[2] A. Sabalenka b. P. Martic 6-3 7-6(5)

Esordio combattuto all’Omnium Banque Nationale di Montreal per Aryna Sabalenka, che riesce ad avere la meglio 6-3 7-6(5) della croata Martic solo dopo quasi due ore di gioco. La bielorussa è brava a gestire una giornata in cui una delle sua armi principali, il servizio, è croce e delizia: a fine partita mette a segno tredici ace, ma anche otto doppi falli. Martic cerca di approfittare della situazione, rispondendo profondo e variando il gioco con lo slice di rovescio. Nel primo set, però, Sabalenka non si fa destabilizzare, resta aggressiva, chiudendo molti punti a rete, e capitalizza al meglio il break ottenuto nel quarto gioco. Dopo aver vinto il parziale per 6-3, la bielorussa ha un piccolo calo in avvio di secondo e si trova subito indietro nel punteggio sul 2-0. Martic fa così gara di testa all’inizio, ma Sabalenka non ci sta e nel cuore del set reagisce: con una serie di break e contro break riesce portare il set al tiebreak che poi a chiudere sette punti a cinque.

D. Collins b. [8] M. Sakkari 6-4 6-2

Sconfitta, invece, all’esordio per Maria Sakkari, fresca finalista del WTA 500 di Washington, contro l’americana Danielle Collins. L’attuale numero 48 del mondo si dimostra nuovamente una giocatrice di alto livello sul cemento, di gran lunga la sua superficie preferita. La partita prende subito una brutta piega per Sakkari che si ritrova sotto 1-5, salvo poi dar prova di tutta la sua capacità di lottare. Rientra, infatti, sul 4-5, ma non basta: Collins le strappa di nuovo il servizio e chiude 6-4. Secondo set ricco di break e contro break, in cui Collins riesce ad avere la meglio per 6-2 e che si segnala anche per un momento di tensione tra le due giocatrici. C’è, infatti, un battibecco su una palla colpita in malo moda da Sakkari e finita tra gli spettatori a bordo campo. Collins si lamenta con la giudice di sedia, che non è intervenuta per sanzionare o richiamare la greca, e poi finisce a discutere a distanza in modo animato con la stessa avversaria, prima di riprendere il gioco.

Sara Zabeo