Andrea Vavassori protagonista sfortunato al Challenger di Oeiras

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Andrea Vavassori protagonista sfortunato al Challenger di Oeiras

Il tennista torinese gioca un ottimo torneo ma alla fine se ne torna a casa con un pugno di mosche. Vince Zsombor Piros. A Roseto è Misolic a sollevare il trofeo

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Misolic - Ufficio stampa Roseto, 2023
 

Andrea Vavassori sulla terra di Oeiras (Portogallo, Challenger 125) gioca da assoluto protagonista ma la buona sorte non gli dà certo una mano. Vedi lo sfortunato acquazzone che nei quarti contro l’austriaco Sebastian Ofner l’ha fermato subito dopo essersi aggiudicato il primo set 7-5. Al ritorno in campo, come spesso succede in queste situazioni, gli equilibri erano cambiati e l’azzurro ha dovuto arrendersi al forte avversario, terza testa di serie del torneo. Non meglio è andata in doppio, dove Andrea ha avuto l’occasione di rifarsi, quando, sempre in coppia col brasiliano Marcelo Demoliner (freschi vincitori all’ATP 250 di Marrakech), ha raggiunto la finale contro la coppia rumeno/croata Vlad Cornea/Franko Skugor. Il punteggio di 7-6(2) 7-6(4) ci racconta di un match molto incerto in cui Vavassori/Demoliner nel secondo parziale avevano anche conquistato un break di vantaggio che purtroppo non sono riusciti a difendere. Due sono le cose che possono comunque consolare il nostro tennista: innanzitutto la conferma di aver raggiunto un livello tale, sia in singolo che in doppio, che gli permette di nutrire non poche ambizioni da qui alla fine della stagione. In secondo luogo l’aver ulteriormente migliorato il proprio best ranking di doppio, raggiungendo la posizione n.47 ATP e sopravanzando di una posizione Fabio Fognini. In maglia azzurra ormai lo precede solo l’inossidabile Simone Bolelli al n.40. Il torneo alla fine l’ha vinto l’ungherese Zsombor Piros che in finale ha avuto facilmente la meglio sul più giovane dei fratelli Cerundolo, il mancino Juan Manuel (n.123) che non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa e i cinque servizi persi (su altrettante palle break concesse) l’hanno condannato. Per il 23enne magiaro è il quarto successo a livello Challenger, il secondo consecutivo dopo la vittoria di Spalato la scorsa settimana (gli altri due a Tampere e Gwangju nel 2022). Con questi risultati il ragazzo continua a salire in classifica e ora è al suo nuovo best al n.118 ATP, secondo miglior ungherese in classifica. 

Al Challenger 75 di Roseto degli Abruzzi (terra battuta), eliminati nei quarti i nostri Pellegrino e Agamenone, la vittoria è andata al 21enne austriaco Filip Misolic che in finale ha superato il coetaneo belga Raphael Collignon (n.249) col punteggio di 4-6 7-5 7-6(6). Partita di oltre tre ore, non bella ma sicuramente combattuta con il belga che ha avuto non poche occasioni per portarla a casa. Come nel secondo set quando, con il primo parziale già in tasca, si era trovato avanti 4-2, oppure nel set decisivo quando è andato a servire sul 5-4. Non stupisce però il contro-break, in una partita in cui i giocatori hanno perso il servizio complessivamente dieci volte. Il tie-break ha premiato un Misolic più consistente nei passaggi decisivi, ma dobbiamo confessare che seguire il match è stato tutt’altro che divertente, con entrambi i giocatori molto concentrati a recitare il loro copione, che non prevedeva cambi di ritmo e variazioni sul tema, ma solo una estenuante e noiosissima pressione da fondo campo. Per Misolic è la seconda vittoria Challenger (il precedente un anno fa a Zagabria) che lo proietta al suo nuovo best al n.126, non lontano da quello che pensiamo possa essere il suo limite fisiologico. Nuova miglior classifica anche per Collignon che sale al n.211, quinto miglior belga in classifica.

Si giocava anche sulla terra di Florianopolis (Brasile, Challenger 75) dove la finale si è risolta in un derby tutto cileno con la vittoria di Tomas Barrios Vera che ha superato Alejandro Tabilo con un doppio 6-4. Per il 25enne cileno, nativo di Chillan, è il terzo successo Challenger dopo quello di Meerbush 2021 e di San Luis Potosi di due settimane fa. Ma, se ci consentite un piccolo passo indietro, vogliamo fare ancora i complimenti a un meraviglioso Alessandro Giannessi che, a conferma del suo ottimo momento (ricordiamo la vittoria a Zara di un mese fa), ha raggiunto i quarti dove ha sprecato ben cinque match point contro il tedesco di origini libanesi Benjamin Hassan. Anzi, giusto per essere precisi, in precedenza l’azzurro era sembrato ormai rassegnato alla sconfitta quando, sotto 4-1 nel terzo set, era anche stato costretto a chiedere un medical time-out per un risentimento alla gamba destra. A quel punto l’intervento del fisioterapista è stato poco meno che miracoloso perché l’azzurro riprendeva a correre con aumentato entusiasmo, confermando tra l’altro quanto ci disse dopo la vittoria a Zara, e cioè che la voglia c’è ancora. E otteneva i primi due match point rispondendo sul 6-5, e altri tre nel tie-break che avrebbe deciso l’incontro. Bravo Hassan in un paio di occasioni, un po’ pollo lo spezzino soprattutto sul primo match point quando metteva in rete una volée non impossibile. Detto questo, siamo convinti che il prosieguo della stagione su terra riserverà delle soddisfazioni al nostro giocatore. 

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