Nei dintorni di Djokovic: venti di Nole

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Nei dintorni di Djokovic: venti di Nole

Sono trascorsi vent’anni dalla prima vittoria di Novak Djokovic a livello professionistico. Partiamo da quel giugno 2003 per ripercorrere la carriera del fenomeno di Belgrado attraverso dati, curiosità ed aneddoti delle sue tante prime volte. E l’intreccio con le carriere dei suoi grandi rivali, Roger Federer e Rafa Nadal

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Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto: Roberto dell'Olivo)
 

Vent’anni. Tra qualche giorno saranno passati vent’anni esatti da quando un ragazzo di Belgrado, che ne aveva compiuto da poco sedici, vinse il suo primo match ufficiale a livello professionistico. E non contento, per far capire da subito che non era uno qualsiasi, vinse anche il torneo. Di chi stiamo parlando lo avrete già capito: Novak Djokovic, colui che una decina di giorni fa ha conquistato il suo 23esimo torneo del grande Slam, record assoluto in campo maschile.
E mentre appassionati e addetti ai lavori già si interrogano se il prossimo mese a Wimbledon il fuoriclasse serbo riuscirà addirittura a migliorare questo primato, aggiungendo un altro trofeo a questa prestigiosa collezione ed eguagliando così l’australiana Margaret Smith Court nella classifica assoluta dei plurivincitori Slam, noi abbiamo pensato di ripercorrere l’incredibile carriera di Nole partendo da quella prima vittoria. Per poi “surfare” tra tante altre sue prime volte (non tutte, sennò non finivamo più), aggiungendo qualche dato curioso qua e là, una spolveratina di aneddoti ed un pizzico dell’intreccio con le carriere dei suoi più grandi rivali: Roger Federer e Rafa Nadal. Nel suo discorso dopo la vittoria al Roland-Garros, infatti, Nole ha voluto sottolineare come non sarebbe diventato il giocatore che è oggi e non avrebbe ottenuto tutti questi successi se non si fosse dovuto confrontare per tutta la sua carriera con questi due incredibili fuoriclasse. Quindi non possiamo ripercorre la sua strada senza dare un’occhiata alla loro.

IL PRIMO TITOLO NON SI SCORDA MAI
Partiamo allora da quel giugno 2003. Il sedicenne Novak Djokovic, da qualche anno trasferitosi all’Accademia di Nikki Pilic a Monaco, aveva fatto il suo esordio a livello Future, perdendo, proprio qualche mese prima nella capitale bavarese. Ma dopo un’altra sconfitta nel primo torneo del circuito satellite che si disputava nella neocostituita Unione statale di Serbia e Montenegro (subentrata a febbraio alla Repubblica Federale di Jugoslavia, già composta dalle sole ex repubbliche jugoslave della Serbia e Montenegro, cancellando così l’ultimo legame, il nome – peraltro mai riconosciuto dalla comunità internazionale -, con la “vecchia” Jugoslavia di Tito) ecco che al Tennis Club Crvena Zvezda di Belgrado arriva la prima vittoria a livello ITF, contro il connazionale Madjarovski, classificato tra i primi 500 al mondo. Ma il giovane Nole non si ferma lì e infila altre quattro vittorie per alzare il suo primo trofeo in campo professionistico. Curiosità: Djokovic ai tempi era tesserato per il TK Partizan, il club belgradese dove era cresciuto tennisticamente prima di trasferirsi alla corte di Pilic, storico sodalizio rivale – a partire dagli sport più popolari come il calcio e il basket – proprio della Crvena Zvezda, di cui peraltro Nole è da sempre grande tifoso.

Novak Djokovic a 16 anni con la maglia del TK Partizan (foto: archivio TK Partizan)

La vittoria porta al giovane Novak i primi punti ATP e di conseguenza il primo ingresso nel ranking, alla posizione n. 767. Se dividiamo per due, sono più o meno le sue attuali settimane di permanenza al n. 1… Non possiamo però chiudere il capitolo della sua prima vittoria, senza andare a vedere come già in quei giorni il suo destino stava iniziando ad intrecciarsi con quelli di Federer e Nadal. Infatti, mentre Nole vinceva i suoi primi match “pro” anche gli altri due erano alle prese con delle loro prime volte. E che prime volte, soprattutto una! Rafa faceva il suo esordio a livello Slam a Wimbledon, conquistando anche le sue prime vittorie e raggiungendo il terzo turno. Sì, proprio Wimbledon 2003, quello del primo trionfo Slam di Roger Federer. Pare incredibile a farci caso adesso: pochi giorni dopo il primo trionfo ITF di Nole, iniziava di fatto l’epopea dei Big Three, con la conquista del primo dei loro 65 Slam complessivi.

Nella seconda parte del 2003, dopo altre due semifinali raggiunte sempre nello stesso circuito di tornei ITF a Belgrado che gli permettono di salire nel ranking di un’altra sessantina di posizioni, Djokovic gioca solo (e poco) a livello juniores, ma dopo la semifinale a gennaio nel singolare junior dell’Australian Open, inizia a dedicarsi esclusivamente ai tornei “pro”. Disputerà solo ancora un torneo junior qualche mese dopo, vincendo in agosto la European Summer Cup a Verona.
A febbraio fa il suo esordio a livello Challenger, sempre nella natia Belgrado. Anche in questo caso inizia con una sconfitta e ad infliggergliela è un tennista svizzero. Ovviamente non Federer, che proprio in quei giorni, dopo la vittoria all’Australian Open, saliva per la prima volta al vertice della classifica mondiale. A batterlo, tanto per confermare quanto i loro destini si stessero già intrecciando, è l’amico di infanzia di Roger e suo compagno di allenamenti a livello juniores, Marco Chiudinelli. Ok, volete sapere cosa stava facendo Rafa? Ebbene sì, erano giorni importanti anche per lui. Già top 50 da qualche mese, dopo aver raggiunto qualche settimana prima ad Auckland la prima finale ATP, in quel primo weekend di febbraio faceva il suo esordio in Coppa Davis. E come poteva esordire, a 17 anni, il più grande fighter della storia del tennis se non vincendo il singolare decisivo contro Stepanek per il 3-2 Spagna?

LEGGI A PAGINA 2 Dal debutto in Davis ai primi successi

LEGGI A PAGINA 3 Il primo Slam e l’inizio dell’Era Nole

LEGGI A PAGINA 4 Il Nole Slam, il Buco Nero e la Leggenda

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