Poche ore prima che Federico Bondioli vincesse il torneo maschile, Federica Urgesi gli ha aperto la strada trionfando nel J500 del Cairo (ricordiamo che i tornei J500 stanno appena un gradino sotto agli Slam), al momento il successo più importante della sua ancor giovanissima carriera. Se pensiamo che solo la settimana scorsa Federica aveva vinto nella stessa località un J300, non è certo azzardato dire che sulla terra rossa egiziana la 18enne tennista marchigiana gioca col piglio della padrona. Lo dimostra anche il fatto che in questa sua seconda trionfale settimana ha lasciato per strada un solo set contro la 15enne serba Teodora Kostovic. Nemmeno la russa Mirra Andreeva, classe 2007 (prima testa di serie e n.4 del ranking mondiale) è riuscita a fermare l’impeto dell’azzurrina che in finale ha prevalso con un doppio 6-3.ù
Per la 18enne nativa di Fano si tratta del quarto titolo nel circuito ITF U18, dopo che nel 2020 aveva vinto al J5 del Lago di Garda, cui fecero seguito i titoli al J3 di Palermo l’anno successivo e al J2 di Castricum (Olanda) nella passata stagione. Da lunedì, Urgesi farà registrare il proprio best ranking, entrando per la prima volta tra le prime 20 giocatrici del mondo.
La nuova speranza del tennis italiano è tennisticamente cresciuta al Circolo Tennis Bologna dei Giardini Margherita, con cui gioca il campionato di serie A2. A Bologna continua ad essere seguita, quando non è al Centro Federale di Formia, da Antonella Serra Zanetti, modenese classe 1980 arrivata fino al numero 60 della classifica WTA nel 2006 e capitano della squadra femminile del Circolo Tennis Bologna. La Serra Zanetti così si è espressa recentemente sul Corriere di Bologna: «Federica era migliorata tanto già nel 2022, aveva battuto giocatrici sotto il numero 300 del mondo, ottenendo buoni risultati ai tornei Under 18. Stando con lei sul campo ogni 3-4 mesi (quando non è a Formia), mi rendo conto di quanto è salita la sua qualità e mi ha davvero impressionata».
Possiamo aggiungere le parole che Vittorio Magnelli ha recentemente rilasciato a Supertennis. Magnelli è dal 2018 direttore tecnico nazionale del settore femminile Over 16 e Responsabile del CTN di Formia.
“Quando Federica è approdata a Formia nel 2018 era già una grande lottatrice, dotata di una buona tecnica di base. Aveva bisogno di crescere dal punto di vista fisico e di mettere ordine nel proprio gioco. La palla le usciva e le esce dalla racchetta in modo straordinario, questa è una cosa che ricordo molto bene. Negli anni ha imparato a spingere e a proporsi con un atteggiamento sempre più aggressivo. Quanto alla prossima programmazione abbiamo in mente di farle fare un’attività mista, in cui cercheremo di miscelare i tornei Under 18 e gli ITF da 25.000 dollari e perché no, anche eventi più importanti. L’obiettivo è quello di crescere, tecnicamente e fisicamente. I risultati, eventualmente, saranno la più naturale delle conseguenze”.
Ma, come si diceva all’inizio, la vittoria della Urgesi non è stata che la prima puntata di un’incredibiledoppietta che ha colorato d’azzurro la terra battuta egiziana.
Federico Bondioli non ha infatti tardato ad unirsi alla festa e ha vinto il J500 riservato ai ragazzi, cogliendo quello che finora si può senz’altro considerare il suo successo più importante.
Il ravennate, che da alcune stagioni fa base per gli allenamenti allo Sporting Club Sassuolo (dove disputa anche la serie A1), ha battuto in finale, dopo un’autentica battaglia, il serbo Branko Djuric, testa di serie n.16,con il punteggio di 6-7 (6) 6-3 7-6 (5). Questo successo dovrebbe consentire al mancino classe 2005 un significativo passo avanti nel ranking, permettendogli di entrare nei tabelloni principali dei tre restanti Slam della stagione. Anche se molto probabilmente all’attività giovanile si affiancherà una sempre maggior partecipazione agli ITF dove già nel 2022 ha disputato 19 partite (con 10 vittorie), ottenendo come miglior risultato i quarti di finale raggiunti in settembre al M15 di Salerno.
Questi successi a livello juniores confermano la solidità del movimento tennistico in Italia, indipendentemente da quel che si possa pensare del valore formativo dell’attività giovanile e rimanendo ben consapevoli come sia poi difficile replicare questi successi a livello professionistico. Lo sanno benissimo i tecnici della nostra Federazione che, proprio per favorire questa transizione, ha creato una struttura ad hoc, guidata da Umberto Rianna che segue, di concerto con i vari team privati, i più promettenti over 18, una volta terminato il loro percorso giovanile.