US Open, Sinner: “Un’altra sconfitta al quinto set, così fa male”

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US Open, Sinner: “Un’altra sconfitta al quinto set, così fa male”

“Avevo crampi un po’ ovunque, ma ho combattuto con tutto quello che avevo. Cinque ore l’anno scorso con Alcaraz, oggi più di quattro ore e mezzo, in questo momento non ho tante parole”, dice il numero uno d’Italia, ancora scosso

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Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Sono quasi le due del mattino quando Jannik Sinner, in lacrime, esce dall’Arthur Ashe Stadium: gli spettatori sopravvissuti gli dedicano un’ovazione, lui si copre gli occhi, per poi trovare la forza di salutare. Dicono che lo US Open sia lo slam più tosto e, nel caso di serate come questa, dicono bene. Umidità soffocante. Quasi cinque ore di battaglia. Sinner coi crampi, Zverev che al termine degli scambi più lunghi si piegava sulle ginocchia, dando la sensazione di non riuscire a respirare. Ha vinto Zverev al quinto, l’ultimo capitolo di un’estate di rinascita per il 26enne tedesco. Per Jannik invece è la seconda batosta consecutiva qui a New York, dopo quella del 2022 con Alcaraz. Cinque ore e quindici minuti l’anno scorso, quattro ore e 40 minuti quest’anno, Sinner lo ripete ossessivamente in conferenza stampa. Non se ne fa una ragione.

Domanda: “Che cosa credi abbia fatto la differenza? “

Sinner: “Non lo so…L’anno scorso 5 ore, oggi più di 4 ore e mezza, non ho tante parole in questo momento. E’ girata male, piccole cose, dettagli, soprattutto nel quinto, quella risposta sullo 0-30 (3-1 Zverev, ndr), ho giocato male anche sul 30 pari, lui ha servito benissimo e in generale ha giocato una grande partita, però ripeto, fa male

Domanda: “Sei riuscito a portare la partita al quinto set, hai lottato, però ti abbiamo visto in difficoltà dal punto di vista fisico: cos’è successo?

Sinner: Verso la metà del primo set ho sentito un dolore alla gamba, inizialmente mi dava fastidio solo quando servivo. Poi la situazione è peggiorata col passare dei minuti, avevo crampi dappertutto. Non è stato facile continuare il match in quelle condizioni, ma ho combattuto. Mi dispiace perché avevo buone sensazioni, semifinale a Wimbledon, poi la vittoria a Toronto, anche qui stavo giocando bene. Ripeto ,fa malissimo, perché ho perso un’altra partita come quella dell’anno scorso.”

Domanda: “Il pubblico ti ha sostenuto fine alla fine”

Sinner: “Sì, è vero. Mi piace sempre di più giocare qui negli Stati Uniti. Mi hanno spinto al quinto set e li ringrazio. Purtroppo non sono riuscito a fare felici i miei tifosi, ma la strada secondo me è quella giusta, bisogna cercare di essere positivi e di guardare avanti, il prossimo appuntamento è la Coppa Davis, sono contento di giocarla“

Domanda: “Pensi sia stato decisivo il rendimento al servizio ?”

Sinner: Sicuramente lui ha servito benissimo, molto meglio di me, ha messo 70% di prime in campo. Però se allo stesso tempo se devo essere sincero secondo me questa partita no, non è stata decisa dal servizio”.

Jacopo Gadarco

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