Il successo di ITIA: dal doping al betting, un report sintetizza la sua azione

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Il successo di ITIA: dal doping al betting, un report sintetizza la sua azione

Sedici milioni di dollari spesi tra eventi di formazione e prevenzione e per evitare la diffusione di pratiche illecite.

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“Il Tennis di cui ti puoi fidare” è uno degli slogan scelti dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency), l’organismo preposto per salvaguardare la moralità del tennis e proteggerlo da due gravi malattie, il doping e le scommesse.

È intrinseca nella sua azione la volontà di trasmettere trasparenza e acquisire fiducia nei confronti dei propri tifosi. Uno sport pulito, limpido che vuole tutelarsi e difendersi.

E’ stato da poco pubblicato il report sull’azione dell’ITIA nel 2022 ed emergono dati e numeri molto interessanti.

Il 2022 – spiega Jennie Price, presidente dell’ITIA – è stato un anno fondamentale per noi con la sottoscrizione del protocollo antidoping. Siamo tutti impegnati nella salvaguardia del nostro sport. La firma del protocollo antidoping ha dato ancor più valenza al nostro organismo. Non è soltanto una lotta verso i “mali” che affliggono questo sport, ma c’è anche la grande volontà di prevenire tali eventi e di informare tennisti e allenatori sulle conseguenze effettive del doping sulla salute di uno sportivo”.

Ben 25 gli eventi organizzati relativi alla prevenzione anti-doping e alla corruzione in generale, con il coinvolgimento attivo di ben1892 tennisti, 1217 provenienti dal mondo juniores.  Coinvolti nell’attività di prevenzione e formazione, vi sono anche gli allenatori e i giocatori provenienti da tutto il mondo.

Tra i casi studio analizzati e riportati nel report, vi è quello del tennista messicano Luis Patino. In carriera era numero 239 del ranking di doppio ATP, quando è stato sospeso per aver violato le norme antidoping per possesso e uso di due anabolizzanti S1 inseriti nell’elenco dei prodotti proibiti dalla WADA. L’attività dell’ITIA non sta solo nell’analizzare i test, ma anche nell’investigare sulla vita di ciascun singolo atleta.

Uno dei mali che affliggono lo sport in generale è quello legato al mondo del betting. L’ITIA nel 2022 ha ricevuto ben 109 segnalazioni di match potenzialmente corrotti e ha lavorato duramente con l’Internationale Betting Integrity Association (IBIA). Nel 2021 erano stati 113 gli “alerts” ricevuti, nel 2020 furono solo 77 anche per via del Covid. Ovviamente gli “alert” non sono una prova di corruzione, ma indici di un match potenzialmente pilotato nel punteggio o in altro elemento oggetto di scommessa. Nei tornei inferiori il numero dilaga, mentre negli Slam sono tre complessivamente gli “alert” ricevuti dall’ITIA.

Una collaborazione con le agenzie di scommessa è una delle attività che l’ITIA sta mettendo in campo per arginare questo fenomeno.

Tanti i casi di tennisti o allenatori sospesi per pratiche illecite rispetto al protocollo sottoscritto sul betting. Il caso più eclatante è sicuramente quello dei due allenatori della nazionale statunitense, Bob Bryan e Mardy Fish, multati entrambi per 10.000 dollari dopo aver pubblicizzato un sito di betting sui propri profili social. Per quel che riguarda, invece, il doping, i casi più celebri riguardano Simona Halep e Fernando Verdasco, fermato per due mesi,

Complessivamente sono stati 7.600 i test effettuati per verificare l’assunzione di sostante illecite, 4.306 avvenuti durante competizioni ufficiali.

Sedici i milioni di dollari spesi per questo programma di prevenzione, soldi che servono a proteggere la moralità e il valore di questo sport.

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