Da Bologna, il nostro inviato

Matteo Berrettini si è dimostrato troppo forte, come da pronostico, per Elias Ymer, il più grande dei due fratelli svedesi. L’azzurro ha messo subito le cose in chiaro piazzando tre aces sui primi tre servizi e dopo gli è veramente bastato il minimo sforzo per ottenere un break per set (6-4 6-4 il finale) e regalare il primo punto all’Italia. Primo punto che basta per assicurare agli azzurri il primo posto nel girone con conseguente accoppiamento con gli USA nei quarti di finale: Svezia invece matematicamente eliminata, a beneficio della Croazia che passa come seconda del girone.

Ormai è certo, si va a Malga da primi e ci toccheranno gli USA. Come la vedi?
“Ovviamente è una squadra molto forte che potrà contare anche sull’innesto di Tiafoe, fresco semifinalista agli US Open. Però quando mi dicono che potevamo avere un accoppiamento migliore io rispondo che credo che anche gli Stati Uniti non siano tanto contenti di doverci affrontare. E poi se l’obiettivo è di arrivare in fondo non importa contro chi giochi tanto bisogna vincerle tutte. E la nostra squadra è forte”.

Sai che oggi hai servito il 75% di prime e che in tutta la partita hai perso solo sei punti sul tuo servizio? Una cosa da non credere.
“Beh, non sono io quello bravo con le statistiche, però mi accorgevo ovviamente che stavo servendo molto bene e che ero fluido. Il vantaggio oltretutto è che quando servo così poi vado in risposta con maggiore scioltezza”. 

Ancora non sappiamo chi sarà il n.2 della nostra squadra a Malaga. Se però sarai tu tutti dicono che nessuna squadra avrà un n.2 così forte. 
“Chiunque sarà il n.2 effettivamente sarà molto forte. Anche se purtroppo devo puntualizzare che la Spagna in questo momento potrebbe schierare come n.2 un certo Nadal (ride, ndr). Poi la storia ci ha insegnato (vedi lo scorso anno con Gojo, ndr) che in Davis i numeri contano relativamente. Detto questo rimane il fatto che sicuramente siamo una squadra ben attrezzata”.

Stai per andare a Londra a giocare la ‘Laver Cup’ che sarà il passo d’addio di Roger Federer (dove parteciperà come riserva per il Team Europa, ndr).
“Sì, sarà una grande gioia partecipare ad un evento che sicuramente rimarrà nella storia. Roger per me è sempre stato un idolo e un esempio”.

Sappiamo che il tennis è uno sport prettamente individuale. Ti piacerebbe che in calendario ci fossero altre competizioni a squadre?
“Il tennis è per sua natura uno sport individuale, dunque è difficile immaginare che si possano aggiugere altre manifestazioni del genere. Detto questo le gare a squadre mi piacciono molto, se non altro perché io sono cresciuto giocando la serie A”.

Bologna oltre che capitale della cultura è famosa per la sua cucina. In questi giorni hai mangiato tortellini e lasagne?
“No (ride, ndr) ero molto concentrato sulla dieta. Chissà, forse questa sera”.

‘Osa sognare’, ‘godetevi il viaggio’ oppure ‘saremo campioni’. Quale di queste tre frasi ti piace di più?
“La prima, che potrebbe riassumere un po’ la mia storia. Non avrei mai pensato di raggiungere nella mia carriera i risultati che ho avuto. A 20 anni guardavo a Vincenzo (Santopadre, ndr) come a un campione inarrivabile. E adesso che ho fatto qualcosa più di lui mi sembra una cosa incredibile. Ma mi piace anche la seconda perché devo imparare a godermi il viaggio. Sono sempre molto concentrato sul migliorarmi, sul fare sempre di più ma sono sicuro che così mi perdo per strada molte emozioni”.

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