È morto Leo-Gunter Huemer, il fondatore del torneo di Vienna

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È morto Leo-Gunter Huemer, il fondatore del torneo di Vienna

Huemer aveva 87 anni, e si è spento alla fine di marzo. Aveva fondato il torneo nel 1974

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Erste Bank Open - Vienna 2021 (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger).
 

Lutto nel mondo del tennis. Se ne è andato Leo-Gunter Huemer, fondatore del torneo di Vienna. Nato a Linz, Huemer aveva cominciato a lavorare alla Wiener Stadthalle nel 1962. Nel 1974, insieme al giornalista sportivo Hermann Fuchs, fondò l’open di Vienna, di cui rimase direttore fino al 2007. “Huemer ha lavorato con grande impegno per la creazione di un evento tennistico alla Wiener Stadthalle.-ha commentato il suo successore, Herwig Straka-Grazie ai suoi infaticabili sforzi, l’evento ha raggiunto una fama internazionale. E’ stato un onore e un motivo di vanto per me succedergli come Direttore del torneo. Ma anche dopo è rimasto un saggio consigliere e un amico, le cui parole avevano sempre un peso.”  

Negli anni, il torneo ha raggiunto lo statuto di ATP 500, e ha visto l’avvicendarsi di molti campioni nell’albo d’oro, come Lendl, Agassi, Becker, Sampras, Federer e Djokovic. “Huemer ha avuto un importante impatto sulla Wiener Stadthalle ed è stato responsabile di molti eventi di successo. Al tempo iniziammo con un prize money di 25,000 dollari ed ora l’Erste Bank Open è uno dei piu grandi eventi sportivi in Austria” ha ricordato Kurt Gollowitzer, l’amministratore delegato della Wien Holding. 

L’ATP di Vienna ha rappresentato e continua a rappresentare l’evento di punta del panorama tennistico austriaco, un vero gioiello per la federazione austriaca, che ha così ricordato Huemer: “Insieme ad Hermann Fuchs, ha costruito il torneo di Vienna praticamente dal nulla, ed ha pertanto ottenuto qualcosa di sensazionale per il tennis austriaco, che gli deve molto. Leo-Gunter ha sempre lottato per portare in Austria i giocatori migliori, lavorando duramente e meticolosamente. Ha inoltre dimostrato una grande visione, era una persona unica. La sua morte è molto dolorosa anche per me a livello personale-ha concluso Thomas Schweda, amministratore delegato della federazione-, perché con lui perdo un grande mentore della mia giovinezza, e un amico.” 

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