WTA Roma, Swiatek agli ottavi con due game persi: "Ma non mi considero una specialista della terra"

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WTA Roma, Swiatek agli ottavi con due game persi: “Ma non mi considero una specialista della terra”

“Indubbiamente mi sento più a mio agio sul rosso, ma essere versatili è meglio” dice Iga dopo la facile vittoria su Tsurenko

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Iga Swiatek - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Iga Swiatek ha fatto 13. A questa quota è infatti arrivato il tassametro delle sue vittorie a Roma, rigorosamente consecutive e, se non fosse per una sciagurata sconfitta contro Arantxa Rus nel primo turno dell’edizione settembrina degli Internazionali nel 2020 (a pochi giorni dal primo trionfo della polacca al Roland Garros), sarebbero anche il 100% sulle partite giocate al Foro italico. Negli ultimi cinque set disputati lo scorso anno, Iga aveva lasciato solo 7 game ad Andreescu, Sabalenka e Jabeur. Dopo i primi due match di questa nuova edizione possiamo dire che la numero 1 del mondo è ripartita esattamente allo stesso modo in cui aveva finito… e forse ancora più forte. Dopo il doppio bagel rifilato a Pavlyunchenkova è infatti arrivato un altro punteggio piuttosto pesante: 6-2 6-0 a Tsurenko.

Non un brutto modo per iniziare un torneo ancora lungo in un periodo piuttosto pieno della stagione: “La mia squadra si è occupata del mio recupero tra un torneo e l’altro. Ho avuto tre giorni di riposo e sono riuscita a resettare dopo Madrid, ad essere di nuovo fresca a livello mentale e fisico. Credo che il recupero corretto sia la chiave. Ma vedremo nella seconda settimana del torneo perché è un periodo della stagione molto pieno. Il calendario sembra sempre più fitto. Mi piacerebbe avere magari due giorni in più per allenarmi e prendere un po’ di ritmo, ma sto cercando di essere abbastanza paziente e di farlo anche attraverso le partite”.

Nonostante la sconfitta in finale a Madrid contro Sabalenka, Iga rimane la donna da battere sulla terra. Lo dicono le sue percentuali di vittoria su questa superficie e la facilità con cui supera i primi turni dei vari tornei. Nel circuito maggiore ha vinto 58 delle 66 partite giocate sul rosso e dal Roland Garros del 2020 ne ha perse solo quattro in quasi tre anni. Eppure, a quanto pare la definizione di specialista dei campi in terra non piace alla numero 1 del mondo: “Penso che sia un po’ più improntata a sottintendere che il giocatore in questione possa giocare bene solo sulla terra battuta. Avere più varietà è la cosa migliore. Credo che sia più corretto dire che un giocatore si sente più a suo agio sulla terra battuta”.

Così si è espressa Iga che ha poi ampliato il discorso: “Se vogliamo essere i migliori, dobbiamo giocare bene su tutte le superfici. Sono fortunata che la stagione sull’erba duri solo tre settimane, ma so che è una parte importante del tour e che devo migliorare. Rafa è considerato uno specialista della terra battuta, ma ha vinto tanti tornei anche sul duro e sull’erba. L’obiettivo è essere bravi ovunque. Sicuramente ci saranno sempre giocatori che si sentiranno più a loro agio sul rosso o sul veloce: è una questione di tecnica e di abitudine”.

Non è mancata la domanda sul suo caloroso saluto con l’ucraina Tsurenko a fine match: “Mi ha ringraziato per aver sostenuto l’Ucraina, ma lo ha fatto anche a Miami. È molto bello e lo apprezzo molto. Ma credo che non ci sia nulla da ringraziare perché per me è abbastanza ovvio che dovremmo sostenere l’Ucraina. Lo farò finché la guerra non finirà. So che si trovano in una situazione difficile, quindi provo molta empatia per tutti i giocatori ucraini”.

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