Wimbledon, Swiatek: "Poco da dire, Elina ha giocato meglio di me"

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Wimbledon, Swiatek: “Poco da dire, Elina ha giocato meglio di me”

La N.1 del mondo dopo la sconfitta con Svitolina: “Commettevo sempre gli stessi errori, qualcosa oggi non funzionava”

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Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Con onestà Iga Swiatek sintetizza la sconfitta arrivata oggi per mano della ventottenne ucraina Elina Svitolina. Contro pronostico è infatti lei ad accedere alla semifinale del torneo di Wimbledon dopo aver battuto la numero 1 della classifica WTA con il punteggio di 7-5 (5)6-7 6-2 in poco meno di tre ore di gioco. Gran tennis, quello espresso oggi dalla numero 76 del ranking, capace di giocare con maggior libertà della propria avversaria che, nonostante la delusione, si è complimentata per il suo coraggio dichiarando che tiferà per lei.

D. Iga, oggi è stata dura… Cos’è successo?

“Difficile da dire ora, anche perché ho perso e non sono di certo soddisfatta. So di aver dato tutta me stessa. Forse non è stata la mia migliore prestazione, quella di oggi, ma Elina ha giocato molto bene, quindi congratulazioni a lei. Lavorerò di più per essere più costante negli anni futuri e per giocare meglio.”

D. Durante la chiusura del tetto ti sei avvicinata al tuo angolo: cosa vi siete detti?

“Quando il tetto si stava chiudendo, ho avuto la possibilità di parlare con il mio allenatore fuori dal campo, inoltre volevo anche ricevere feedback da Maciej e Daria. Beh, non voglio rivelare esattamente quello che mi hanno detto perché è quello su cui stiamo lavorando… Non ero sicura su cosa avrei dovuto concentrarmi perché mi sentivo come se stessi commettendo più o meno sempre gli stessi errori: a volte, quando qualcosa non funziona, è difficile trovare il motivo perché, forse, ce n’è più d’uno.”

D. Oggi sembrava che il tuo diritto, soprattutto, ti tradisse nei momenti peggiori…

“Di sicuro non è andata bene come nelle partite precedenti. Oggi non mi sentivo di poter giocare il mio miglior gioco, ma ho dato tutta me stessa in tutto quello che potevo fare. Certo, sì, il mio diritto non era il massimo, ci lavorerò ancora. Ma onestamente, è difficile per me indicare una cosa specifica che non abbia funzionato. Penso che Elina nel complesso abbia giocato in modo aggressivo e dando il massimo in ogni colpo. Mi è parso abbia giocato in modo diverso rispetto a prima, rispetto a quando giocavamo sulla terra battuta un paio di anni fa… Di sicuro ho commesso alcuni errori che non avrei dovuto commettere, ecco perché ho perso.”

D. Elina è diventata una delle beniamine dal pubblico, quasi una giocatrice britannica acquisita, ora che non ci sono più giocatori britannici. Pensi che la folla l’abbia ispirata?

“Sinceramente non ascolto proprio le voci delle persone tra la folla, quindi è difficile per me dire per chi tifassero. Pensavo il tifo fosse più uniforme, ma in realtà non mi interessa…”

D. Cosa ne pensi della tua avversaria?

“Penso che nel complesso, guardando alla sua carriera, un titolo Slam sarebbe sorprendente, soprattutto considerando che è tornata a giocare dopo essere diventata madre. Ma sì, sicuramente tiferò per lei, soprattutto perché ci piaciamo come persone: gliel’ho ho detto, sotto rete, che speravo avrebbe vinto il torneo.”

D. Cosa ha fatto Elina che forse non ti ha permesso di giocare al meglio oggi? Hai sottolineato prima come sembrasse giocare in modo diverso rispetto a quando l’avevi affrontata in passato. Cosa c’era di diverso oggi?

“Penso che abbia giocato con più libertà e più coraggio. A volte lasciava davvero andare il braccio e la palla usciva molto, molto velocemente. Non so se avesse giocato così prima perché avevamo giocato solo una volta a Roma… Ma oggi ha tenuto un ritmo molto alto e fatto partire dei colpi veramente forti. Ci vuole coraggio, per vincere partite come queste, e lei ce l’ha avuto. Brava!”

Traduzione di Matteo Trombacco

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