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Roland Garros, Zeppieri dopo la vittoria con Bublik: “Con lui devi stare sempre concentrato”
Il tennista romano commenta in conferenza stampa dopo il successo al primo turno a Parigi: “Ho il gioco per dare fastidio a Ruud”

La prima volta non si scorda mai: Giulio Zeppieri ha battuto in cinque set Alexander Bublik regalandosi il primo successo in uno Slam dopo aver passato le qualificazioni in questo Roland Garros. Una vittoria che sa di consapevolezza e di maturità che il ragazzo romano sta acquisendo. Adesso un secondo turno difficile contro Casper Ruud che potrà giocare libero e sgombro mentalmente. Così il tennista azzurro ha parlato ai giornalisti in conferenza stampa:
D: Buonasera, complimenti. Non avevi mai giocato contro Bublik. Con uno come lui che tira forte, che ti fa giocare poco, quanto è stato difficile rimanere in partita dopo due set persi?
Giulio Zeppieri: “Non è facile giocare contro di lui perché è molto imprevedibile. Può fare cose molto spettacolari e regalarti invece punti in momenti importanti. Devi stare concentrato tutto il tempo, non arrabbiarti e non scoraggiarti quando fa ottimi punti, ma sapere poi che possono arrivare degli errori. Io ho avuto pazienza, ho tenuto bene con il servizio, ho annullato palle break anche in dei momenti importanti: sono contento della mia prestazione“.
D: Non hai esultato tantissimo a fine partita. Questione di stanchezza o del tuo carattere?
Giulio Zeppieri: “Quando ho vinto non so perché magari non ho esultato. Non mi è uscito nulla, semplicemente ero molto contento“.
D: Volevo chiederti una cosa: come si prepara una partita con Bublik? Si vede che è un personaggio spettacolare che offre un gioco molto complicato. Mi incuriosisce cosa ti eri preparato e qual era l’idea.
Giulio Zeppieri: “Noi ci siamo concentrati sul mio gioco, senza pensare cosa potesse proporre lui. Mi sono concentrato soprattutto su me stesso, sapendo che di là poteva arrivare qualsiasi cosa. Mi ha battuto solo due volte da sotto e magari me lo sarei aspettato di più. A parte il primo set, lui non ha buttato punti, è stato concentrato, solido, non è venuto spessissimo a rete. Evidentemente anche lui teneva alla partita e non voleva perdere. Oggi (ieri, ndr) è stata particolare: non avevo mai giocato cinque set. Più che fatica fisica, è fatica mentale, sapere anche due set a uno sotto di poterla vincere“.
D: Compimenti Giulio. Ora ci sarà un giorno per ricaricare le batterie e poi ci sarà un giocatore che è totalmente l’opposto di Bublik, ovvero Ruud. Come pensi di doverla affrontare questa partita e cosa ti aspetti da te?
Giulio Zeppieri: “Lui avrà tutto da perdere: difende finale, è numero 4 del mondo, tutte le pressioni ce le avrà lui. Io sicuramente giocherò il mio tennis, proverò a dare il massimo. Secondo me ho anche un gioco che potrebbe dargli fastidio, poi ovviamente cercherò di godermi l’esperienza il più possibile perché comunque giocare contro uno dei primi del mondo è sempre importante e ti può dare qualcosa anche per il futuro per vedere a che punto sei e sono partite che ti possono dare una mano per la crescita, quindi vedremo“.
D: Comunque Ruud non è imbattibile perché Arnaldi a Madrid ci ha vinto. 3 su 5 è un altro sport, ma sicuramente si può tentare.
Giulio Zeppieri: “Parliamo di condizioni completamente diverse di gioco, Madrid è molto veloce, la palla salta tanto. Qua invece le condizioni quest’anno sono un po’ più lente, le palline si appesantiscono subito quindi devi giocare tutti i punti. 3 su 5 è un altro sport: 2 su 3 sono battibili tutti quasi, 3 su 5 giocare con i più forti è un po’ diverso perché magari hanno giocato almeno 50 partite di questo tipo, poi lui (Ruud, ndr) ha già due finali raggiunte l’anno scorso, quindi non è uno che non sa giocare 3 su 5. Sicuramente avrei più chance 2 su 3, però mai dire mai“.
D: Giulio, oggi fai parte di una giornata storica per il tennis italiani: undici tra giocatori e giocatrici al secondo turno e sette giocatori uomini al secondo turno. E’ un risultato importantissimo per il tennis italiano e tu sei uno di questi.
Giulio Zeppieri: “Sì, sono molto contento. Io non ci sto pensando tanto, ma mi fa piacere che tanti giovani stiano arrivando tutti insieme, quindi è una cosa positiva per il tennis. Sono contento di poter farne parte e spero di riuscire ad entrare nei primi 100 il prima possibile“.
Domanda di Vanni Gibertini (Ubitennis): In due anni hai vinto sette partite al Roland Garros: so che l’obiettivo è vincerne sette in un anno solo, ma è difficile confermarsi e questa sicuramente è una conferma. Hai un’affinità particolare con questo posto, oppure questo risultato fa parte di un processo di crescita?
Giulio Zeppieri: “Sicuramente mi piace giocare qui. Sono i migliori campi che si possono trovare e negli Slam do il meglio di me stesso quando gioco. Non era facile riqualificarmi quest’anno, anche se ho avuto un buon tabellone, ma quest’anno ero anche la dodicesima testa di serie quindi era più abbordabile rispetto all’anno scorso. Spero di continuare questa striscia anche l’anno prossimo entrando direttamente in tabellone“.
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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race
Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.
Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.
Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.
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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi
La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.
[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5
Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set
Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.
Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.
Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale
Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5
ATP
Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario
I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr)“. Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.
Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.
La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.
Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.
Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.