Inizia la grande settimana del Challenger di Verona con l'esibizione di Fabio Fognini

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Inizia la grande settimana del Challenger di Verona con l’esibizione di Fabio Fognini

Al Circolo Tennis Scaligero protagonisti assoluti Fabio Fognini in esibizione e Marco Speronello, il dominatore del circuito Open

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Viktor Galovic, Fabio Fognini e il sindaco di Verona Damiano Tommasi (Ufficio Stampa, Challenger Verona 2023)
 

Archiviati i risultati dei Challenger di Tampere (Finlandia, vittoria di Sumit Nagal), di Amersfoort (Olanda, terra battuta) dove il successo è andato a Maximilian Marterer e di Pozoblanco (Spagna, con finale tra Ficovich e Grenier). Abbiamo subito deciso di puntare i nostri riflettori sul Circolo Tennis Scaligero di Verona che per una settimana abbondante (dal 23 al 30 luglio) ospiterà il grande tennis internazionale con il suo Challenger 100. La settimana è abbondante perché gli organizzatori hanno sfruttato la disponibilità di Fabio Fognini per offrire nella serata di sabato una succulenta anteprima al numerosissimo pubblico che ha gremito fino all’inverosimile gli spalti. Il tennista ligure è infatti stato protagonista di un match di esibizione contro il Direttore del Torneo Viktor Galovic che ha sì appeso la racchetta al chiodo ma su un campo da tennis ci sa ancora fare eccome. Ma il palcoscenico era ovviamente tutto per Fognini che ha deliziato il pubblico con alcune giocate delle sue, accompagnate spesso da commenti scherzosi con Galovic stesso e il giudice arbitro. Insomma il suo habitat naturale e in questo caso non c’era nemmeno da temere che arrivasse un warning.

Per la cronaca il match è stato vinto con il punteggio di 7-5, 6-4 da Fognini che, subito dopo la doccia, ha preso la macchina per andare a Zug (capoluogo dell’omonimo cantone) dove da lunedì parteciperà al Challenger 125 elvetico. E la settimana successiva il nostro ex top10, sempre alla ricerca della sua forma migliore, ha ottenuto una wild card per il Challenger 125 di San Marino dove sarà protagonista assoluto. Una volta esauriti i convenevoli mondano/tennistici qui a Verona si è anche iniziato a giocare sul serio con il tabellone di qualificazione che vedeva ai nastri di partenza ben 14 azzurri.

E proprio un derby è stato l’incontro più interessante di giornata con Samuel Vincent Ruggeri che ha avuto la meglio 6-3 5-7 6-3 su Marco Speronello. Del 21enne di Alzano Lombardo abbiamo scritto spesso perché lo riteniamo uno dei prospetti più interessanti nel già ricchissimo panorama nazionale e sicuramente avremo ancora modo di occuparci di lui. Ma nell’occasione vorremmo piuttosto parlare di Marco Speronello, il 32enne da Montebelluna, talento precoce e professionista mancato. Esordì tra i professionisti a soli 13 anni e tutti erano pronti a scommettere sul suo abbacinante talento, senonché il ragazzo non aveva un carattere facile e la disciplina non era davvero il suo forte. Così Marco, fisico filiforme, bracco sinistro completamente tatuato e aspetto da front man di una band heavy metal, a soli 23 anni decise di lasciar perdere col professionismo per dedicarsi all’insegnamento (al suo Circolo di Bassano del Grappa) e ai tornei Open di cui è diventato implacabile collezionista. I suoi sono tornei a km zero perché è raro che esca dal suo amato Triveneto, ma anche così le sue vittorie sono arrivate allo strabiliante numero di 106, con l’ultima proprio la settimana scorsa a Bardolino. La sua è una scelta ovviamente più che legittima, e che ultimamente stanno facendo in parecchi, anche se considerando il suo potenziale non si può che rammaricarsi per l’evidente spreco di talento. Sintesi perfetta della sua non carriera sono le stesse parole del protagonista: “Quando stavo per cominciare, ho smesso”. Qui a Verona aveva avuto una wild card per le qualificazioni e non è andato lontanissimo dal confezionare la sorpresa ai danni del talentuoso Samuel Vincent Ruggeri che però alla fine è riuscito a imporsi. Anche perché Speronello era evidentemente un po’ spaesato nel ritrovare questi palcoscenici: gli mancava l’abitudine ai raccattapalle e non sapeva resistere alla tentazione di improvvisare siparietti con l’avversario, proprio come se stesse giocando al suo circolo. Non avrà mai vinto un torneo da professionista ma si è sicuramente guadagnato un posto nei nostri cuori.

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