ATP Madrid, ma che bravo Arnaldi! Spazza via Ruud in due set ed è al terzo turno

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ATP Madrid, ma che bravo Arnaldi! Spazza via Ruud in due set ed è al terzo turno

Il giovane azzurro sfrutta con maturità e personalità la crisi interiore del norvegese n.4 del mondo. Ora lo aspetta la sfida con Munar, già sconfitto a Barcellona

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Matteo Arnaldi - Madrid 2023 (Twitter @atptour)
Matteo Arnaldi - Madrid 2023 (Twitter @atptour)
 

(Q) M. Arnaldi b. [3] C. Ruud 6-3 6-4

Dal nostro inviato a Madrid

Che exploit Matteo Arnaldi! Il ventiduenne sanremese raggiunge il risultato più importante della sua giovane carriera conquistando il terzo turno del Masters 1000 di Madrid. E lo fa raccogliendo uno scalpo prestigioso, quello del n.4 del mondo Casper Ruud. Il norvegese è di certo avviluppato da inizio anno in una crisi piuttosto evidente e anche quest’oggi, sull’Arantxa Sanchez Stadium, lo ha confermato. Ma l’azzurro, che ricordiamo è partito dalle qualificazioni, è stato bravissimo ad approfittare della situazione senza la minima esitazione. Una bellissima partita quella di Arnaldi, attento, aggressivo e preciso dal primo all’ultimo punto. La vita ti regala delle occasioni prima o poi, la bravura sta nello sfruttarle: bravissimo Matteo, e ora il terzo turno, contro lo spagnolo Jaume Munar già battuto la scorsa settimana a Barcellona, non è di certo impossibile. E inoltre da lunedì l’agognato ingresso nei primi 100 del mondo – salvo clamorose sorprese – appare ormai certo.

Il giovane tennista italiano partiva senza alcun timore reverenziale e sin dall’inizio mostrava un tennis propositivo, ben supportato dal servizio e dal dritto (“L’avevamo preparata così, dovevo essere aggressivo” ci dirà dopo il match). Dopo cinque minuti sembrava però che Ruud avesse capito come prendergli le contromisure, spingendo sul rovescio del n. 105 al mondo e procurandosi la prima palla break dell’incontro nel terzo gioco. Qui però Arnaldi dava la prima prova di avere un bell’arsenale a disposizione oggi e con un serve & volley e una palla corta si toglieva dagli impicci. In realtà il rovescio del 22enne doveva solo entrare in temperatura: gli scambi da fondo erano intensi, la palla viaggiava bene da entrambi i lati. E Arnaldi non sfigurava al cospetto di un giocatore che dell’intensità da fondo ha fatto il suo mantra. Anzi, con il dritto era spesso lui a chiudere con un vincente. Come nel quarto gioco, quando rimontava da 40-15 Ruud e andava a prendersi il break, sorprendendo il norvegese. Che però si riprendeva subito il break e impattava sul tre parti. Si notava però che il n. 4 del mondo è ancora alla ricerca di se stesso, dopo un inizio di stagione un po’ complicato: Rudd infatti sbagliava qualche palla di troppo, specie in quella che è sempre stata la specialità della casa, la progressione nella spinta da fondo. Ed inziava ad innervosirsi, anche perché dall’altra parte della rete c’era un Arnaldi che non si faceva problemi a tirare a tutto braccio non appena la palla dell’avversario glielo consentiva. L’ottavo game era il turning point della prima frazione. Un paio di colpi di Ruud uscivano di un niente, il 24enne di Oslo commette un paio di bruttissimi errori a rete ed un Matteo attento si trovava ad avere diverse occasioni per andare a servire per il set. Ruud si salvava, soprattutto grazie al servizio, per tre volte, ma alla quarta commetteva l’ennesimo errore a rete e cedeva la battuta. Il game dopo era una formalità per l’italiano, con Ruud che non ne azzeccava una, si prendeva un warning per aver scagliato per frustrazione una pallina fuori dalla Caja Magica e tirava infine una risposta direttamente sui teloni, consegnando il primo set ad Arnaldi per 6-3.  

Il secondo set inziava  con Ruud che contunuava ad essere in rottura prolungata. Break al primo gioco, con tre errori del norvegese, ma bellissimo rovescio vincente in lungolinea di Arnaldi nell’unico scambio prolungato del game. Idem nel secondo gioco, con il n. 3 del seeding che rispondeva sui teloni, ma con l’azzurrino che chiudeva il game con una bellissima volèe bassa di rovescio incrociata. Arrivava ad un parziale di 17 punti a zero il sanremese – che al netto della capacità di Arnaldi di restare solido e concentrato, era la prova che Casper in questa fase fosse un fantasma di nome e di fatto, richiamando la sua omonimia con il protagonista del cartone animato della Famous Studios – e si procurava tre palle break che potevano veramente mettere la parola fine all’incontro. Il norvegese invece aveva un sussulto d’orgoglio, si aggrappava al servizio e riusciva a recuperare, infilando a sua volta cinque punti consecutivi. E iniziava a mischiare le carte, cercando talvolta di rallentare il ritmo e costringere l’avversario a fare gioco. Ma Arnaldi gioca eccome da quando è in Spagna – prima di passare le qualificazioni e arrivare a questo secondo turno, qui a Madrid ,aveva vinto il Murcia Open e passato le qualificazioni e raggiunto il secondo turno anche a Barcellona – pertanto non si scomponeva più di tanto e sfruttava le occasioni per chiudere sia da fondo che in avanzamento (dimostrando in più occasioni un’ottima mano, sia con le volèe che con la smorzata). Il pubblico nel frattempo – non molto, a dire il vero, anche se nella seconda metà del secondo set le tribune si sono un po’ riempite – pareva indeciso se tifare per il favorito in difficoltà o per l’underdog dal gioco brillante. Dopo un paio di game senza sussulti, era di nuovo l’ottavo gioco a creare emozioni. Arnaldi sembra non accusare l’emozione di essere vicino all’impresa e sale 30-0, grazie anche ad un bellissimo schiaffo al volo. In realtà non era così tranquillo, come ci rivelerà poi nel post-match – usando una espressione colorita che non possiamo riportare ma che i lettori immagineranno – ed infatti arrivavano tre errori di fila: un dritto steccato, un doppio fallo e un errore di rovescio, con palla break a favore di Ruud. Sembrava la replica di quanto accaduto nel match di ieri tra Vavassori e Murray, invece il sanremese era bravo a resettare il piccolo passaggio a vuoto e recuperava brillantemente, chiudendo con un ace per il 5-3. Arnaldi arrivava a due punti dal match nel game successivo, ma Ruud si ricordava di essere il finalista uscente del Roland  Garros e risaliva, accorciando sul 4-5 con due ace. Arnaldi non tremava però nel game successivo (“Sentivo la tensione, ma mi ha aiutato lui con un paio di errori e mi sono sciolto” ci racconterà subito dopo) e chiudeva 6-4. Per poi alzare le braccia al cielo e festeggiare la sua prima vittoria contro un top ten. “Non so cosa dire. Non so cosa veramente cosa dire. Già a Barcellona avevo giocato molto bene, ma qui le condizioni sono del tutto diverse, la palla rimbalza molto di più. Ho fatto fatica contro Paire, all’inizio sembrava tutto facile e poi non lo era. Oggi con Ruud la pressione era tutta su di lui e sono entrato in campo libero mentalmente” le sue parole a caldo nell’intervista post-match, nella quale ha glissato sulla domanda che lo voleva già proiettare sul match successivo contro Munar: “Lui è un ottimo giocatore, io ora voglio solo godermi il mio momento”.
Hai ragione Matteo, goditi il momento: te lo meriti tutto.

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