Dalla Sardegna al Campo 1 di Wimbledon per amore del tennis (e di Sinner)

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Dalla Sardegna al Campo 1 di Wimbledon per amore del tennis (e di Sinner)

Il Racconto di tre appassionati italiani dai primi posti della fila di Wimbledon, presenti per Sinner, Giorgi, Sonego e Berrettini

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Dopo avervi raccontato a inizio settimana la storia dei tre italiani capaci di conquistare un biglietto per il Centre Court di Wimbledon, la nostra piccola rubrica di storie dalla mitica ‘Queue’ dei Championships continua. Nella giornata di mercoledì abbiamo incontrato attorno ai campi 4, 5 e 6 (che stanno di fronte al Centrale) un gruppo di tifosi arrivati direttamente dalla provincia di Cagliari. Un progetto, il loro, architettato da tanti mesi e, grazie alla dedizione e alla passione per il tennis, anche perfettamente riuscito. La loro idea di entrare nel tempio del tennis è nata praticamente un anno fa, con l’iscrizione al ballot di Wimbledon, la storica estrazione di un determinato numero di appassionati che iscrivendosi potrebbero vincere la possibilità di acquistare i biglietti per i Championships. Non pensando di essere tra i fortunati, nel mese di dicembre hanno comprato biglietti aerei a prezzi non eccessivi e successivamente l’alloggio a Londra.

Il terzetto, formato da Marco Tidu, Fabio Perdighe e Alessandro Vargiu ha subito riconosciuto il direttore Scanagatta e sono rimasti a vedere dietro di lui il match perso da Camila Giorgi contro Gracheva, nel day 3. Non era però il loro primo giorno a Wimbledon, dal momento che già in occasione del primo lunedì avevano affrontato la tediosa fila di Wimbledon Park, entrando nei ground addirittura alle 15.30 dopo dei ritardi nei controlli di sicurezza agli ingressi (così è stato riferito loro dagli stewards).

Dopo aver comprato un semplice biglietto ground (accesso libero ai campi dal n. 3 al n. 18, al costo fisso di 27 sterline, circa 30 euro, fino al secondo lunedì) per il day 1, mercoledì i tre sardi hanno provato il colpo grosso. Si sono presentati all’ingresso della fila ben prima dell’alba, verso le 4 del mattino, muniti di sacco a pelo. Per l’appunto, dopo la pioggia incessante del martedì, le temperature a Londra sono scese fino a toccare minime di 10 gradi, accentuati dalla zona aperta e umida in cui parte ‘The Queue’. Come se non bastasse, ovviamente il parco si era trasformato nelle 12 ore precedenti in un vero e proprio pantano che faticava a riassestarsi.

L’arrivo così anticipato ha permesso però ai tre di essere appena dietro la sfilza di tende da campeggio piantate dalle persone in fila da oltre 24 ore per assicurarsi il Campo Centrale. Infatti solo per chi si posiziona tra i primi 500 della coda giornaliera (segnalata da una grossa bandiera gialla, mentre quella per il giorno successivo è indicata da un bandierone verde) c’è la possibilità di comprare i biglietti del Centre Court. Marco, Fabio e Alessandro però non rientravano in questo gruppo. Poco male però, perché mercoledì l‘obiettivo era vedere Jannik Sinner sul Campo 1. I biglietti a disposizione per Campo 1 e Campo Centrale ogni giorno sono 500 per ogni campo. Dopo aver oltrepassato il primo controllo ed aver imboccato il sentiero parallelo a Church Road, uno steward ha detto loro che c’erano ancora dei biglietti disponibili per il Campo 1. Detto fatto: Sinner-Schwartzman era ormai certezza.

Per distinguere le persone in fila per biglietti distinti (Centrale, Campo 1, Campo 2 o ground), gli steward consegnano dei braccialetti a chi ha intenzione di comprare il biglietto per uno stadio (tutto fuorché ground). E il peso di tutti questi sacrifici viene poi ripagato da un quadro dei prezzi non proprio inaccessibile. Ecco uno specchietto, disponibile anche nella guida alla coda che consegnano gli stewards all’ingresso, con i prezzi.

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