Andy Murray torna alla vittoria al Challenger di Aix En Provence

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Andy Murray torna alla vittoria al Challenger di Aix En Provence

Il tennista scozzese è l’unico a poter vantare almeno un successo ad ogni livello, dagli Slam ai Futures, dalle Olimpiadi alla Coppa Davis

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Andy Murray - Aix En Provence, Challenger 2023 (foto Instagram)
 

Quando Tommy Paul ha sbagliato l’ultimo colpo e il numerosissimo pubblico sugli spalti del Country Club Aixois di Aix en Provence è scattato in piedi a tributare l’inevitabile ovazione a Sir Andy Murray, dobbiamo confessare che ci è scesa la lacrimuccia. Perché è straordinaria l’abnegazione dello scozzese, ammirevole la sua testardaggine nel voler continuare ad essere un giocatore professionista a dispetto dell’anca martoriata dai numerosi interventi chirurgici. Quando molti pensavano che per Andy sarebbe già stato un buon risultato poter camminare normalmente, lui non ha mai accettato la sentenza e ha preferito trascinarsi sui campi di mezzo mondo, claudicante fino a sembrare un po’ patetico, accettando di frequentare palcoscenici minori pur di poter continuare a giocare. Ultimamente aveva dato segnali di risveglio con qualche buon risultato come le due finali (con Berrettini a Stoccarda 2022 e con Medvedev a Doha 2023) che, pur perse, avevano avvertito i naviganti che Andy stava tornando, forse un po’ zoppo ma mai domo.

E adesso nel Challenger 175 di Aix è finalmente riuscito a sollevare di nuovo un trofeo, domando in rimonta la prima testa di serie, lo statunitense Tommy Paul col punteggio di 2-6 6-1 6-2. E’ stato un match non bellissimo ma sicuramente molto intenso che, al termine di quasi due ore, ha visto il vecchio Andy tornare finalmente a sorridere. Ricordiamo per inciso che il tennista britannico detiene un record difficilmente battibile, ha infatti vinto ogni tipo di evento tennistico, dagli Slam alle varie categorie ATP (250, 500, 1000 e Finals), dalle Olimpiadi alla Davis, dai Challenger ai Futures, passando per gli Slam Juniores. Per il quasi 36enne ex n.1 del mondo saranno probabilmente gli ultimi fuochi, ma questa sua uscita di scena piena di orgoglio rimarrà nel cuore di molti. Inoltre sono passati 17 anni e 8 mesi dal suo primo successo Challenger (Binghamton 2005), altro record. E oltretutto da qui al momento dell’addio nessuno potrà permettersi il lusso di prenderlo sottogamba, come confermato dalla caratura degli avversari che in terra francese hanno dovuto inchinarsi: da Gael Monfils, all’astro nascente Luca van Assche a quell’altro bel talento che risponde al nome di Harold Mayot, per non parlare del finalista che è pur sempre n.17 del mondo. A proposito di classifiche Murray risale intanto al n.42 ATP e abbiamo la sensazione che non sia finita qui, con Wimbledon dietro l’angolo.

Fuochi d’artificio anche sulla terra battuta di Praga dove lo svizzero Dominik Stricker si aggiudica il Challenger 75 (sua quinta vittoria di categoria) battendo in finale 7-6(7) 6-3 l’austriaco Sebastian Ofner che, pur in gran forma, è stato costretto alla resa dal più forte avversario

Al Challenger 50 di Coquimbo (Cile, terra battuta) vittoria di Matheus Pucinelli De Almeida che in finale si aggiudica il derby carioca contro Joao Lucas Reis Da Silva (n.282 ATP) con il punteggio piuttosto netto di 6-2 6-4. Per il 22enne brasiliano è la prima vittoria Challenger, con la speranza che si smetta di dire che il suo nome è molto più bello del suo servizio.

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