[4] S. Tsitsipas b. [WC] D. Thiem 3-6 6-1 7-6(5)
Dal nostro inviato a Madrid
Ci sono volute oltre due ore di gioco al n. 5 del mondo Tsitsipas per avere la meglio su Dominic Thiem. Seppur ancora lontano dall’essere il giocatore che qui a Madrid fece due finali consecutive (2018 e 2019) e nel 2021, raggiungendo la semifinale, ottenne il suo ultimo risultato di rilievo prima dei noti problemi al polso, il 29enne austriaco ha lottato con orgoglio fino alla fine, mettendo in campo tutto quello che ha in questo momento della sua carriera. Ed è stato tradito sul più bello proprio dal colpo, il dritto, che ad un certo punto del parziale decisivo gli aveva consentito – insieme alla prima di servizio – di fare match pari con il 24enne top 10 ateniese. Il greco è andato a corrente alternata, anche se in realtà – a parte il break subito nel primo set – non ha mai rischiato nei suoi turni di servizio, supportato dalla straordinaria resa con il fondamentale di inizio gioco (100% di prime in campo nel secondo set, 81% nel terzo): il suo maggior demerito è stato quello, proprio a causa dei molti alti e bassi, di aver non sfruttato le occasioni avute per chiudere prima la contesa. Per lui ora l’argentino Baez, con cui ha vinto l’unico precedente, nel 2022 all’Australian Open.
LA CRONACA – Per raccontare l’andamento quasi paradossale del primo set utilizziamo i dati di fine parziale, che raccontano di come Tsitsipas avesse concesso solo quattro punti alla battuta a Thiem, tenendo per tre volte il servizio a zero, ma quei quattro punti gli erano costati l’unico break del set. Nei game di servizio di Thiem c’era stata invece sempre lotta, con l’austriaco che però aveva sempre resistito, restando molto ordinato e infilandosi tra le pieghe del gioco altalenante del greco, cogliendo tutte le occasioni possibili. Certo, non era il Thiem di fine anni dieci e giocare lontano dalla riga di fondo senza la potenza di quegli anni lo esponeva alle accelerazioni di un Tsitsipas che appena aveva l’occasione si avvicinava alla riga da fondo. Ma lo faceva appunto a corrente alternata, sbagliando molto, e perciò all’austriaco un tanto bastava per imporsi per 6-4 nel primo set, che chiudeva con un ace. Thiem tornava così a vincere un set contro un top ten dopo oltre due anni (per la precisione dalla finale persa con Medvedev alle Finals del 2020).
Bastava però un piccolo calo di tensione del 29enne di Wiener Neustadt ad inizio del secondo parziale, per consentire a Tsitsipas di prendere in mano le redini del match. Break al secondo gioco a favore del tennista ateniese, che continuava nel frattempo ad imperversare nei suoi turni di battuta, grazie anche ad una vera e propria infallibilità con la prima di servizio: saranno 17 su 17 alla fine del parziale. Con Thiem che da fondo non faceva più alcun male, permettendo al greco di scegliere se accelerare o variare con la palla corta, sfruttando il fatto che l’austriaco restava spesso lontano dalla riga di fondo, come da vecchi consolidati schemi. Ma che non possono funzionare se la sua palla non ha più – e non ce l’ha – la pesantezza di qualche anno fa. Con orgoglio un Thiem in palese difficoltà annullava due palle break nel sesto gioco, ma un doppio fallo ed un brutto errore con il dritto inside-out, davano il secondo break al greco. Che subito dopo teneva l’ennesima battuta a zero e si imponeva 6-1, con il suo avversario visibilmente infastidito per non riuscire ad essere competitivo alla risposta.
Il terzo set iniziava sulla stessa falsariga dei precedenti: si continuava a giocare – e a tratti anche bene: in realtà si alternavano bei punti ad errori anche un po’ marchiani – solo sul servizio Austria, con Thiem che doveva aggrapparsi alla prima di servizio per restare nel match. Annullando anche una palla break nel terzo gioco. All’improvviso, uno 0-30 nel sesto gioco sul servizio Tsitsipas – che nel frattempo era tornato più “umano” con le percentuali della prima, sebbene alla fine del set farà comunque segnare un più che ragguardevole 30 su 37 – sembrava poter riproporre quanto accaduto nel primo set, ma il greco rimetteva subito le cose a posto e Thiem riprendeva il suo soliloquio, sempre più sconfortato per non riuscire ad azzeccarne una in risposta. Dalla seconda parte del set però, oltre che con la prima di servizio il campione dello US Open 2020 aveva iniziato a far più male anche con il dritto, tanto da tenere finalmente una battuta di autorità per salire sul 4-3. Gli spalti che nel corso del match si erano riempiti pian piano adesso erano quasi pieni, con il pubblico partecipe ed ora equanime nel sostenere i due giocatori – mentre nel primi due set la preferenza era andata a Thiem, probabilmente per il desiderio, alla fine esaudito, di assistere ad un match equilibrato – e che applaudiva a scena aperta alcuni scambi veramente spettacolari (anche se spesso generati da un primo colpo imperfetto o da una scelta tattica non ideale: ma il bel finale cancellava il brutto inizio). Con tanto di ola al cambio campo del 5-4 (bissata anche nella pausa successiva), dopo due game di servizio tenuti di nuovo senza patemi da entrambi. Tsitsipas impattava sul 5 pari ma i due punti persi gli facevano capire che forse era meglio evitare di portare questo Thiem a giocarsi tutto al tie-break. Il greco ci provava ed il game successivo diventava una vera e propria battaglia, anche e forse soprattutto di nervi. Alla fine – dopo ancora un paio di punti spettacolari, di nuovo nati da alcune scelte non felici, ma anche errori non da giocatori di quel livello – era Thiem ad avere la meglio, dopo aver annullato ben cinque palle break. Tsitsipas non si complicava invece la vita e si arrivava così al tie-break. Il cui inizio pareva sorridere all’austriaco, che scappava sul 3-1 grazie ad un mini-break poi consolidato con un ace. Ma il n. 4 del seeding accorciava le distanze e sul più bello Thiem iniziava a diventare falloso, in particolare proprio con quel dritto che lo aveva portato – insieme alla battuta – fino a lì. Il semifinalista della scorsa edizione non si faceva pregare e saliva così 5-3 e poi 6-4, procurandosi due match point. C’era il tempo per un ultimo sussulto d’orgoglio dell’ex n. 3 del mondo, che si riprendeva il mini-break ed accorciava. Ma l’ennesimo errore di dritto di questo finale di partita lo costringeva a capitolare, consegnando la vittoria ed il passaggio del turno a Tsitsipas, con grosso sospirone di papà Apostolos in tribuna.