ATP Roma, Tsitsipas: "Io nasco campione. Ma vorrei studiare il modello del tennis italiano e trasferirlo in Grecia"

Flash

ATP Roma, Tsitsipas: “Io nasco campione. Ma vorrei studiare il modello del tennis italiano e trasferirlo in Grecia”

Tsitsipas conferma il suo legame con l’Italia e non accetta critiche al suo rovescio a una mano: “Non è un colpo inferiore agli altri, pensate a Federer”

Pubblicato

il

Stefanos Tsitsipas - Roma 2023 (foto Francesca Michieli, Ubitennis)
Stefanos Tsitsipas - Roma 2023 (foto Francesca Michieli, Ubitennis)
 

Stefanos Tsitsipas ce l’aveva quasi fatta a diventare il numero 1 del mondo, ma Novak Djokovic ha infranto il sogno del greco numero 5 del ranking alla finale degli Australian Open di gennaio. Dopo una primavera altalenante, Tsitsipas è tornato a Roma pieno di fiducia in se stesso. Come ha detto nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, è pronto più che mai a diventare il più forte di tutti:Il numero uno è nella mia mente, anche se so che non è facile, sono pronto. A Montecarlo non ho giocato all’altezza delle mie aspettative. A Barcellona, Alcaraz è stato più bravo di me, ma a Madrid ho risentito scorrere le sensazioni giuste, anche se ho perso contro Struff”. Nonostante tutti i nuovI campioni emergenti, tra cui appunto il giovane Carlos Alcaraz, il greco ha voluto lasciare un chiaro messaggio durante l’intervista: “Non sono preoccupato nè timoroso. Questi ragazzi più giovani rappresentano uno stimolo fantastico però, anche io sono ancora giovane. Avremo modo di sfidarci a lungo e sarà molto eccitante. Certamente non abbasserò la testa anche se li rispetto molto”.

Tsitsipas ha giocato già due finali in un Grande Slam, la prima al Roland Garros del 2021 e la seconda agli Australian Open del 2023, eppure non è ancora riuscito a incoronare questo grande sogno. Durante l’intervista alla Gazzetta dello Sport ha spiegato il suo punto di vista: “Le ho perse perché Djokovic è stato più bravo di me, è la legge dello sport. Significa che devo fare un salto di qualità superiore. Sono nato campione, è dentro di me, lo sento nel io sangue”. Niente di più chiaro per spiegare come il greco sia nel pieno della fiducia, nonostante nell’ultimo periodo le critiche al suo rovescio a una mano siano state sempre più numerose, definendolo un vero punto debole. Tsitsipas però si è detto sicuro, ancora una volta, delle sue scelte: “Io sono contento di giocare il rovescio a una mano. È un colpo con le sue peculiarità, ma non è inferiore al rovescio a due mani. Pensate a Federer, ha sempre trovato le sue contromisure contro Nadal. Ci sarà un motivo se è stato una leggenda. Quindi neanche io voglio pormi limiti. Magari un giorno aprirò un’accademia dove insegnerò il rovescio a una mano”.

E chissà che quell’accademia, un giorno, non la apra in Italia, il paese che tanto ama e tanto stima per l’impegno che ha sempre messo nel circuito tennistico:Ho dei bellissimi ricordi qui. Sono stato accolto come un figlio quando ho fatto il campionato a squadre, venimmo promossi in A2. Certe mangiate di pesce sono rimaste indimenticabili. Voglio imparare la vostra lingua, capire come si costruiscono i campioni come Sinner, Musetti e Berrettini. In pochi anni avete costruito una base fortissima, vorrei poter trasferire la vostra esperienza alla Grecia. Perché solo vedendo i campioni da vicino ci si può ispirare davvero”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement