ISP Next Gen, Passaro: "Mi sembrava di essere in un vortice. Queste superfici iniziano a piacermi" [AUDIO]

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ISP Next Gen, Passaro: “Mi sembrava di essere in un vortice. Queste superfici iniziano a piacermi” [AUDIO]

“Va tutto più veloce: un bene per il pubblico, ma in campo è complicato” così Francesco Passaro dopo l’esordio alle Intasa Sanpaolo Next Gen ATP Finals. Dal match contro l’amico Arnaldi, “sarà una partita mentale”, alla passione per il calcio, “tifo Inter, da piccolo giocavo in attacco”

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Francesco Passaro – ATP Firenze 2022 (foto Giampiero Sposito/FIT)
 


L’esordio di Francesco Passaro alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals non è stato probabilmente all’altezza dei suoi sogni, ma i motivi per vedere il bicchiere mezzo pieno ci sono tutti. Ogni partita a questi livelli può solamente far crescere il 21enne perugino che oggi ha disputato solamente il nono incontro con un top 100. Per questo l’azzurro si è presentato in conferenza stampa mostrando grande serenità e fiducia nonostante la sconfitta per tre set a zero con il numero 74 del mondo Jiri Lehecka: “Sono contento della prestazione e per i progressi che sto facendo”. Un po’ meno contento invece per le tante novità proposte da questa edizione del torneo: “Il fatto di cambiare campo ogni tre game non mi piace molto perché si beve di meno, ci si riposa di meno“. Francesco tornerà subito in campo per aprire la seconda giornata del Master under 21 e dall’altra parte della rete potrebbe esserci già il derby con il coetaneo Arnaldi: “Ci conosciamo molto bene, non sarà facile con lui” – ha ammesso Passaro.

D: Come valuti la prestazione
PASSARO: C’era sicuramente un po’ di emozione essendo l’esordio qui. Penso comunque di aver disputato una gran partita. Lui è un ottimo giocatore, tra i primi 80 giocatori al mondo, ha fatto una semifinale a Rotterdam, quindi la sconfitta ci può stare anche perché credo che la prestazione sia stata positiva. Sono contento dei miglioramenti nelle cose su cui stiamo lavorando con il mio team.

D: Uno degli aspetti che tu e il tuo allenatore avete sempre menzionato tra le cose da migliorare è il rapporto gratuiti-vincenti. Pensi ci siano stati progressi?
PASSARO: Non ho ancora visto le statistiche di oggi quindi non saprei dire con precisione per quanto riguarda oggi. Di sicuro stiamo lavorando sul venire più spesso avanti e prendere la rete. Mi sento comunque di star facendo progressi e sono soddisfatto.

D: Hai giocato diversi anni a calcio. Sei ancora un appassionato o adesso c’è solo il tennis? Tifi per qualche squadra?
PASSARO: Sì, sono ancora appassionato. Tifo Inter e domenica ero allo stadio a Torino: purtroppo è andata male. Da piccolo giocavo in attacco, poi ho fatto il portiere.

D: Dubito che tu abbia vissuto ingressi in campo come quello di oggi, quindi vorrei sapere qual era il tuo stato d’animo quando sei entrato nell’arena? E poi cosa ne pensi della regola del cambio campo ogni tre game, è stato strano o ti sei abituato subito?
PASSARO: L’entrata è stata magnifica. Il campo più importante su cui ho giocato è stato il Centrale al Foro italico. Anche oggi è stato molto emozionate e motivo di grande orgoglio. Per quanto riguarda il format, è tutto molto veloce: mi sembrava di essere dentro un vortice. Il fatto di cambiare campo ogni tre game non mi piace molto perché si beve di meno, ci si riposa di meno. È tutto un po’ più veloce: un bene per il pubblico, ma in campo è più complicato.

Domanda di Ubitennis: L’inizio di match è stato incerto. Mi sembrava che sbagliassi più dritti del solito, invece facevi più punti sulla diagonale di rovescio. L’avvio contratto è stato dovuto magari alla confusione o all’emozione?
PASSARO: Credo di non essere partito male. Il game in cui ho subito il break Lehecka ha fatto due grandi passanti. Il dritto è il colpo con cui faccio più gioco quindi ci sta che con la tensione arrivi qualche errore di troppo. Come detto, sono comunque soddisfatto della prestazione e penso che nelle prossime partite giocherò sempre meglio.

Questo presumo sia il campo più veloce sul quale hai giocato; mi dici su quali altri campi veloci hai giocato? Che esperienze hai, che approccio hai su questi campi indoor?
PASSARO: Io fin da piccolo mi sono sempre allenato e ho giocato tanti tornei sulla terra, quindi per me quest’anno ho deciso di intraprendere un percorso diverso: andare a fare la preparazione a Tirrenia, dove mi sono allenato nove settimane sul cemento; e poi ho giocato i primi cinque tornei dell’anno a Monastir, dove ho fatto una finale di un 15K e una vittoria. Quindi diciamo che quest’anno è un anno in cui stiamo sperimentando queste superfici perché iniziano a piacermi; oggi rispetto alle partite giocate a Firenze e Napoli mi sento molto migliorato nel mio gioco, e sono contento di questi progressi abbastanza rapidamente. 

Domanda di Ubitennis: Ora ti restano da affrontare Arnaldi e Nakashima, li conosci un po’?
PASSARO: Arnaldi anche troppo forse, e sicuramente sarà una partita bella da vedere e non facile per noi da gestire perché sarà una partita un po’ più mentale. ci conosciamo da tanto e siamo molto amici, ma comunque una bellissima cosa affrontarsi in un evento del genere. Nakashima ci siamo allenati il primo giorno ma non c’ho mai giocato una partita, non lo conosco molto bene quindi dovrò anche studiarlo un po’ oggi.

Francesco tu porti il nome di battesimo di Cancellotti, il giocatore umbro più forte della storia, n.21 del mondo; è un obiettivo?
PASSARO: Sicuramente è un piccolo obiettivo che mi piacerebbe superare per essere il perugino più forte della storia. Non sarà facile superarlo ma ce la metto tutta.

Cancellotti lo conosci, l’hai mai visto giocare? E secondo te quale credi che sia la differenza fondamentale tra quei giocatori e quelli di adesso?
PASSARO: Adesso è uno sport molto più fisico e anche più veloce, perché tiriamo più forte, le racchette sono completamente diverse, e sicuramente essere completi ti dà più sicurezza in campo. 

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