Coppa Davis
Coppa Davis: due singolari e due rimonte. Vince anche de Minaur e l’Australia va in semifinale
Primo quarto di finale per l’Australia: i due Aussie danno l’anima e chiudono i conti. Attendono la vincente di Croazia-Spagna

Dal nostro inviato a Malaga,
Quarti di finale
Australia-Olanda 2-0
A. De Minaur (AUS) b B. Van de Zandschulp (NED) 5-7 6-3 6-4

Altra partita combattutissima, con De Minaur che incassa l’inverosimile e riesce tuttavia a rimanere in piedi dopo una partita gladiatoria. Dopo la battaglia del primo match sono Botic van De Zandschulp (da qui in poi VdZ per comodità) e Alex de Minaur a scendere in campo, con la pressione tutta sulle spalle del giocatore olandese.
Secondo match del giorno all’interno dello scontro fra Olanda e Australia. Visto che è lo scontro di apertura (e stando ai ranking dei protagonisti probabilmente il meno nobile) ne approfittiamo subito per riportare il tabellone della manifestazione, che quest’anno si gioca in quel di Malaga, dopo le prime edizioni madrilene. L’Italia si trova a giocare nella parte alta del tabellone: lo scontro con gli Stati Uniti è programmato per giovedì 24 a partire dalle ore 10.00.

Infine una nota sull’ambiente: il palazzo dello sport di Malaga, che porta oltre 10.000 spettatori, sembrava già pieno almeno al 80-90% della capienza (poi arriverà il dato ufficiale di 9.800 presenti, a occhio non eravamo andati lontani). Tanti spettatori neutrali, per ovvi motivi sparuta rappresentanza australiana e una consistente presenza olandese. La macchia orange si estende per un paio di settore, e qualche macchia arancione sparsa in giro si vede. a spanne saranno almeno 500 i tifosi olandesi giunti a godere del mite clima di Malaga.
Se la storia entrasse in campo sarebbe un bel vantaggio per De Minaur, visto che l’Australia con le sue 28 insalatiere vinte è seconda solo agli Stati Uniti, mentre l’Olanda è l’unica del 8 finaliste assieme al Canada a non aver mai vinto la manifestazione. Quello che è sicuro però è che avere Hewitt nell’angolo è una bella spinta, visto quanto successo nel primo match fra i numeri 2, dove Thompson ha annullato una valanga di palle break con un tigna notevole. Di sicuro non vorremmo essere un giocatore australiano che esce dal campo sconfitto senza aver sputato sangue e dover poi vedersela negli spogliatoi con Lleyton.
Ai nastri di partenza De Minaur – numero 24 ATP – si presenta da solido Davis man, avendo vinto 8 degli ultimi 9 incontri giocati in rappresentanza del proprio paese nella manifestazione; dall’altra parte della rete troviamo invece un VdZ – numero 35 ATP – che spera di proseguire la striscia aperta a settembre nelle qualificazioni dove ha portato a casa gli scalpi nobili di Bublik, Norrie e Fritz.
Primi game del primo set discretamente combattuti, ma nessuno dei due contendenti riesce ad arrivare a palla break; col passare dei game però entrambi cominciano a sistemarsi al servizio e chi è in risposta si trova decisamente a mal partito. Tutto sembra cospirare per un classico tie break da campi veloci, ma sul 6-5 il set improvvisamente prende vita. dodicesimo game che vale il set, con De Minaur sicuramente colpevole di concedere il fianco con qualche errore di troppo. Si arriva così e sul 40-40 regala con un orrido approccio di diritto il set point all’olandese. primo set point annullato, ma VdZ si procura una nuova opportunità con una deliziosa smorzata di dritto, colpo che nel corso del match Botic userà con grande perizia va detto. Ma anche qua il nativo di Sydney annulla con un discesa a rete di coraggio e sapienza tattica. Il numero uno di olanda però continua a bussare alla porta e stampa una risposta di dritto supersonica per il terzo set point. E al terzo tentativo stavolta VdZ ottiene break e set con De Minaur che cede alla pressione e sbaglia un dritto in manovra.

Dopo un primo set così lottato e perso sul filo di lana ci si poteva aspettare che l’australiano potesse subire il colpo; invece De Minaur è subito voglioso di riscatto e parte lanciato nel primo game del secondo set. Palla break a suo favore nella quale prima para un servizio al corpo di VdZ a 209 km/h e poi passa all’incasso sull’errore di diritto dell’olandese. Dopo un primo set soporífero insomma la partita si accende e si entra in clima da battaglia, con Botic che cerca immediatamente il controbreak, che però gli sfugge di mano. In particolare sanguinoso il suo errore in risposta su una seconda di servizio di De minaur a 148 Km/h sulla quale si stava giocando l’occasione di break, mentre nelle altre due occasioni è bravo l’australiano. In pratica in tre game sono racchiusi tutti i primi due set. Nel prosieguo del secondo parziale non ci sono poi ulteriori scossoni, con De Minaur che anzi chiude in bellezza con un secondo break per il 6-3 finale.
Sotto un punto di vista tattico, adesso che gli scambi sono più prolungati emerge chiaramente il tema dell’incontro, con De Minaur che vuole evitare come fumo negli occhi di scambiare sul dritto del suo avversario, giocando una monotematica ragnatela sul rovescio dell’olandese. E quando l’olandese riesce a divincolarsi poi diventa una lotta fra la potenza di fuoco dell’olandese e la mobilità del folletto australiano.
Dopo 1 ora e 35 minuti di gioco si va così al terzo set anche in questo secondo match. La situazione appare equilibrata e la prima occasione per mettere il naso avanti è dell’olandese, ma anche in questo caso De Minaur prende il coraggio a due mani e si va a prendere il punto a rete con discrete doti acrobatiche e tiene botta sul proprio servizio. Ma a questo punto della partita sembra essere l’olandese ad averne di più, il quale si propone nuovamente sullo 0-30 sul servizio dell’australiano con due belle soluzioni, prima una palla corta e poi un inside out, sempre di diritto, ma anche questa volta viene ricacciato indietro da un De Minaur che rimane attaccato con il cuore e con i denti. Ma più si va avanti più il nativo di Sydney sembra una nave sballottata dalla tempesta che cerca disperatamente di arrivare all’approdo di un tie break. Nel nono game VdZ è superlativo nel regalarsi un’altra palla break con due passanti di rovescio superlativi. Ma l’olandese sembra Penelope, che arriva a fare e disfare la tela del match più e più volte; in alcuni casi per demeriti suoi, in altri casi per merito di difese pazzesche dell’australiano, degne del miglior Murray. E così anche questa volta Alex la sfanga, chiudendo un game pieno di highlights con un bel pallonetto di dritto. Ma alla fine tutta la difesa e l’abnegazione di De Minaur pagano: nel game successivo black out pazzesco di VdZ che con un game osceno infarcito di errori regala addirittura a zero game, set, match e qualificazione all’Australia.

Nell’intervista a caldo post partita De Minaur queste le dichiarazioni
“Per me è un grande onore aver portato l’Australia in semifinale, e ringrazio tutto il pubblico (in un ottimo spagnolo, ovviamente…il padre è uruguagio e la madre spagnola, anche se il ragazzo è nato a Sydney); ringrazio anche voi fan che siete venuti dall’Australia, siete i migliori ad essere qua a sostenere la squadra”
Coppa Davis
David Haggerty (ITF): “La nuova formula della Coppa Davis funziona”
Nonostante la fine del contratto con Kosmos per la gestione della Coppa Davis, il presidente dell’ITF David Haggerty ribadisce che la nuova formula per la competizione a squadre è la scelta vincente

Presente a Nizza per la presentazione della Hopman Cup che si svolgerà a luglio nella settimana che segue Wimbledon, il presidente dell’International Tennis Federation (ITF) David Haggerty ha ribadito che la tanto criticata nuova formula della Coppa Davis “ha funzionato”.
A gennaio, l’ITF si è trovata costretta a riprendere il controllo dell’organizzazione dell’evento, ponendo fine alla collaborazione con Kosmos, il gruppo di investimento presieduto dal calciatore spagnolo Gerard Piqué, iniziato nel 2018 e che doveva durare ben 25 anni. Sulle ragioni della fine della partnership, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Con l’arrivo di Kosmos nel 2018, la formula della competizione a squadre più antica della storia dello sport era stata modificata con il consenso dell’ITF. Le tradizionali partite in casa o in trasferta sono state abbandonate a favore di fasi giocate in un unico luogo. Questo nuovo sistema ha faticato a convincere giocatori e tifosi e continua a far discutere.
La fine della collaborazione aveva fatto sperare le tante voci contrarie su un possibile “ritorno al passato” o, quantomeno a una ridefinizione dell’attuale formula. Haggerty però sembra convinto: “Abbiamo un modello che funziona”, anche se “continuiamo a lavorare per migliorare il format”.
Ricordiamo che, dopo un primo turno eliminatorio che si è giocato all’inizio di questo febbraio, 12 nazioni si sono qualificate (Cile, Corea del Sud, Croazia, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Ceca, Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera) per una fase a gironi che si giocherà dal 12 al 17 settembre in quattro città diverse (delle quali ancora non si conosce il nome, però ci rivediamo a Bologna), a cui parteciperanno anche Italia, Spagna, Australia e Canada, ammesse senza passare dalle qualificazioni. Gran finale con la fase a eliminazione diretta a Malaga dal 21 al 26 novembre.
Coppa Davis
Coppa Davis, sorteggiati i tie dei World Group. Ma cosa succederà nel 2024?
Ecco tutti gli accoppiamenti delle sfide di settembre dei due gruppi mondiali. Le vincitrici del World Group I giocheranno le qualificazioni per le Finals 2024

Mattinata dedicata ai sorteggi quella di giovedì negli uffici dell’ITF a Londra. 48 sono stati i nomi delle nazioni estratti dall’urna per 24 sfide settembrine con il tradizionale formato casa-trasferta con cinque incontri individuali (rubber) al meglio dei meno tradizionali tre set. Il tutto su due giorni, anche se in realtà sono complessivamente tre perché la squadra di casa può scegliere se giocare venerdì e sabato oppure sabato e domenica. Il weekend sarà naturalmente quello del 15-17 settembre, dunque la settimana successiva allo US Open.
Ai tie validi per il World Group I prenderanno parte le 12 nazioni uscite sconfitte dalle qualificazioni disputate lo scorso fine settimana e le 12 vincitrici dei playoff del Gruppo I, con il sorteggio che ha tenuto conto del ranking ITF. Le vincenti di settembre, leggiamo nel comunicato della Federazione Internazionale, saranno ammesse ai Qualifiers del febbraio 2024, validi per guadagnarsi la possibilità di disputare le Finals. Eravamo però rimasti, dopo la rottura fra Kosmos e ITF, che il format non sarebbe cambiato… per quest’anno. Ci stanno dicendo che questa formula verrà confermata?
Perché, tralasciando (si fa per dire) il fallimento della collaborazione con il gruppo di Piqué e i cambi in corsa delle ultime edizioni, la parte del comunicato in cui quelli dell’ITF si dicevano “concentrati sulla crescita futura della più ampia competizione sportiva annuale a squadre” faceva presagire un nuovo cambiamento. Lo scopriremo, abbiamo quasi un’intera stagione davanti prima che sia battuta la prima palla del prossimo tie. Vediamoli, allora, questi abbinamenti, tenendo presente che la nazione con la (c) ha la scelta del campo (l’asterisco significa che tale prerogativa è stata sorteggiata) e i numeri indicano la testa di serie.
World Group I
Bosnia ed Erzegovina (c)* vs Germania (1)
Bulgaria (c)* vs Kazakistan (2)
Belgio (3) (c)* vs Uzbekistan
Argentina (4) (c)* vs Lituania
Ucraina (c)* vs Colombia (5)
Ungheria (6) (c)* vs Turchia
Israele (c) vs Giappone (7)
Austria (8) (c) vs Portogallo
Grecia (c)* vs Slovacchia (9)
Perù (c)* vs Norvegia ((10)
Romania (11) (c)* vs Taiwan
Danimarca (c)* vs Brasile (12)
Dodici sono i tie anche per il World Group II. Nell’urna, le perdenti dei playoff di cui sopra e le vincitrici dei playoff del Gruppo II. Le vincitrici delle sfide elencate qui sotto e le perdenti di quelle sopra giocheranno i playoff 2024 del Gruppo I.
World Group II
Monaco (c)* vs Ecuador (1)
India (2) (c)* vs Marocco
Nuova Zelanda (3) (c) vs Thailandia
Messico (4) (c)* vs Cina
Pakistan (5) (c)* vs Indonesia
Uruguay (6) (c)* vs Egitto
Libano (7) (c)* vs Giamaica
Slovenia (8) (c)* vs Lussemburgo
Georgia (c)* vs Tunisia (9)
El Salvador (10) (c)* vs Irlanda
Hong Kong (11) (c)* vs Lettonia
Polonia (12) (c)* vs Barbados
L’ultima informazione è che Pakistan e Uruguay sono pari nel ranking, per cui le rispettive teste di serie son state assegnate tirando una moneta – o con il sistema che sono soliti usare negli uffici dell’ITF.
Coppa Davis
Giudicelli, vicepresidente ITF: “Mahut è un ignorante, ormai può andare in pensione”
L’ex Presidente della Federtennis francese replica duramente a Nicolas Mahut, che di recente aveva criticato il format che la Coppa Davis ha assunto dal 2019

L’ultimo weekend di tennis andato in archivio ha regalato agli appassionati tante belle storie, a cominciare dall’inaspettato trionfo a Lione di Alycia Parks, che non nasconde le sue ambizioni e aspira alla top10 entro fine anno. Nell’altro torneo in programma a livello WTA Zhu Lin ha vinto in Thailandia il primo titolo in carriera, lei che è reduce dalla sorprendente campagna australiana. Anche la 29enne cinese sta contribuendo e non poco alla lenta ma costante rinascita del tennis cinese, con tante ragazze pronte a lasciare il segno.
Il circuito ATP si è invece fermato per una settimana, lasciando spazio alle qualificazioni di Coppa Davis (qui le 16 squadre qualificate per la fase a gironi di metà settembre), che hanno visto tanti pronostici rispettati ma anche qualcuno ribaltato. Un esempio sono le inattese vittorie di Finlandia, che per la prima volta nella sua storia parteciperà alle Finals, così come quella della Svizzera, capace di ribaltare la Germania di uno spento Zverev.
Tra le 16 qualificate a settembre ci sarà anche l’eclettica Francia, che ha faticato molto più del previsto contro l’Ungheria, prevalendo 3-2 al match decisivo. Contando che Fucsovics, numero uno ungherese, ha perso (da favorito) entrambi i suoi match di singolare, lo smacco per i transalpini era davvero dietro l’angolo. Una delle due partite perse è stato il doppio, dove i francesi sulla carta partivano decisamente più avanti rispetto a Marozsan/Valkusz, capaci però di imporsi in due set su Rinderknech/Mahut.
Proprio quest’ultimo è stato preso di mira da Bernard Giudicelli, attuale vicepresidente della ITF ed ex presidente della Federtennis francese, che lo ha invitato ad andare in pensione. Tra i due non è mai corso buon sangue, come dimostra un’intervista, questa volta da parte del tennista transalpino, in cui non vedeva di buon occhio l’elezione di Giudicelli alla presidenza della Federazione del suo paese.
Il motivo del nuovo battibecco tra i due risiede questa volta proprio nella Coppa Davis. Mahut non ha mai nascosto le sue perplessità riguardo al nuovo format (quello in vigore dal 2019), mentre la FFT – nella figura di Giudicelli – si è sempre detta favorevole al cambiamento. “Abbiamo buttato via quattro anni. Bernard sa che cosa penso delle sue decisioni da vicepresidente dell’ITF e presidente della FFT: ha grandi responsabilità per questo fiasco, ma vedo che non si mette in discussione“ – aveva dichiarato a L’Équipe il 41enne di Angers.
La risposta di Giudicelli non è tardata ad arrivare e, intercettato da Tennis Actu, l’ex presidente della FFT non le ha mandare a dire: “Nicolas Mahut è un ignorante. Non sarà un giocatore di 41 anni a spiegare oggi ad un giocatore di 20 o 22 anni come dovranno funzionare le cose. Ormai va bene per la pensione“.
L’intervento di Guidicelli si poi concentrato anche sul weekend di Davis appena trascorso, visto in modo più che positivo: “Ero in Finlandia e lì c’era un’atmosfera eccezionale. Nonostante sia un piccolo paese, con poco più di cinque milioni di abitanti, c’erano circa 5000 persone al giorno a seguire l’evento, cioè quasi 10.000 spettatori nei due giorni di competizione. È stato un evento vero e proprio, organizzato alla perfezione dalla Federazione finlandese”.
La Finlandia sarà tra le 16 nazioni che, a settembre, si giocheranno l’accesso alle Davis Cup Finals di Malaga, anche se ancora non sono note le città che a settembre ospiteranno le fasi a gironi. Oltre a Bologna, infatti, al momento sono da stabilire le altre tre sedi, come confermato dal vicepresidente dell’ITF: “Non sappiamo ancora quali città ospiteranno i gironi a settembre“.
Dalla nuova formula, secondo Giudicelli, non si può più scappare, con buona pace di chi la pensa diversamente: “Ormai non si può più tornare indietro. Mahut ha detto che abbiamo perso quattro anni? Lui è uno che parla senza sapere. Non abbiamo perso proprio niente, anzi, abbiamo salvato la Coppa Davis. Il format antico, quello in vigore fino al 2018, non funzionava più perché, semplicemente, non attirava più i migliori giocatori”.
Ancora Giudicelli: “Gli sponsor principali avevano detto che non avrebbero rinnovato i contratti. Non abbiamo sprecato quattro anni, abbiamo trovato un nuovo sistema che garantisce un pubblico eccezionale anche per le qualificazioni: basta guardare a quello che è successo in Grecia. Grecia e Ecuador non sono nazioni con una grande storia tennistica, eppure hanno generato grande entusiasmo perché c’erano giocatori forti. Mahut è un ignorante, può andare in pensione e magari diventare un giornalista. Avrebbe così l’opportunità di fare diverse critiche, cosa che tra l’altro gli riesce piuttosto bene”.