mette in discussione“ – aveva dichiarato a L’Équipe il 41enne di Angers.
La risposta di Giudicelli non è tardata ad arrivare e, intercettato da Tennis Actu, l’ex presidente della FFT non le ha mandare a dire: “Nicolas Mahut è un ignorante. Non sarà un giocatore di 41 anni a spiegare oggi ad un giocatore di 20 o 22 anni come dovranno funzionare le cose. Ormai va bene per la pensione“.
L’intervento di Guidicelli si poi concentrato anche sul weekend di Davis appena trascorso, visto in modo più che positivo: “Ero in Finlandia e lì c’era un’atmosfera eccezionale. Nonostante sia un piccolo paese, con poco più di cinque milioni di abitanti, c’erano circa 5000 persone al giorno a seguire l’evento, cioè quasi 10.000 spettatori nei due giorni di competizione. È stato un evento vero e proprio, organizzato alla perfezione dalla Federazione finlandese”.
La Finlandia sarà tra le 16 nazioni che, a settembre, si giocheranno l’accesso alle Davis Cup Finals di Malaga, anche se ancora non sono note le città che a settembre ospiteranno le fasi a gironi. Oltre a Bologna, infatti, al momento sono da stabilire le altre tre sedi, come confermato dal vicepresidente dell’ITF: “Non sappiamo ancora quali città ospiteranno i gironi a settembre“.
Dalla nuova formula, secondo Giudicelli, non si può più scappare, con buona pace di chi la pensa diversamente: “Ormai non si può più tornare indietro. Mahut ha detto che abbiamo perso quattro anni? Lui è uno che parla senza sapere. Non abbiamo perso proprio niente, anzi, abbiamo salvato la Coppa Davis. Il format antico, quello in vigore fino al 2018, non funzionava più perché, semplicemente, non attirava più i migliori giocatori”.
Ancora Giudicelli: “Gli sponsor principali avevano detto che non avrebbero rinnovato i contratti. Non abbiamo sprecato quattro anni, abbiamo trovato un nuovo sistema che garantisce un pubblico eccezionale anche per le qualificazioni: basta guardare a quello che è successo in Grecia. Grecia e Ecuador non sono nazioni con una grande storia tennistica, eppure hanno generato grande entusiasmo perché c’erano giocatori forti. Mahut è un ignorante, può andare in pensione e magari diventare un giornalista. Avrebbe così l’opportunità di fare diverse critiche, cosa che tra l’altro gli riesce piuttosto bene”.