Continuano le faide tra l’ex numero 23 al mondo e la WTA. Questa volta la tennista ucraina ha fatto sapere – senza però rivelare molti dettagli causa riservatezza dei documenti – che la WTA ha aperto un’inchiesta sul suo allenatore, Mykyta Vlasov. Tutto parte da una conversazione tra Tsurenko e Steve Simon tenutasi a marzo, nella quale l’amministratore delegato della WTA aveva esplicitamente detto a Lesia che “i tennisti russi e bielorussi possono avere la loro idea sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina” e che “le loro opinioni non dovrebbero turbare nessuno”. L’ucraina, di fronte a tali parole, si era indignata e si era dovuta ritirare dal torneo di Indian Wells a causa di attacchi di panico avvertiti dopo la conversazione con Simon. Ci si aspettava che il CEO della WTA esprimesse un proprio giudizio o emanasse un qualche tipo di regolamentazione riguardo le tenniste russe e bielorusse che supportano la guerra, ma così non è stato. E non solo, perché Tsurenko dice chiaro e tondo, senza peli sulla lingua: “Dopo la mia dichiarazione pubblica nessun funzionario della WTA mi ha contattato per chiarire le circostanze e l’oggetto del mio reclamo”. Questo, dice la 34enne di Volodymyrec’, “è il fallimento morale per il direttore di un’azienda. Stavo aspettando che qualcuno aprisse un’inchiesta, ma la notizia è stata ignorata e accantonata quando io invece ero stata abusata mentalmente”.
Noto è anche il video pubblicato sui social dalla tennista russa Anastasia Gasanova, nel quale “giustificava” ed esponeva le ragioni chiave che hanno portato il Presidente Vladimir Putin a dare il via alla guerra. Un’altra giocatrice ucraina – Marta Kostyuk – aveva denunciato un allenatore russo che aveva espresso verbalmente un appoggio a Putin. In entrambi i casi la WTA non si è fatta sentire e ha lasciato correre.
E qui entra in gioco Mykyta Vlasov, che dopo l’inerzia della WTA ha voluto lui stesso iniziare ad indagare sulle azioni di Steve Simon, chiedendo alla WTA di approfondire il caso. Quello che è successo, però, è che la Women’s Tennis Association ha inviato una lettera alla tennista ucraina in cui veniva informata che l’inchiesta sì era stata aperta, ma contro il suo allenatore. “Mi sento come se la WTA stia, con tanto sforzo, cercando di mettermi pressione. Non posso credere che nel nostro mondo civilizzato sia ancora possibile vedere giochi sporchi da parte del CEO di una società. Per giunta quest’ultimo sta cercando di evitare in ogni modo la responsabilità connessa alle proprie azioni e utilizzerà qualunque mezzo per rimanere fuori da questa vicenda”. Queste le ultime parole della tennista ucraina che appare visibilmente scossa, indignata e delusa dall’associazione che dovrebbe rappresentarla. Steve Simon, come detto e come si può tranquillamente pensare, non ha ancora dato spiegazioni e non si sa se le darà riguardo questa terribile vicenda. Non ci rimane che aspettare e sperare che la WTA decida di esprimersi.