Il derby va a Sinner, Berrettini crack (Cocchi, Giammò, Azzolini, Strocchi)

Rassegna stampa

Il derby va a Sinner, Berrettini crack (Cocchi, Giammò, Azzolini, Strocchi)

La rassegna stampa di venerdì 1 settembre 2023

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Li vince sempre lui. Crack Berrettini (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

E’ un Sinner 10 e lode. Dieci come i derby vinti su altrettanti giocati in carriera, la lode per il match perfetto giocato con Lorenzo Sonego. Una partita senza sbavature, nemmeno emotive, perché lui lo aveva detto: «Cercherò di mettere da parte le emozioni, tra me e Lorenzo c’è un bel rapporto». È la terza volta che Sonny si piega alla legge di Sinner, tutte quest’anno, prima a Montpellier nel 250 sul veloce indoor poi conquistato da Jannik, poi sull’erba di Halle e infine ieri sul cemento di Flushing Meadows. Gli altri azzurri a soccombere alla legge della Val Fiscalina sono stati Matteo Berrettini, poche settimane fa a Toronto, due volte Lorenzo Musetti (Montecarlo 2023 e Anversa 2021), Franco Agamenone (Umago 2022), Fabio Fognini (Internazionali 2022), Gianluca Mager al Roland Garros 2021 e Stefano Travaglia, il primo connazionale a essere sconfitto sul circuito, in finale al torneo di Melbourne 1 sempre nel 2021. Insomma, ci sono passati tutti sotto le forche caudine sinneriane. Quello di ieri è sembrato un Sinner maturo, centrato, preparato a sfide sempre più impegnative, anche a livello fisico. Nella calura del mezzogiorno newyorkese ha corso senza mostrare quasi fatica, merito anche dell’allenamento con Umberto Ferrara che sta lavorando molto sulla resistenza. Anche dopo l’uscita di scena all’esordio di Cincinnati, Jannik ha parlato di una nuova sessione di preparazione molto impegnativa a livello fisico. Nella testa del numero 1 italiano c’è ancora quella sconfitta (con match point) subita da Alcaraz ai quarti dello scorso anno. Una sliding door nel destino che lo ha ferito profondamente. Vendicare quella sconfitta, cancellare quel ricordo è l’obiettivo di Sinner, che raggiungendo la semifinale potrebbe diventare numero 4 al mondo eguagliando Adriano Panatta. Sinner e Sonego si abbracciano e sorridono dopo la lotta, la loro è una bella amicizia: «Sonny è una splendida persona, ha un ottimo team. lo stavolta sono molto soddisfatto di come ho giocato, di come ho risposto», ha commentato l’altoatesino dopo la partita: […] Non c’è pace invece per Matteo Berrettini, dopo il bell’esordio contro Humbert, che ci aveva regalato un versione del romano molto vicina a quella dei vecchi tempi, ieri la sfortuna ha deciso di accanirsi ancora una volta sull’ex numero 1 italiano. Quando stava tentando di salvare il set point, sotto 6-4 5-3 contro Arthur Rinderknech, la sua caviglia destra si è storta malamente. Un’immagine da brivido, come l’urlo di Berrettini, alle prese con l’ennesimo straziante problema fisico. Immediatamente sono tornate alla mente le immagini dell’orribile infortunio di Zverev che si ruppe la caviglia destra al Roland Garros dell’anno scorso e rimase fuori quasi un anno. Dopo troppi minuti di attesa, sul campo 5 è arrivato il medico che ha subito tolto la cavigliera a Matteo. Un sospiro di sollievo quando il romano è riuscito ad alzarsi in piedi e poggiare, seppur con cautela, il piede a terra. Impossibile proseguire il match, già compromesso nel risultato. Nelle prossime ore gli esami diranno di che grado è la distorsione e se c’è un interessamento dei legamenti. Una prognosi che dirà se Berrettini sarà in grado di proseguire la stagione o dovrà fermarsi fino alla fine dell’anno per non rischiare. L’ennesima batosta. Forza Matteo.

Il derby va a Sinner, Berrettini crack (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

L’urlo di dolore si è sentito eccome. Finiti gli US Open per Matteo Berrettini a causa di un infortunio alla caviglia rimediato in chiusura di secondo set contro il francese Arthur Rinderknech, che lo ha costretto al ritiro. La sfortuna continua quindi ad accanirsi contro l’ex n.1 azzurro e adesso occorrerà attendere gli accertamenti del caso per valutare un suo impiego nella fase a gironi di Coppa Davis prevista tra due settimane a Bologna. A tradirlo, ancora una volta, sono stati gli spostamenti in campo e quegli arti inferiori che già in passato gli causarono problemi. A nulla son valsi trattamenti e valutazioni del caso effettuati dal medico presente, dopo pochi minuti Berrettini è stato costretto a dare forfait abbandonando però il campo sulle sue gambe. Piccolo indizio per alimentare la lieve speranza di non veder compromessa, ancora una volta la sua stagione. Certo è che il prematuro ritiro gli costerà un notevole passo indietro nel ranking rendendo ancor più difficile una ripresa avviata a Wimbledon e proseguita, pur senza risultati eclatanti, durante lo swing americano. Contro Rinderknech il crack è arrivato con il francese al servizio per chiudere il secondo set e portarsi sul 2-0 dopo una prima frazione in cui l’italiano aveva dovuto annullare cinque palle break. La terza vittoria in stagione contro l’amico Lorenzo Sonego (6-4 6-2 6-4) nonché la decima in altrettante occasioni in un derby contro un connazionale, vale a Jannik Sinner l’accesso al terzo turno degli Us Open. Era la prima volta che i due si sfidavano al meglio dei cinque set, ma la circostanza non è sembrata scalfire l’approccio al match dell’attuale n.6 del mondo, concentrato fin dalle prime battute e capace di alzare il livello del suo gioco con disarmante semplicità. Sonego è stato tutt’altro che arrendevole ma di fronte alle cifre collezionate ieri dall’altoatesino (90% di punti estratti dalla prima, il 40% ottenuti in risposta e nessuna palla break concessa) qualsiasi resistenza si sarebbe rivelata vana. Bene quindi che Sinner abbia provato a innestare nel suo gioco quelle nuove soluzioni su cui sta ormai lavorando da tempo, su tutte la discesa a rete, frequentata ieri in ben 25 occasioni e con sempre più dimestichezza: «Se voglio migliorare devo provare anche in partita cose diverse, posso fare ancora meglio ma dipende anche dall’avversario che ho di fronte», ha commentato l’azzurro ai microfoni di SuperTennis. […]

Sinner in modalità Djoker (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Non c’è che dire, uno come Sonego dà soddisfazione. Perché sa perdere bene. Lo fa con estrema dignità sul campo, senza rinunciare ad alcuna delle opportunità che il match possa offrirgli, e ha un senso della sportività talmente alto da presentarsi a rete con il sorriso di chi ha fatto il possibile, nel bene e nel male, e sa riconoscere i meriti altrui. Che sono molti, quelli di Sinner, in questo terzo derby dell’anno con il torinese che non riesce ancora a mettere a punto una strategia valida per opporsi al tennis ormai cangiante del ragazzo dei monti. E se non ci riesce è proprio perché Sinner ha ormai messo assieme molte delle possibili risposte agli interrogativi che la gran parte degli avversari possa porgli nel corso di un match. E’ diventato un componibile, Jannik Sinner e molti dei suoi confronti, ormai, somigliano a una costruzione cui dare forma punto su punto, con il procedere degli scambi e il variare delle situazioni. Se questo era il giocatore che Sinner voleva diventare, quando decise di cambiare in corsa il proprio team, per passare dai Piatti boys alla squadra con il doppio regista, Vagnozzi-Cahill, bene, probabilmente il corso di apprendimento è ultimato. Fatta salva l’inevitabile crescita dell’esperienza – il tennis è uno sport in cui c’è sempre qualcosa da migliorare, rivedere, rendere più funzionale, o limare – che gli darà modo di cambiare le linee del proprio gioco con sempre maggiore agio, senza starci troppo a pensare. Il problema resta quello di sempre. Quanti, tra gli avversari, gli daranno modo di utilizzare queste sue nuove risorse? Ecco, Sonego non è tra quelli, quanto meno non lo ha dimostrato né ieri, né nei precedenti due derby a Montpellier e Halle. Dovrebbe essere lui ad assumere l’iniziativa e cambiare, per quanto gli sia possibile, l’ordine delle giocate. Accompagnare per mano l’amico azzurro verso terre sconosciute. Non dico che non abbia tentato, ma non al punto da smuovere Jannik, ieri in piena modalità djokoviana, preoccupato di irrompere sin dai primi game di ogni set nella guardia dell’avversario, mettergli a soqquadro ogni certezza, incassare il break e da lì in poi affidarsi al proprio servizio (davvero efficiente in questo avvio di torneo) per tenere a bada ogni possibile ritorno dell’amico. I numeri sono tutti dalla parte di Sinner che resta imbattuto nei derby del Tour Atp. Alla bella tenuta del servizio (appena quattro i “quindici” concessi a Sonego quando la prima è entrata, 89%, mentre la seconda palla si è attestata su un altissimo 80% di punti), fanno riscontro i vincenti (27-15 nel rapporto con gli errori contro i 19-22 segnati dal torinese) e i break point, che sono stati 4 su 8 per Jannik e manco mezzo per Sonny. […] Due turni pressoché perfetti a favore di JS, che lo spingono verso una terza prova insidiosa ma non impossibile, contro Etcheverry o Wawrinka, l’ultima di uno Slam che dagli ottavi comincerà a proporre match sempre più arroventati. […]

Berrettini, un urlo di dolore. La sfortuna lo batte ancora (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

La caviglia che si gira, stavolta. E l’urlo, disperato. La sfortuna continua a osservare con attenzione Matteo Berrettini per accanirsi puntuale. Nel torneo che gli ha regalato la prima semifinale Slam nel 2019 e poi due quarti di finale (2021 e 2022) il 27enne romano è incappato nell’ennesimo infortunio, alzando bandiera bianca dopo quasi due set con il francese Arthur Rinderknech. Dopo le indicazioni dell’esordio con Humbert che facevano ben sperare per un tentativo di rilancio, di nuovo uno stop per l’azzurro. Il fattaccio sul 6-4 5-3 per il 28enne di Gassi, fin lì autore di una prestazione impeccabile. Dopo aver sventato quattro set-point e aver visto sfumare la prima palla-break in suo favore, Matteo nel tentativo di arrivare sull’attacco dell’avversario ha visto impuntarsi il piede destro, con distorsione alla caviglia e pesante caduta a terra (con taglio anche al braccio). Berrettini è rimasto diversi minuti sul cemento del campo 5 in attesa di medico e fisioterapista, poi aiutato a rimettersi in piedi e accompagnato dolorante sulla sedia, con il malleolo gonfio, ha deciso di non proseguire. I successivi accertamenti chiariranno l’entità del problema, in particolare se c’è interessamento dei legamenti nella parte esterna dell’articolazione. E a questo punto la partecipazione in Coppa Davis a Bologna è a rischio. Anche prima dell’infortunio era tutta in salita la partita del romano di fronte a un Rinderknech più incisivo nei colpi dì inizio gioco e capace di togliergli certezze. Il romano ha fronteggiato tre palle-break nel sesto gioco, poi altre due consecutive nel turno successivo, però a forza di scherzare con il fuoco nel decimo game ha finito per “bruciarsi” (primo break incassato nel torneo). Stesso copione nel 2° set, con una palla-break salvata in avvio, ma non nel sesto gioco, messo sotto pressione dai colpi del francese.[…] Nel torneo femminile festeggia la sua prima volta al 3′ turno di un Major Lucia Bronzetti. La 24enne riminese, dopo il successo sulla campionessa del Roland Garros 2021 Barbara Krejcikova (n.12 del ranking), il primo su una top 20, nonostante una vistosa fasciatura sul gomito destro ha superato la fatidica prova del nove lasciando cinque game alla 21 enne tedesca (ma nata a Kiel, in Ucraina) Eva Lys, proveniente dalle qualificazioni. L’azzurra sfiderà per un posto negli ottavi la cinese Qinwen Zheng, n.23 Wta, che ha piegato l’estone Kaia Kanepi.

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