Coppa Davis: il più piccolo degli Ymer batte un Sinner irriconoscibile. Il doppio decisivo eleggerà i vincitori

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Coppa Davis: il più piccolo degli Ymer batte un Sinner irriconoscibile. Il doppio decisivo eleggerà i vincitori

Partita da dimenticare per Jannik, che cede al minore dei fratelli svedesi, restituendo un minimo di senso al doppio

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M. Ymer (SVE) b. J. Sinner (ITA) 6-4 3-6 6-3

Non prosegue nel migliore dei modi, dopo il bellissimo successo di Berrettini, la partita (seppur inutile ai fini della qualificazione) che chiude il gruppo A di Bologna, contro la Svezia. Nella sfida tra n.1, il nostro Jannik Sinner, irriconoscibile a larghi tratti, falloso, impaziente, anche nervoso, ha infatti perso in quasi 2h e 30 contro la versione non più brillante dell’altro dei fratelli Ymer, Mikael. Una partita lunga, equilibrata sì, ma non certo spettacolare, con tanti errori e momenti davvero da dimenticare, che Sinner farà meglio a rimuovere dalla sua memoria. Probabilmente la pancia piena di avere la certezza del primato ha influenzato la prestazione dell’altoatesino, che non ha mai calcato al massimo la mano, contro un avversario che era invece ben intenzionato a fare la migliore delle figure per salutare questa Coppa Davis, dopo una settimana in cui ha giocato spesso ad ottimi livelli.

Il match – grande avvio per Sinner, che subito strappa il servizio a Ymer, tenendo un ritmo troppo alto da fondo per l’altro, e mostrandosi anche ben propositivo. Non è però capace di confermare il break Jannik, con un servizio che appare in ritardo, e qualche errore di troppo, che permettono allo svedese di rifarsi subito sotto. Prosegue la difficoltà alla battuta in questo inizio abbastanza confusionario, con nuovi break a favore di entrambi, e lo svedese che addirittura passa in vantaggio (dopo un disastro dell’azzurro nel quarto game) ma ricambia subito con altri grossolani errori nel gioco seguente. Prosegue su questa scialba linea di gioco un primo set non indimenticabile, con più scelte sbagliate ed errori che vincenti, con un qualcosa da ricordare solo nell’ottavo game, in cui Jannik trova un po’ le sue verticalizzazioni per annullare tre palle break (con una buona mano dello svedese), però da lui regalate. E alla fine è la Svezia a passare in vantaggio, con Ymer che va a chiudere 6-4, con il terzo break del pomeriggio, un primo set complicatissimo per Sinner, soprattutto alla battuta, ma che in generale non ha visto mai Jannik giocare il suo tennis, né mostrare la sua determinazione. Bravissimo quindi l’avversario a sfruttare i limiti dell’italiano per entrare e sfondare sulle occasioni, sbagliando meno e cercando di caricare di pressione il n.1 d’Italia.

Inizia decisamente meglio il secondo parziale per Sinner, che pur non migliorando più di tanto a livello di gioco riesce a portare a casa il break nel terzo game, con una grossa mano da parte di Ymer, che sbaglia due dritti consecutivi sul 40-40, proseguendo anche lui nella sua partita tutt’altro che perfetta. Il set si evolve sulla falsariga di quanto visto finora, senza che nessuno dei due giocatori riesca a trovare una vera brillantezza rispetto all’altro, ma Jannik acciuffa un po’ di ritmo e di grinta in risposta, tagliando il campo come sa più spesso e salendo bene sulla palla, con il suo ritmo oggettivamente improponibile per lo svedese, che infatti si trova sotto di due break dopo il settimo game. Non riesce a chiudere al servizio Sinner, subendo (o meglio, regalando) il primo break del secondo set, quasi rianimando Ymer, che dalla sua continua però a sbagliare troppo, si mostra quasi un po’ contratto, e capitola poi sotto un colpo di coda del vero Jannik, che va a prendersi il secondo set per 6-3, forzando il parziale decisivo, nel quale dovrebbe giusto alzare un po’ il livello e diminuire gli errori per vincere.

Il set decisivo sorride inizialmente alla Svezia, in vantaggio con un immediato break, ancora una volta dovuto a errori di Sinner, ma solo in parte, visto un ottimo game giocato da fondo e con atteggiamento offensivo da Ymer. Il servizio si dimostra ancora però il tallone d’Achille di entrambi, con lo svedese che quasi accusa un po’ di tensione e subito concede il contro-break all’italiano, che dal canto suo sta giocando molto meglio nei game di risposta, pagando spesso quella che sembra una certa fretta sui colpi, vero problema odierno. E, non a caso, nel quinto gioco lo svedese ritorna in vantaggio di un break, ancora grazie a un passaggio a vuoto dell’azzurro, troppo nervoso, e decisamente falloso di conseguenza. L’ottavo game del terzo set, il più bello dell’incontro per il tennis visto, potrebbe essere un pesante crocevia, dal momento che Sinner, al suo meglio finalmente, preciso e determinato (fino al momento di chiudere almeno), ha sprecato ben 5 chance di contro-break. Da evidenziare però la reattività e il sangue freddo messi in campo da Ymer per rimanere in vantaggio, e andare a giocare il game in risposta a cuor leggero e braccio sciolto. E infatti il nono gioco sarà quello decisivo per lo svedese, che proprio nel finale trova il suo miglior tennis, andando addirittura a chiudere con una risposta vincente di dritto, salutando a testa altissima questa Coppa Davis in singolare e forzando il doppio decisivo (solo per decretare chi vincerà questa partita, senza riflessi sul discorso qualificazione).

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