Lo US Open oscurato per 15 milioni di americani

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Lo US Open oscurato per 15 milioni di americani

Una disputa industriale tra la proprietà di ESPN e la holding del fornitore di TV via cavo Spectrum rischia di impedire la visione dello US Open a migliaia di fan statunitensi

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L’immediata vigilia del Labor Day weekend, il fine settimana lungo che all’inizio di settembre celebra la “Festa del Lavoro” negli Stati Uniti, ha portato in regalo una vera doccia fredda per migliaia di appassionati di tennis americani. Giovedì sera 31 agosto, intorno alle ore 20, tutti i canali del gruppo Disney (tra cui anche il canale sportivo ESPN, titolare dei diritti dello US Open negli USA) sono improvvisamente scomparsi dai televisori degli abbonati alla televisione via cavo Spectrum, un gigante dell’intrattenimento televisivo che conta quasi 15 milioni di abbonati in tutti gli Stati Uniti.

La società che controlla Spectrum, Charter Communications, e la Walt Disney Company non sono riuscite a trovare un accordo affinché i canali del gruppo Disney (circa 25 canali, tra cui il canale generalista ABC, il canale sportivo ESPN, quello di intrattenimento FX e ovviamente Disney Channel) possano continuare a essere inclusi nei bouquet offerti agli abbonati Spectrum. Infatti le aziende che offrono il servizio di tv a pagamento via cavo o via satellite devono pagare la proprietà dei vari canali per poterli trasmettere ai propri abbonati: di solito si tratta di una somma mensile per abbonato, e in questo caso non è stato possibile trovare un accordo economico tra Charter e Disney per prolungare il contratto in scadenza il 31 agosto.

In mancanza di questo accordo, quindi, verso le 20 di giovedì sera gli abbonati Spectrum si sono visti sparire dagli schermi tutti i canali Disney, tra cui anche ESPN, proprio durante la sessione serale dello US Open e pochi minuti prima dell’inizio di una importante partita di college football.

La USTA ha rilasciato un comunicato nella serata di giovedì esprimendo il proprio disappunto per quanto accaduto, sperando che le due parti possano trovare un accordo il più presto possibile.

Nel frattempo le soluzioni alternative per gli individui interessati sono limitate, e solitamente piuttosto costose. Durante i tre giorni del fine settimana di mezzo (che include anche il lunedì del Labor Day) le immagini dello US Open saranno trasmesse dalla ABC, televisione in chiaro ricevibile anche con una normale antenna. Si tratta della prima volta dal 2014, quando lo US Open era ancora prodotto dalla CBS, che le immagini da Flushing Meadows saranno trasmesse sulla “network television”, come si dice negli USA, ovvero un canale che tutti possono vedere anche senza una sottoscrizione a un servizio via cavo o via satellite. Tuttavia la ricezione del segnale cosidetto “free-to-air” è molto poco diffusa negli Stati Uniti, dove la maggior parte dei teleutenti ricevono le loro immagini attraverso il cavo o il satellite. È molto raro infatti che i palazzi abbiano l’impianto di antenna centralizzato come accade in Italia, o che le case abbiano la classica antenna sul tetto, per cui la scomparsa anche della ABC dagli schermi degli abbonati Spectrum rappresenta una notevole seccatura, anche se in teoria dovrebbe essere possibile rimediare facilmente con un antenna da pochi dollari e in una maniera diventata sempre più popolare visto il crescente fenomeno del “cord-cutting” la rinuncia alla tv via cavo in favore di una combinazione di “free-to-air” e servizi di streaming.

Teoricamente dovrebbe essere possibile per gli appassionati di tennis americani sottoscrivere (se già non l’hanno fatto) l’abbonamento a ESPN+, un prodotto simile al Discovery+ fornito in Europa e che gli appassionati di tennis ben conoscono. Per 9,99 dollari al mese ESPN+ fornisce una enorme quantità di contenuti in diretta, compresi tutti i feed dai vari campi dello US Open. Tuttavia mentre Discovery+ include anche i canali lineari di Eurosport (Eurosport 1 ed Eurosport 2), ESPN+ non offre la possibilità di vedere i canali lineari di ESPN, quelli che solitamente trasmettono i campi principali e i match più interessanti, oltre a tutti i programmi da studio con i commentatori e gli analisti famosi, tra cui Brad Gilbert, Darren Cahill, Chris Evert e Patrick McEnroe (ma non suo fratello John che, positivo al COVID, ha dovuto rinunciare allo US Open).

L’unica alternativa attivabile rapidamente potrebbe essere quella di sottoscrivere un abbonamento a uno dei provider che offrono televisione a pagamento in streaming e comprendono ESPN e gli altri canali Disney, ovvero YouTubeTV, DirecTV Stream, Sling oppure FuboTV, ma a un costo che può facilmente raggiungere anche gli 80 dollari è più al mese.

Se non vogliono aprire il portafoglio, quindi, agli abbonati Spectrum non rimane altro da fare che sperare in una rapida risoluzione della vertenza con Disney per riportare la ESPN nei loro pacchetti abbonamento.

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