Challenger sfortunati per Zeppieri e Gigante: si fermano a un passo dal traguardo

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Challenger sfortunati per Zeppieri e Gigante: si fermano a un passo dal traguardo

A Karlsruhe Zeppieri è costretto al ritiro dopo aver vinto il primo set mentre a Milano l’argentino Facundo Diaz Acosta rompe le uova nel paniere ai tre italiani

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Facuando Diaz Acosta
 

Al Challenger 75 di Karlsrhue (Baden-Wuerttemberg, terra battuta) molto probabilmente sarebbe stato il nostro Giulio Zeppieri ad alzare il trofeo se un infortunio non l’avesse fermato sul più bello. E sarebbe stata una vittoria più che meritata per l’ottimo torneo disputato e per come stava dominando la finale contro il cileno Alejandro Tabilo che aveva subito un netto 6-2 nel primo set .

Poi il fattaccio nel primo scambio della seconda partita quando Zeppo su un diritto abbastanza angolato (ma non troppo) di Tabilo incespicava malamente e si scavigliava, subendo il più classico degli infortuni da giocatore di basket. La cosa appariva subito piuttosto seria, tanto che veniva trasportato di peso per essere sottoposto a un infinito medical time-out che durava 10 minuti buoni ma non sortiva alcun effetto. Infatti il tentativo di tornare in campo durava pochi scambi, sufficienti per capire come non fosse assolutamente in grado di muoversi, se non per andare a rete a stringere la mano all’avversario. Davvero un peccato che il bel torneo di Giulio si sia concluso con un po’ di amaro in bocca, che però non ci deve far dimenticare le belle prestazioni nei turni precedenti, in particolare contro Benoit Paire e in semifinale contro Zsombor Piros (n.113 ATP), in entrambi i casi recuperando un set di ritardo. Zeppo risale comunque al n.117 ATP, ad una manciata di posizioni dal suo best e l’ingresso in top 100 sembra davvero dietro l’angolo. Per Tabilo è la terza vittoria Challenger in carriera dopo Guayaquil 2021 e Francavilla due mesi fa.

A proposito di amaro in bocca, le ultime curve del Challenger 75 di Milano (terra battuta) ce ne hanno riservato parecchio. Il torneo infatti a un certo punto sembrava un ballo di gala riservato ai giovani talenti azzurri, con tre di loro (Gigante, Cobolli e Darderi) a presidiare le semifinali., mentre più discosto, quasi ospite indesiderato si era seduto l’argentino Facundo Diaz Acosta. Ma evidentemente il 22enne nativo di Buenos Aires aveva ben altri piani che non reggere lo strascico al vincitore. Così, dopo aver liquidato in semifinale un comunque volitivo Flavio Cobolli, batteva facile in una finale a senso unico (6-3 6-3) Matteo Gigante che perdeva tre volte il servizio senza mai riuscire a restituire il favore, confermando di soffrire molto i mancini come lui. Il vincitore si porta a casa il quarto Challenger in carriera, il terzo di questo 2023, che gli permette di entrare finalmente, per la prima volta in carriera, in top 100, per la precisione al n.96. Con sua grande gioia come ha commentato dopo la premiazione. “Chiunque inizia a giocare a tennis vorrebbe diventare top 100 per poter vivere di questo sport. Ma la cosa è incredibilmente difficile e da questo momento il mio compito sarà di mantenere questo livello e di occuparmi delle cose da migliorare, tra le quali forse anche la futura programmazione”.

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