Sinner: "Oggi non c'è stata partita. Non è l'ideale finire così"

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Sinner: “Oggi non c’è stata partita. Non è l’ideale finire così”

Le considerazioni di Jannik Sinner dopo l’ultimo match della stagione ATP. Rimane solo la Davis: “Ci teniamo tanto, ma dobbiamo lavorare fisicamente prima per essere pronti la prossima stagione”

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Jannik Sinner - US Open 2022 (foto Twitter @usopen)
 

PARIGI – “Quest’anno è stato lungo e difficile”, così Jannik Sinner a seguito della netta sconfitta contro Huesler. “Mi è successo qualcosa sempre in mezzo ai grandi tornei”
Si è visto fin da subito che oggi non era giornata per Jannik Sinner, e il punteggio del suo primo turno al Rolex Paris Masters – 6-2 6-3 in favore di Marc-Andrea Huesler – parla chiaro. Ha parlato chiaramente anche il tennista altoatesino che si è espresso così alla stampa italiana presente nella capitale francese. “Oggi c’ho provato ma sinceramente avevo poche energie – ha affermato Jannik – Ad un certo punto ho sentito un dolore alla mano, nel secondo/terzo game, ma non sono delle scuse. Oggi non c’è stata partita; non è l’ideale finire l’anno così“. Il problema riscontrato è un vistoso gonfiore nella parte tra il pollice e l’indice della mano destra.

C’è ancora la Davis. Come hai programmato la preparazione?
Ora mi prendo dei giorni off e credo che la cosa più importante sia ricaricare le batterie, fare altre cose, perché comunque quest’anno è stato lungo e difficile per me. Quando stavo giocando bene mi è successo qualcosa sempre in mezzo ai grandi tornei, poi quando hai un problema fisico non mi migliori tanto perché devi lavorare per riprenderti. Quindi non c’è stato tantissimo lavoro però alla fine, ad esempio anche nella partita con Medvedev ho messo degli slice di dritto che magari un anno fa non sarei riuscito a fare. Ho cambiato un po’ il mio gioco in un modo che lo scorso anno non facevo. Dei miglioramenti ci sono stati.

Il bilancio finora del lavoro con Darren Cahill?
Credo che tutti stiamo molto bene assieme. Abbiamo lavorato tanto e nel modo giusto. Una partita così può anche succedere. Come lo scorso anno quando ho perso a Stoccolma e poi ho giocato bene con Medvedev perdendo 7-6 (alle Finals). Da una partita all’altra può cambiare tanto, anche se mi dispiace per come ho chiuso. […] Ho saltato tanti tornei, ho giocato solo due 250 e due 500 che sono troppi, però d’altro canto ho chiuso tra i primi 15 quindi considerando tutti i problemi e tutto il resto questa stagione non va considerata male.

Su cosa lavorerai principalmente durante la off-season?
Il prossimo anno credo che possa essere importante per me. Vorrei cambiare qualcosa sul servizio perché comunque avremo tempo per lavorarci; un mese e mezzo per cambiare delle cose tecniche e tattiche. 
Infine queste le sue considerazioni in vista dell’ultimo appuntamento stagionale, le fasi finali della Coppa Davis in programma a Malaga dal 22 al 27 novembre. “Con Matteo (Berrettini) ancora non ci siamo sentiti, ma lui sa che noi ci teniamo tanto. In Coppa Davis proviamo quest’anno di far bene e di esser pronti, ma prima dobbiamo fare tante cose fisicamente, poi sono sicuro che l’anno prossimo andrà diversamente”. Che queste parole vadano lette come un indizio di un suo possibile forfait?

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