Challenger
Matteo Arnaldi, continua l’ottimo 2023: vince il Challenger di Heilbronn e sale al n. 72
Terzo titolo Challenger in stagione per il sanremese, che grazie a questa vittoria si porta alla 72esima posizione del ranking mondiale
Il prosieguo del video è disponibile nella sezione “Sottorete” del sito web di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
Clicca qui per vedere il video completo!
Nella domenica in cui tutti i riflettori erano puntati sulla finale del Roland Garros, dove Novak Djokovic ha scritto nuovamente la storia arrivando allo Slam n.23, in Germania il nostro Matteo Arnaldi si è portato silenziosamente a casa il suo terzo titolo Challenger in stagione. A dire il vero non proprio silenziosamente, perché l’azzurro ha dovuto faticare non poco per sconfiggere a uno a uno i suoi avversari. Da testa di serie numero 5 il sanremese, dopo aver sconfitto al primo turno lo slovacco Gombos e in seguito aver estromesso in 3 set il giocatore di casa Topo, ai quarti di finale se l’è vista con l’esperto terraiolo Jaume Munar, seconda forza del seeding. Lo spagnolo si trovava in vantaggio 2-1 nei precedenti, con la vittoria dell’anno scorso al Challenger di Perugia e quella di rilievo di quest’anno al Master 1000 di Madrid. L’italiano, invece, lo aveva battuto un paio di mesi fa sulla terra rossa di Barcellona e voleva riagganciarlo nei confronti diretti. Ci è riuscito, e come. Dopo aver perso il primo parziale nettamente, l’italiano ha reagito e ha messo i giochi in parità. Nel terzo set Matteo ha dovuto recuperare da uno svantaggio di 3-5; ci è riuscito e sul 5-5 la partita è stata sospesa. Il giorno successivo pochi punti, ma decisivi, sono stati giocati e l’italiano ne ha concesso solo 1 contro gli 8 che gli hanno permesso di approdare in semifinale. Qui lo attendeva un altro spagnolo, l’ex numero 40 al mondo Pedro Martinez. In un match durato 2 ore e 25 minuti per soli due set il 22enne di Sanremo è stato bravo a giocare bene nei punti importanti e si è portato a casa il match con il punteggio di 7-6(4) 7-5.
Nella finale Arnaldi ha incrociato la racchetta con il classe 2000 argentino Diaz Acosta. L’inizio del match non è stato per niente semplice per Matteo, che ha dovuto fronteggiare due palle consecutive per il 5-1 a favore dell’avversario. Non è riuscito, però, l’argentino a concretizzarle, e da lì è iniziata la vera e propria rimonta dell’azzurro che è stato in grado di portare l’avversario al tie-break. La vittoria di quest’ultimo è stata l’inizio di un autentico assolo per l’italiano, che in appena 27 minuti ha conquistato il secondo set per 6 giochi a 1. Quarto titolo Challenger in carriera per il ligure, che ancora una volta sta mostrando i miglioramenti che lo stanno portando a essere un giocatore temibile sulla terra rossa. Casper Ruud (sconfitto a Madrid quest’anno) ne sa qualcosa e gli appassionati italiani sperano che il ligure riesca a mettere in difficoltà tanti altri giocatori anche sul cemento e sull’erba, perché il gioco ce l’ha, il talento ce l’ha, e la voglia di vincere non gli manca. Vedremo cosa ci regalerà in futuro. Intanto, Arnaldi si aggiudica il best ranking, al n.72 ATP, diventando il quinto italiano in ordine di ranking (davanti a Cecchinato). Posizione che gli consente certamente di entrare direttamente in tabellone in molti degli eventi ATP delle prossime settimane.
Andrea Binotto