Il primo nome femminile che arriva sul tabellone delle semifinali del Citi Open è quello di Jessica Pegula che, in 2h9′ di gioco e con un risultato di 4-6 6-3 6-4, piega la racchetta di un’Elina Svitolina che sta in ogni caso dimostrando di essere tornata. Dopo un primo set di svantaggio, in cui la rincorsa affannata dell’avversaria non le concede mai l’opportunità di rimonta, la ventinovenne n.4 del ranking mondiale non si fa problemi a resettare quanto (dis)fatto e a iniziare il secondo parziale con un ritmo e un atteggiamento diversi: apre con un filotto di tre game che le dà respiro e le assicura un buon margine (di cui, tuttavia, dimostra di non aver bisogno). Similmente va nel terzo: i due game iniziali in tasca a Pegula – con Svitolina che perde il servizio nel primo – e un distacco sempre crescente tra le due giocatrici che, fatta eccezione per il nono gioco (tredici punti giocati e due match point annullati), mostra in anteprima le sorti del match.

Segue quello di Pegula il nome di Liudmila Samsonova, che mette a segno una vittoria facile in due set (6-4 6-2) contro Marta Kostyuk. Tanti i giochi del primo set arrivati ai vantaggi, da segnalare fra gli altri il quinto durato ben quattordici punti (e incassato dall’ucraina). Meno combattuto il secondo parziale in cui, dopo un turno di battuta tenuto da Kostyuk in apertura, Samsonova realizza un filotto di quattro game che la fa volare rapidamente verso la vittoria. La rallenta un solo altro game, peraltro perso durante un proprio turno di battuta, ma nessun vero ostacolo: la semifinale sarà contro la testa di serie numero 3 Coco Gauff vittoriosa su per 6-1 6-2.

Doppia vittoria in giornata per la greca n.9 al mondo sul cemento di Washington: Maria Sakkari batte agli ottavi in due set (7-5 6-2) Leylah Fernandez e sempre in due set sigilla il match dei quarti contro Madison Keys con un doppio 6-3. Dai punteggi sembrerebbe quasi aver fatto meno fatica contro la canadese n.88 del ranking che contro la statunitense n.16. Nel dettaglio, la partita contro Keys vede un degno testa a testa per tutta la prima metà del primo parziale, fino al settimo gioco; dopodiché quello che ha tutta l’aria di essere un black out colpisce la racchetta dell’americana e ne blocca il gioco. Così anche nel secondo set, la greca non ci pensa due volte ad accelerare la corsa alla semifinale (e a Pegula), arrivata forse più facilmente del previsto.