US Open, Travaglia ottimista: "Se continuo così posso ambire al mio best ranking"

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US Open, Travaglia ottimista: “Se continuo così posso ambire al mio best ranking”

L’azzurro punta in alto dopo essersi qualificato e aver ben figurato contro Tommy Paul. “Non ho mai smesso di lavorare duramente”

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Stefano Travaglia - US Open 2022 (foto Ubitennis)
 

Travaglia ottiene una bella qualificazione allo US Open, poi perde da Tommy Paul in quattro set giocando una buona partita. Sicuramente buono il bilancio del tennista azzurro in questo torneo. Ecco le sue sensazioni raccontate nella conferenza stampa del post partita.

D: Stefano, te ne vai da New York di buon umore?

Travaglia: “Sì, sono partito dal primo turno di qualificazioni che ero sotto di un set. Sono state qualificazioni dispendiose. Ho espresso un buon livello di gioco ma soprattutto sono stato bravo a livello mentale perché nei tre turni di quali sono rimasto sempre attaccato e quando ho avuto la possibilità di far girare le partite l’ho fatto. Paul sicuramente è un giocatore che arriva da un momento di fiducia che gioca sulla sua superficie preferita. I primi due set sono stati a senso unico, nel terzo ho provato a mettere una marcia in più. Sono state due ore e mezza di alto livello da cui posso prendere diversi spunti su cui lavorare”.

D: Hai la sensazione di poter ritornare su questi livelli? Senti di poter dare ancora qualcosa?

Travaglia: “Sì, non ho mai smesso di lavorare duro. Ci sono stati degli intoppi nel percorso dovuti all’operazione che ho subito l’anno scorso. Sono stato fuori per quattro mesi ed è difficile quando è così ritornare a livelli alti, ma mi sono rimesso in carreggiata sapendo che il percorso è ancora lungo. Questo torneo è uno step, so che se lavoro duro posso tornare in alto e ambire a fare il mio best ranking”. (Quello attuale è il n.60 del mondo, raggiunto nel 2021 ndr).

D: Ora quale è il programma?

Travaglia: “Giocherò quattro Challenger in Europa a settembre e poi l’intenzione è di provare delle qualificazioni ATP a ottobre, rimanendo sempre in Europa”.

D: Cosa è cambiato tra le aspettative che avevi quando sei arrivato qui e quelle che hai ora che te ne vai?

Travaglia: “Quando vinci ne trai fiducia, perché senti che il lavoro passato dà i suoi frutti. Sono contento di aver ottenuto questa qualificazione e soprattutto perché ho lavorato bene. Lavorando così, potrò ricevere ancora soddisfazioni, penso che la strada percorsa da quando sono rientrato dall’infortunio ad ora sia quella giusta. Se uno ci crede, prima o poi la strada giusta la trova”.

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