La scalata al ranking di Lorenzo Musetti – che nelle pagelle di Ubitennis per il 2022 si è preso un bell’8 – riparte dall’Australia, come ovvio che sia, con un aereo per Brisbane decollato in questa vigilia di Natale. In seguito, dopo qualche giorno di adattamento al fuso orario, sarà la volta da giovedì 29 dicembre della prima edizione della United Cup. Il classe 2002 di Carrara, che compirà 21 anni il prossimo 3 marzo, ha svolto la preparazione off-season in quel di Montecarlo sotto gli ordini di Simone Tartarini e di tutto il suo staff – al quale c’è stata l’aggiunta del preparatore atletico Damiano Fiorucci -. Adesso è quindi pronto a riallacciare il filo con i suoi eccezionali sei mesi finali del 2022, scattando dai blocchi di partenza dalla postazione numero 23 – in cerca fra gli altri obbiettivi, anche del suo primo quarto Slam -. Musetti, prima di raggiungere la calda e afosa estate australiana, ha concesso un’intervista a Riccardo Crivelli della Gazzetta dello Sport.
Premiato ai SuperTennis Awards come miglior giocatore italiano per il 2022, ora si tratta di esserlo effettivamente anche in classifica: “Ho chiuso una stagione fantastica, in cui ho raggiunto gli obbiettivi che mi ero prefisso e forse sono andato anche oltre. Ovviamente il traguardo è di fare ancora meglio, dicono di me che sono la terza punta del tennis italiano, spero nel 2023 di diventare la prima. Significherebbe aver ottenuto risultati straordinari, perchè Sinner e Berrettini sono due Top Ten e presto ci ritorneranno. Tra noi non c’è rivalità, ma innanzitutto grande rispetto. E una sana competizione, in nazionale abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo“.
Per quanta riguarda il capitolo Davis, c’è sicuramente un rimpianto dopo la sconfitta in semifinale contro il Canada, che ha visto Musetti perdere contro Auger-Aliassime: “Siamo una squadra fortissima, sarebbe bello riuscire a giocarsi le finali finalmente al completo. Quanto a me, ci sono arrivato davvero stanchissimo, avrei potuto dare di più. Ma dopo una stagione così intensa ero davvero cotto“.
Con una classifica che recita la piazza n. 23 ATP, la programmazione del calendario potrà essere redatta mediante maggiore accuratezza: “Se tutto andrà bene dal punto di vista fisico, mi prenderò qualche pausa strategica per recuperare e fare richiami di preparazione. A novembre ci saranno di nuovo la Davis e le ATP Finals. Due obbiettivi molto stimolanti, se riuscirò ad arrivarci vorrò farlo al meglio della condizione“.
Un avvio di 2023 che si spera possa rivelarsi ben diverso dall’inizio della stagione 2022: “Dovevo convivere con le aspettative e con una nuova dimensione, non è stato facile adattarmi. Essere un tennista di alto livello significa sistemare tutti i dettagli, in campo e fuori, ed è un equilibrio complicato. Però con la vittoria ad Amburgo è scattato il clic, mi sono reso conto di poter competere al livello dei più forti. Io credo di essere cresciuto tecnicamente nella seconda parte di stagione quando finalmente sono stato più equilibrato nelle scelte in campo, affidandomi al colpo più efficacie e non a quello più spettacolare. Intanto provo a guardare al lato positivo della cattiva partenza del 2022: all’inizio della stagione avrò pochi punti da difendere, cercherò di approfittarne“.
I possibili avversari Alcaraz e Rune, entrambi più giovani di un anno rispetto al tennista toscano, rappresentano uno stimolo o un incubo? “Nessuna delle due: se c’è una cosa che ho imparato da quest’anno è di pensare solo a me stesso senza guardare agli altri. Il proposito per il 2023 è di essere ancor più ‘egoista’, se così si può dire. A me non interessa diventare il rivale di questo o quello: interessa diventare Musetti nella sua miglior versione possibile“.
Lorenzo Musetti si sente pronto per poter provare a vincere uno Slam? “E’ giusto porsi gli obbiettivi più alti. Io ci spero. E adesso che mi sono adattato al veloce, so di potermela giocare ovunque. Anche in Australia“.