Al Challenger di Francavilla Benoit Paire si ferma in finale

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Al Challenger di Francavilla Benoit Paire si ferma in finale

Vince il cileno Alejandro Tabilo in due set. Successi anche per il 17enne ceco Mensik a Praga, per Medjedovic a Mathausen e per Alexandar Vukic a Busan

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Alejandro Tabilo - Instagram
 

Francamente un po’ ci dispiace che al Challenger di Francavilla non sia stato Benoit Paire a sollevare il trofeo. Dopo anni molto difficili il 33enne di Avignone, che ricordiamo in marzo aveva già vinto al Challenger di Puerto Vallarta, appare finalmente una persona e un giocatore recuperato. Almeno stando agli ultimi risultati e soprattutto a quanto abbiamo visto durante la settimana abruzzese. Benoit è sempre apparso molto tranquillo durante le partite ed estremamente rilassato fuori dal campo, tanto da mangiarsi un panino nei vialetti del Circolo prima di un match o da prestarsi sorridente a un selfie o alla firma degli autografi, tanto da diventare ben presto il vero beniamino dei tifosi. Questo nonostante nel corso del torneo abbia dato parecchi dispiaceri ai nostri tennisti, avendo battuto in sequenza Giorgio Tabacco (annullando cinque match point), Alessandro Giannessi, Gianluca Mager e Lorenzo Giustino. Non importa, il tifo è sempre stato per lui, e non ha ovviamente fatto eccezione la finale in cui però il francese si è improvvisamente perso e il suo aplomb si è presto trasformato in rassegnazione. Alejandro Tabilo (n.190 ATP) è infatti quasi sempre riuscito a prendere l’iniziativa con le sue belle sbracciate mancine, senza mai lasciare una vera chance all’avversario, fino a confezionare il 6-1 7-5 finale. In ogni caso Benoit risale al n.148 ATP, che non sarà granché in confronto alla diciottesima posizione che aveva raggiunto nel 2016, ma è comunque un bel segnale di vitalità, sempre sperando che il suo cielo non torni a rannuvolarsi. Chi invece è felice senza se e senza ma è il 25enne cileno che vince il suo secondo Challenger (a Guayaquil nel 2021 il precedente) e risale al n.150, anche lui lontano da quel n.64 raggiunto l’anno scorso. Si conclude così il torneo di Francavilla, ben organizzato dal Circolo Tennis di Valle Anzuca e ottimamente diretto da Gianluigi Quinzi che ha replicato l’esperienza dello scorso anno, portando qui anche alcuni giovani della Piatti Tennis Academy (dove allena) tra i quali ci ha colpiti il 17enne Lorenzo Carboni che, pur sconfitto nelle qualificazioni dall’esperto tedesco Sebastian Fanselow (n.356), ha molto ben impressionato.

Come ci ha molto impressionati il suo coetaneo ceco Jakub Mensik che al Challenger 75 di Praga (terra battuta), entrato in tabellone grazie a una wild card, è arrivato a sollevare il trofeo tra la sorpresa generale, compresa quella del tedesco Dominik Koepfer che dall’alto della sua classifica (n.149) si sentiva probabilmente predestinato alla vittoria. Non la pensava allo stesso modo l’ex n.3 del mondo a livello giovanile (finalista agli AO Junior 2022) che in finale si è sbarazzato del più titolato avversario col punteggio di 6-4 6-3. Per lui è ovviamente la prima vittoria Challenger che va a far compagnia ai cinque successi già incamerati a livello ITF. Grazie a questo risultato il nativo di Prostejov fa anche un bel balzo in classifica salendo al n.248, quinto miglior giocatore ceco, candidandosi a rinverdire la prestigiosa tradizione del suo paese, ove non bastassero Jiri Lehecka e Tomas Machac.

Un’altra giovane stella che brilla sempre più nel panorama tennistico internazionale è quella del 19enne Hamad Medjedovic che ha vinto con bella autorità il Challenger 100 di Mathausen (terra battuta), cedendo un solo set in tutto il torneo proprio nel match di finale (6-2 6-7 6-4) contro l’austriaco Filip Misolic (n.129 ATP). Tra l’altro il giovane serbo si era assicurato in semifinale il prestigioso scalpo di Dominic Thiem che aveva appena finito di dire che sentiva buone sensazioni. Per il pupillo di Djokovic arriva così il terzo sigillo a livello Challenger (Sauerland 2022 e Szekesfehervar 2023 i precedenti), impreziosito dal nuovo best alla posizione n.165.

Si giocava anche sul cemento coreano di Busan dove ha vinto l’australiano Alexandar Vukic che in finale ha approfittato del ritiro del connazionale Max Purcell sul punteggio di 6-4 1-0 in suo favore. Per il 27enne nativo di Sydeny è la seconda vittoria a livello Challenger dopo quella di Bangalore lo scorso anno. Con questo successo migliora anche il proprio best alla posizione n.101 ATP.

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