ATP Parigi-Bercy: Dimitrov più forte del destino e di Tsitsipas. Torna in finale in un 1000 dopo sei anni

ATP

ATP Parigi-Bercy: Dimitrov più forte del destino e di Tsitsipas. Torna in finale in un 1000 dopo sei anni

Il bulgaro si conferma tra i giocatori più in forma del momento e, al tie-break del terzo, riesce a battere Tsitisipas che lo aveva sconfitto nelle ultime cinque occasioni

Pubblicato

il

Grigor Dimitrov - ATP Parigi Bercy 2023 (foto Twitter @RolexPMasters)
 

G. Dimitrov b. [7] S. Tsitsipas 6-3 6-7(1) 7-6(3)

Sarà un peccato non vederlo tra gli otto “Maestri” a Torino, perché questo Dimitrov è indubbiamente uno dei giocatori più in forma in questo finale di stagione, forse al pari di Sinner. Jannik ha dalla sua due titoli conquistati a ottobre, mentre Grigor, nonostante un periodo di forma che lo sta avvicinando ai livelli raggiunti nel 2017, non ha alzato nessuno trofeo. Domani, però, il bulgaro avrà la possibilità di dare al suo autunno una conclusione che sarebbe più che meritata: l’ex numero 3 del mondo sarà infatti protagonista della finale del Rolex Paris Masters di Bercy, guadagnata con la vittoria in tre set su un buon Tsitsipas.

Dimitrov aveva perso gli ultimi cinque confronti diretti con il greco e sembrava fosse destinato alla sesta sconfitta di fila dopo aver sprecato un set di vantaggio. Dopo oltre un’ora di grande tennis, il bulgaro aveva infatti avuto una fase di appannamento nel finale di secondo parziale (seguita anche alle due palle break che gli avrebbero dato la possibilità di servire per il match). Il numero 17 del mondo si è però ripreso nel terzo set, prima annullando quattro palle break su cui Tsitsipas non conserverà rimpianti e poi facendo la differenza nel tie-break decisivo a suon di passanti vincenti.

Dopo esserci andato vicino già a Shanghai, Grigor tornerà quindi a giocare l’atto conclusivo di un Masters 1000 dopo sei anni di assenza (nel 2017 vinse a Cincinnati). Sarà solamente la sua seconda finale della stagione (dopo quella persa a Ginevra), mentre il computo in carriera raggiunge quota 17. Stef dovrà invece digerire la terza sconfitta consecutiva in semifinale dopo quelle patite ad Anversa e a Vienna, ma potrà comunque costruire su questa buona prestazione (primo set escluso) e sulla settimana parigina la sua preparazione alle Finals di Torino.

Primo set – Dimitrov in grande spolvero, Tsitsipas spaesato

Il punto inaugurale del match in realtà non si gioca: Dimitrov apre infatti con un doppio fallo. Nessun problema, però, per il bulgaro nel tenere il primo turno di battuta: il suo braccio è infatti già abbastanza sciolto. Le conferme arrivano anche e soprattutto nel game successivo: appena Tsitisipas scopre un po’ la parte destra del suo campo per colpire di dritto invece che di rovescio, Grigor punge con il lungolinea. Stefanos prova allora a non entrare nello scambio: il serve and volley sul 15-30 è però molto incerto e il dritto in spinta in uscita dal servizio sulla prima palla break è impreciso. È di Dimitrov, quindi, il primo strappo dell’incontro.

Il numero 17 del mondo ne trae ulteriore entusiasmo e fiducia e sembra leggerissimo negli spostamenti in campo. Discorso sostanzialmente opposto per il greco che prova però a scuotersi dopo un buon game di battuta che lo porta sul 2-4. Il livello di gioco di Grigor rimane comunque molto alto e, dopo aver conquistato un paio di punti in maniera spettacolare, il bulgaro sale a set point già in risposta. Stefanos corre ai ripari con una prima carica sul rovescio dell’avversario e poi con il dritto su una seconda opportunità concessa. Dimitrov deve quindi tornare al servizio ma affronta questo momento chiave della partita con tranquillità invidiabile. Dopo 38 minuti e soli tre punti persi in battuta, Grigor è avanti 6-3.

Secondo set – Tsitsipas c’è mentre Grigor si spegne sul più bello

L’avvio di secondo parziale è molto scorrevole (come del resto tutta la partita fin qui): si parte infatti con quattro game comodi per i giocatori al servizio che concedono complessivamente tre punti. Archiviata questa naturale fase interlocutoria, è ancora Dimitrov il primo a farsi pericoloso in risposta, ma Tsitsipas gioca praticamente solo prime ed evita problemi con due battute vincenti. Il ritmo complessivo della partita cresce gradualmente, anche per merito dell’atteggiamento più propositivo del greco che prova a restare con i piedi attaccati alla linea di fondocampo. Grigor, però, risponde aumentando ulteriormente la spinta e impatta sul 3-3. Adesso nessun game è semplice e tutti sono potenzialmente decisivi. Non si arriva però a palla break, nemmeno dopo un doppio fallo e un errore di dritto di Stef nel settimo gioco.

L’impressione, comunque, è che Dimitrov non sia troppo lontano dal dare il colpo di grazia al match. Il bulgaro, infatti, ci va vicino sul 4-4 quando, dopo aver strappato gli applausi del pubblico parigino con due rovesci vincenti, si procura altrettante opportunità (non consecutive). Tsitsipas, però, si salva con merito e anche un pizzico di fortuna: comanda infatti lo scambio sulla prima e sulla seconda approfitta di un nastro che gli accomoda la palla colpita dall’avversario. Il greco, adesso, è sicuramente più pimpante e arriva al tie-break anche con più certezze di Grigor, leggermente calato in termini di brillantezza negli ultimissimi minuti. Il tie-break esaspera queste differenze apparentemente minime: Dimitrov parte male con un dritto impreciso che non avrebbe mai sbagliato fino a metà secondo set e Tsitsipas legge perfettamente il momento. Dopo un gran passante di rovescio (forse non colpito in maniera pulitissima), Stef prende infatti il largo fino al 7-1 che porta l’incontro al decider.

Terzo set – Dimitrov supera la burrasca e poi gioca un tie-break perfetto

L’atteggiamento del bulgaro in avvio di terzo parziale è positivo: il numero 17 del mondo sembra essersi messo alle spalle la nefasta conclusione del secondo set. La ruota però continua a girare in direzione del greco che, sull’1-1, sale a doppia palla break dopo un nastro molto favorevole. Ma Dimitrov si ribella al destino e ai suoi segnali e annulla queste due opportunità (con un rovescio lungolinea meraviglioso e uno schiaffo al volo) e poi altrettante ai vantaggi (in questo caso basta il servizio). Seguono quattro game con solo due punti per i ribattitori: c’è grande equilibrio (e anche qualità), saranno piccoli dettagli a determinare l’esito dell’incontro.

Entrambi servono con precisione e incisività: soprattutto Tsitsipas, che mette giù anche una quantità notevole di ace (8 nel terzo set), mentre Grigor si affida di più allo scambio e in particolare alla diagonale sinistra che lo premia praticamente sempre. Stefanos gestisce con autorevolezza i due turni di battuta in cui serviva per restare nel match ed è quindi di nuovo tie-break. Questa volta, a partire meglio è Dimitrov che in realtà approfitta di due gratuiti del greco (una volée agevole e un dritto in uscita dal servizio) che interrompono la striscia di 15 punti vinti consecutivamente al servizio di Stef e soprattutto valgono due mini-break. Come aveva fatto Tsitsipas nel tie-break precedente, il bulgaro cavalca l’onda del vantaggio e, facendo miracoli in fase difensiva tra passanti e lob fuori dall’ordinario, mantiene il controllo e chiude sul 7-3 dopo due ore e mezza d gioco.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement