ATP Finals: Djokovic ineluttabile, Tsitsipas perde e abbandona le speranze di n. 1

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ATP Finals: Djokovic ineluttabile, Tsitsipas perde e abbandona le speranze di n. 1

Stefanos Tsitsipas gioca un match coraggioso spingendosi spesso a rete, ma il cinismo e la concretezza di Novak Djokovic si rivelano un ostacolo insormontabile

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Novak Djokovic – ATP Finals 2022 (foto via Twitter @ATPTour_ES)
 

[7] N. Djokovic b. [2] S. Tsitsipas 6-4 7-6(4) (articolo redatto da Pietro Keller)

È il loro match d’esordio delle Nitto Finals 2022, e per Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas la posta in palio è pesantissima. Come accade spesso in queste occasioni, è il serbo a condurre la partita in porto, attenuando l’aggressività di uno Tsitsipas ottimo ma mai perfetto, che dice subito addio al sogno di numero uno del mondo per il 2022. 

IL MATCH – Djokovic e Tsitsipas si sono affrontati già tre volte quest’anno. La finale di Roma di maggio ha rappresentato un crocevia per la stagione del serbo, che da quella vittoria è rimasto (quasi) imbattuto. Tsitsipas è uscito sconfitto anche in entrambi gli altri precedenti, la finale di Astana e la recentissima semifinale di Parigi, dando tuttavia l’impressione di potersela giocare. Anche per lui quella finale è stata un crocevia, ma in negativo, perché non ha più ottenuto un successo importante da allora. Vengono entrambi da una stagione difficile. Eppure entrambi si giocano un traguardo prestigiosissimo: vincendo questo torneo, Il serbo raggiungerebbe Federer per numero di Finals vinte (6), lui che ha vinto l’ultimo Master nel lontano 2015; il greco diverrebbe il numero uno del mondo. Si vive per giocare queste partite, recita un vecchio adagio tennistico.

La suprema velocità del campo favorisce Djokovic, come si nota dalle prime battute dell’incontro. Tsitsipas parte lento e impreciso, commette subito due errori, uno di diritto, uno di rovescio e cede la battuta in apertura. 

Il serbo fa quello che vuole in questa fase del match: sul 2-0, recupera un’ottima palla corta dell’ateniese con una contro smorzata alla Djokovic: un allungo soprannaturale che sembra quasi cristallizzare il tempo, per poi deporla morbido dove il greco non può arrivare. 

Tsitsipas prova a reagire, ci prova con il servizio e diritto, deve giocare sulle righe per avere qualche chance: non sempre ci riesce ed il serbo, tanto sciolto e disteso quanto contratto e concentrato domina il gioco da fondo, tenendo il greco fuori dal campo.

Sul 3-2 Tsitsipas, da poco allievo anche del mitico tennista australiano Mark Philippoussis, ha una piccola chance: sale 30-30, e chiama a raccolta il pubblico. Poi in un attimo, Il diritto in avanzamento fulminante del serbo trasmuta il clamore della folla torinese dalla sua parte.

 Quando Djokovic, sul 5-4, si trova a servire per il set, ha perso solo tre punti alla battuta. Ne perderà quattro, ed in trentasette minuti farà suo il primo parziale, per sei giochi a quattro. Vicino nel punteggio, Tsitsipas appare nel gioco ad una distanza incolmabile da un Djokovic quasi perfetto.

Nel secondo parziale Tsitsipas prova a mischiare le carte: conscio delle poche chance di cui dispone da fondo, avanza fino a condurre temerari serve and volley. Questa tattica aggressiva paga, perché il greco si carica e mette pressione al serbo, sempre più infastidito dall’atteggiamento schierato del pubblico, che ora vuole una partita. 

Sull’1-2, Djokovic commette due doppi falli consecutivi e concede palla break. Tsitsipas la gioca bene ma non sfonda, il serbo si fa coraggio ed entra in campo, con uno smash difficile e bellissimo la annulla di forza e tiene un sudatissimo game. 

Tsitsipas è sempre lì, aggressivo, propositivo e anche delicato col tocco, e Djokovic sembra tradire qualche momento di nervosismo, come quando zittisce la sua panchina che tenta di dargli un consiglio su come porsi in risposta.

Sul 3-3 il greco ha il settantotto percento di prime e tiene un altro game a zero. Tuttavia il suo tennis non è abbastanza pulito e preciso, e perciò non riesce a sfondare. 

Più volte mette pressione al serbo in risposta, più volte le sue velleità di break si spengono: come sul 4-4, quando giunge 15-30, ma tre prime vincenti del serbo lo rispediscono ad inseguire.

La degna conclusione di questo secondo parziale, in cui il livello si è considerevolmente alzato, è il tiebreak decisivo. I due ci arrivano trentadue pari, in quanto a punti.

Sull’1-2 e servizio di Tsitsipas il momento di svolta: il greco si apre il campo con due ottimi rovesci, ma a punto fatto Nole rintuzza il tracciante avversario su di uno strettissimo angolo incrociato. Tsitsipas si appella al falco ma il destino sembra già scritto. Minibreak serbo.

Ineluttabile, il serbo procede fino al 5-1, perde il secondo minibreak che si era guadagnato ma con altre due, ennesime prime vincenti chiude 7-4 il tiebreak e si porta a casa l’incontro in un’ora e trentotto, rivelandosi ancora troppo forte per uno Tsitsipas coraggioso che avrà sicuramente le sue chance di qualificazione nel prosieguo del torneo.

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